Anche sui veicoli commerciali Stellantis è una azienda top. Lo dimostra il fattoi che tra i 14 marchi che compongono il colosso italo francese, ci sono Peugeot, Fiat, Opel e Citroen. Tutti marchi che con i veicoli commerciali hanno una lunga e gloriosa storia.
Per questo sembra che Stellantis abbia intenzione di aggredire il mercato, allargando la produzione e innovando. Il mercato dei veicoli commerciali è un mercato di punta, e lo dimostra il fatto che in questi lunghi periodi di crisi, la nostra Sevel di Atessa ha retto il colpo (fino ad un certo punto).
Escludendo gli ultimi periodi, dove le istanze dei sindacati sulla regolarizzazione dei lavoratori in somministrazione sono state disattese, il mercato dei veicoli commerciali ha mantenuto. Adesso però il settore dove opera anche la nostra Società Europea Veicoli Leggeri diventa uno di quelli su cui la multinazionale nata dalla fusione di FCA con PSA, punta forte. Come è forte l’esperienza sul campo di questo genere di veicoli, dei 4 marchi prima citati.
Stellantis e i suoi veicoli commerciali, anche qui l’elettrico la farà da padrone
I veicoli commerciali dei brand di Stellantis sono stati sempre un punto di riferimento, anche prima della fusione quando Fiat li produceva sotto l’insegna FCA e Citroen, Peugeot e Opel li sforavano per PSA. Durante la presentazione dell’ormai noto piano industriale di Stellantis, da parte di Carlos Tavares, un ruolo sicuramente importante hanno avuto i veicoli commerciali. Il CEO di Stellantis nel “Dare Forward 2030”, ambizioso progetto elettrico del quarto produttore di auto al Mondo, ha parlato anche di una svolta per i veicoli commerciali.
Ed ambizione è la parola d’ordine anche da questo punto di vista, perché le parole del manager portoghese sono state eloquenti. Come riporta l’area motori della Gazzetta dello Sport, secondo Tavares, Stellantis è destinata a fungere da guida per il mercato dei veicoli commerciali. Il colosso dell’Automotive, come spiegato dal suo Amministratore Delegato, avrà il più grande ventaglio di scelte da offrire ai suoi clienti commerciali.
Oggi Stellantis produce circa 3,5 milioni di veicoli commerciali all’anno, naturalmente tutto compreso tra Fiat, Citroen, Opel e Peugeot. In Italia Stellantis ha la fabbrica di veicoli commerciali leggeri più grande. Parliamo della già citata Sevel (Società Europea Veicoli Leggeri) di Atessa, in Val di Sangro (Provincia di Chieti in Abruzzo). Lì Stellantis produce la metà circa di tutti i veicoli leggeri prodotti, tra il nostro caro Fiat Ducato, i Citroen Jumper e i Peugeot Boxer.
Per la Sevel il futuro non dovrebbe produrre sorprese
Se per le auto e le fabbriche italiane la crisi è ormai un dato di fatto, vista la carenza dei microchip asiatici, le inevitabili difficoltà di transizione elettrica e per ultimo la guerra tra Russia ed Ucraina, per i furgoni tutto sembra andare meglio.
Anzi, proprio a causa dei teatri di guerra nell’Est Europa, la Sevel potrebbe trarne giovamento, anche se pare una assurdità parlare di vantaggi per qualcuno di fronte ad un conflitto tanto assurdo quanto pericoloso.
Resta il fatto che la Sevel da molti mesi è entrata direttamente in concorrenza con un’altra fabbrica Stellantis, ma sita in Polonia, a Gliwice. Tutti ricordano le polemiche e le perplessità sul fatto che produrre auto e pure furgoni in Italia costa più che all’estero.
Lo disse Tavares fin dal giorno della sua prima visita in Italia a Mirafiori. Le notizie che davano la fabbrica di Gliwice dove si producevano le berline Opel Astra, riconvertita ai furgoni leggeri aveva allarmato la Sevel e i suoi lavoratori. Inoltre Stellantis contava di andare a produrre veicoli commerciali proprio in Russia, a Kaluga. Le sanzioni commerciali ed economiche che il resto del Mondo sta imponendo alla Russia di Vladimir Putin reo di aver aperto il conflitto, porta le aziende e gli investitori, in primo luogo Stellantis, a pensare alla cosiddetta exit strategy, nel senso che si abbandoneranno i progetti già avviati in quei territori, dividendo tra gli altri Paesi e tra gli altri Stabilimenti, le quote di produzione che si pensava dovessero finire a Kaluga. Ed anche la Sevel inevitabilmente ne godrà.
Quali saranno le novità di Stellantis sui veicoli commerciali leggeri
Come per le auto, e per i vari stabilimenti italiani e non, Tavares pure sui furgoni non si è affatto sbottonato. La presentazione del piano industriale è stata vaga e per sommi capi.Si è parlato più di economia e di mercato, che di auto e veicoli da andare a produrre.
E Tavares non è entrato nel merito nemmeno dei furgoni. Restano però le indiscrezioni che portavano Stellantis a puntare su ben 26 novità al riguardo, tra novità al 100% e restyling di furgoni già in commercio. Naturalmente con un occhio all’elettrico, propulsione che dovrà per forza riguardare anche i furgoni. Ma ci saranno anche i furgoni alimentati ad idrogeno, su cui Stellantis i Francia ha già investito parecchio e su cui lo Stato Francese, che ricordiamo, ha una quota di azionariato in Stellantis (l’Italia invece no), ha messo a bilancio 7 miliardi per il potenziamento delle infrastrutture.
Inevitabile che queste nuove motorizzazioni saranno destinate in primo luogo ai Citroen Jumpy, alle Opel Vivaro e ai Peugeot Expert. Tornando all’elettrico, Stellantis pensa a una vasta gamma con tante scelte per i clienti. Si andrà dai furgoni 100% elettrici, a quelli Fuel Cell Electric Vehicle, con un misto tra idrogeno ed elettrico.
Aggressione del mercato dei furgoni da parte di Stellantis
Stellantis punta al mercato d’oltreoceano, dove la maggior parte di questo tipo di veicoli è marchiato Ram. La vera partita per Stellantis punta pero sul 100% elettrico, con il 15% dei veicoli commercializzati che sarà elettrico già nel 2025 (per salire al 35% entro il 2030).
Intanto è ormai al debutto la terza generazione di Fiat Scudo (pare che il lancio sarà intorno a giungo 2022). Sparirà il Talento, e per l’occasione Stellantis rispolvera un nome che ha fatto storia, lo Scudo appunto. La terza generazione del Fiat Scudo sarà full electric. Insieme al Ducato elettrico, Fiat avrà quindi due veicoli a zero impatto di Co2. Ambiziosi quindi in progetti di Stellantis in materia veicoli commerciali. E come detto, anche il lato occupazionale ne trarrà vantaggio. Una prima grande buona notizia per Stelantis e soprattutto per la Sevel di Atessa, dove inevitabilmente i progetti andranno ad appoggiarsi per divenire realtà.