2.654 euro di multa a Sergio Marchionne: così si chiude il procedimento per condotta antisindacale, aperto al Tribunale di Nola nei confronti dell’ad del Gruppo Fiat-Chrysler.
La condotta antisindacale non è pesata a Marchionne, costretto a versare una multa dall’importo minimo che l’ad FCA non avrà certo difficoltà a pagare. Questo, quanto riportato ieri da Repubblica edizione Napoli, che ha descritto quanto accaduto a seguito dell’esposto presentato al Tribunale di Nola per l’estromissione di 19 operai della Fiom, sindacato di Maurizio Landini, presso lo stabilimento di Pomigliano.
L’importo “irrisorio” della multa (2.654 euro), deciso dal gip Paola Borrelli, dipende dal verbale d’accordo sottoscritto lo scorso 30 maggio da Sergio Marchionne e Maurizio Landini, che avrebbe portato al superamento delle ragioni di conflitto tramite il regolare impiego a Pomigliano d’Arco degli operai ritenuti discriminati.
Francesco Percuoco, dalla Fiom di Napoli, è soddisfatto della sanzione comminata all’ad FCA: “Non spetta a noi valutare l’entità della multa, ma siamo soddisfatti che siano stati puniti le evidenti discriminazioni nei confronti dei lavoratori Fiom“, ha detto.
A non accettare la decisione è la Slai Cobas di Pomigliano d’Arco, contro i soli 2.654 euro di multa a Sergio Marchionne: “Sono arrivate denunce alle Procure di tutta Italia. Sembrava chissà cosa sarebbe dovuto accadere, ma alla fine l’amministratore delegato di una multinazionale americana se l’è cavata con un’ammenda misera da 2.654 euro“. Poi le critiche alla Fiom: “Se sono queste le battaglie legali di Landini, allora possono gioire i lavoratori Fiat di tutta Italia“.