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Formula 1: le nuove monoposto (sembrano) un secondo più lente

Le nuove monoposto di Formula 1 sembrano mantenere le promesse, perlomeno in termini di divario dalla precedente generazione di vetture

Ferrari F1-75 Barcellona

Le nuove monoposto di Formula 1 sembrano mantenere le promesse, perlomeno in termini di divario dalla precedente generazione di vetture. Dai tempi emersi durante la prima fase di test pre stagionali di Barcellona appare evidente che la differenza in termini di tempi sul giro appare relegata ad un secondo di distacco rispetto a quanto praticato nel 2021. A configurare questa differenza ci pensano infatti velocità massime più ridotte rispetto al passato e percorrenze in curva più lente.

Quella delle variazioni in termini di tempi sul giro rappresentava una delle domande più importanti che gli addetti ai lavori si erano posti. In questi anni in cui la Formula 1 ha cominciato ad approcciarsi al nuovo grosso cambiamento regolamentare, i dati avevano previsto uno sgravio compreso indicativamente fra 1 e 5 secondi al massimo. Ora emerge che probabilmente il range dovrebbe assottigliarsi verso un dato molto vicino al secondo.

Confrontando i giri di prova più veloci messi in pratica a Barcellona, sulle nuove monoposto di Formula 1 2022, con i tempi delle qualifiche del Gran Premio di Spagna dello scorso anno si ha l’impressione che le nuove monoposto siano più lente dello scorso anno di circa un secondo. La perdita in termini di tempo è compresa fra 1.873 secondi nel caso della Williams e 2.779 secondi nel caso della Red Bull. Chiaramente fanno segnare riscontri molto più elevati Alpine e Alfa Romeo poiché non hanno raggiunto la forma ottimale durante le tre giornate del Montmelò a causa di gravi problemi tecnici.

Un confronto più interessante può essere però praticato confrontando i tempi dei test pre stagionali con quelli messi in pratica durante le Libere del venerdì dello scorso anno, in accordo con condizioni che possono essere più vicine a quelle del venerdì dello scorso anno così come suggerito ad esempio da Andreas Seidl che è team principal di McLaren.

Questo raffronto, più interessante del precedente, si traduce in tempi dotati di differenze molto più ridotte. Si prenda ad esempio in considerazione l’1:19.138 realizzato da Lewis Hamilton con la Mercedes ovvero il tempo più veloce tra quelli praticati in questa prima sessione di test di Formula 1. Rispetto all’1:18.170 del venerdì 2021 a Barcellona produce un distacco di 0,968 secondi. Il dato più vicino a quello del 2021 è invece quello della Williams, con un divario di 0,361 secondi, mentre quello più lontano è della Ferrari F1-75 con 1.325 secondi di svantaggio rispetto al 2021.

Ferrari F1-75 Barcellona

Ogni settore mostra la perdita effettiva di queste nuove monoposto di Formula 1

I singoli settori mostrano dove i tempi di queste nuove monoposto di Formula 1 hanno sofferto di più. In apparenza, la perdita sembra distribuita uniformemente su tutti i tratti del percorso. Tuttavia, il primo settore del tracciato del Montmelò presenta in pratica solamente tre curve. Il secondo possiede invece cinque curve, mentre il terzo ben sette. I settori sono anche di lunghezza differente: tempi rispettivamente di circa 22, 29 e 27 secondi.

Si comprende quindi che le nuove monoposto di Formula 1 perdono più tempo nelle curve veloci rispetto a quelle lente, ovvero nel secondo settore. Nel primo settore tra i sei e i nove decimi di secondo. Nel terzo, nonostante quattro curve in più e un tempo di percorrenza più lungo, più o meno lo stesso tempo.

Si potrebbe dire che le nuove Pirelli da 18 pollici (altra novità di questa stagione) offrono più aderenza rispetto al recente passato puntando ad un punto di degrado spostato più in là. La maggiore perdita di tempo si osserva nel settore centrale con un mix di curve veloci e lente. È il tratto più lungo, ma ciò non giustifica la perdita di tre decimi in più rispetto alle altre parti del tracciato (in questo caso quello di Barcellona). Va poi considerato che queste nuove monoposto sono diventate più veloci in termini di velocità massima raggiungibile in rettilineo, sebbene di valori non così elevati come si poteva pensare in precedenza: rispetto all’anno precedente, i valori sono compresi tra crescite di 6,1 km/h e perdite di 4,9 km/h.

I dati rimangono fortemente indicativi

L’analisi dei tempi di questa prima sessione di test, che apre la stagione 2022 di Formula 1, mostra che la Williams è la squadra che ha perso meno in termini di tempo e quindi è migliorata di più. Rispetto ai turni di qualificazione dello scorso anno, la nuova FW44 ha perso 1.873 secondi rispetto al 2021. Basandoci sui dati del venerdì il divario si riduce fino a 0,361 secondi.

Alfa Romeo C42

La McLaren segue Williams con un delta per il miglior tempo di qualificazione pari a 1.946, quello del venerdì è invece di 0.476 secondi. Anche l’Aston Martin ha fatto progressi, almeno in termini di confronto sui tempi. La differenza è di 1.850 secondi per il sabato e 0.877 secondi per la domenica.

Va un po’ peggio all’indirizzo di Ferrari, Alpha Tauri e anche Mercedes che producono ritardi nell’ordine del secondo. Ma c’è da dire che nel caso di Ferrari e Alpha Tauri durante le Libere del venerdì viaggiavano spesso con monoposto abbastanza scariche in tema di carburante imbarcato. In definitiva il confronto tra Red Bull e Mercedes prevede che, confrontando i tempi odierni di questa prima fase di test con quelli del venerdì del Mondiale di Formula 1 dello scorso anno, Red Bull perde 0.771 secondi mentre Mercedes 0.968 secondi.

Va poi sottolineato che probabilmente i tempi realizzati in questa prima fase di test possono apparire poco chiari. In Formula 1 i riscontri dei test pre stagionali hanno spesso prodotto risultati contrastanti e profondamente differenti rispetto a quelli che abbiamo visto poi in campionato. Potrebbe apparire evidente che i team non volevano affatto testare le nuove monoposto al limite delle loro possibilità, ma volevano piuttosto raccogliere dati rilevanti in tema di correlazione con quanto espresso dalla galleria del vento oltre che simulazioni in condizioni più vicine possibili a queste.

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