Iniziamo dalla media: cresce il prezzo del metano auto che si posiziona tra € 1,854 e 2,021 (no logo 1,975). Tuttavia, a fare paura sono i picchi in certe zone d’Italia, con € 3 segnalato nelle Marche. I prezzi praticati del Gpl risultano ancora in salita e vanno da 0,859 a 0,879 euro/litro (no logo 0,854). E sulle autostrade? Gpl € 0,971/litro, metano 2,164/kg, Gnl 2,107 euro/kg.
Di qui, la proposta del ministro della Transizione Ecologica Cingolani: fissare un price cap, un tetto ai prezzi del gas. A suo giudizio, in tempi di emergenza si può stabilire un prezzo massimo che sia equo in modo che il fornitore non se ne vada: un prezzo al di sopra del quale gli operatori europei non possono comprare, perché oggi la paura dell’interruzione dei flussi dalla Russia sta generando extra profitti per Gazprom tutti a nostro danno. Serve un piano nazionale di sicurezza energetica per non ritrovarci più nelle condizioni di oggi. Questa guerra ci obbliga ad accelerare dopo anni di distrazione, ideologia, ipocrisia, dice.
Il metano è raddoppiato prima della guerra
Tutto vero. Va ricordato però che l’exploit del metano risale a settembre 2021, quando Putin non aveva ancora invaso l’Ucraina: era un euro, è diventato di 2 euro. Ci sono altre ragioni oltre alla guerra. Evidentemente, la transizione ecologica ha colto di sorpresa la politica europea. Con la guerra, è schizzato insù di un altro 22%.
Gas ed elettricità su record spaziali
Come in un domino, il rialzo del gas fa volare l’elettricità. Oggi il gas per aprile tocca i 345 €/MWh per poi ripiegare a 227 nel pomeriggio, spingendo il Pun (Prezzo unico nazionale) a 587,67 €/MWh. Come dice: chi ha l’auto a benzina piange, idem chi ha l’auto diesel. E così anche chi va a metano. In quanto alle vetture elettriche, sono brividi lungo la schiena.
Prosegue la spirale dei prezzi dell’energia infiammati dalla guerra in Ucraina, con il mercato che sembra voler già scontare gli effetti di un’interruzione delle forniture di gas russo all’Europa.
Continua nel frattempo l’andamento in forte ribasso dei prezzi dei permessi di emissione, che dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina sono scesi da 95 €/tonnellata ai 65 di venerdì e nel primo pomeriggio erano a circa 58,4 €/t, dice Staffetta Quotidiana.