Il settore auto viaggia forte verso l’elettrificazione completa. Tutti i costruttori ormai hanno progetti che vanno nella direzione della mobilità eco sostenibile. Le auto elettriche sono il futuro della mobilità, ma siamo ancora nella fase embrionale anche e soprattutto in Italia.
Proprio qualche giorno fa anche il CEO di Stellantis Carlos Tavares ha evidenziato il fatto che costruire auto elettriche è ancora troppo costoso. E per contro, è il prezzo di listino che è anche troppo elevato, con il rischio di tagliare fuori alcuni acquirenti.
Per questo c’è bisogno di sostenere la transizione. Magari con incentivi sugli acquisti delle nuove auto elettriche. O fornendo sostegno agli investimenti delle imprese dell’industria automobilistica. Ma anche continuando con agevolazioni sulle tasse per chi acquista auto di ultima generazione.
Serve svecchiare il parco auto e andare verso l’elettrico, e anche l’esenzione del bollo auto conta parecchio
Investimenti massicci delle case automobilistiche verso l’elettrificazione della loro gamma a listino. Governi che spingono alla transizione elettrica con incentivi più o meno accattivanti. Investimenti delle aziende sostenute da fondi pubblici. Sono in genere tre linee di intervento che mirano tutte nella stessa direzione, cioè verso l’elettrificazione.
Nodo cruciale per il successo di ogni nuovo prodotto è senza dubbio il mercato, cioè le vendite del nuovo prodotto. Nello specifico, le vendite di auto. Come fare a spingere le vendite? Abbassare i costi di produzione affinché scendano i prezzi di listino senza dubbio è una soluzione.
Poi occorre offrire incentivi, bonus e simili, per favorire l’acquisto dei veicoli. Incentivi ai clienti, che devono trovare appetibile il cambiare auto. Ben consci del fatto che l’elettricità oggi costa sempre più cara (ma anche benzina e gasolio). E ben consci del fatto che le infrastrutture in Italia sono alquanto scarne, a partire dalle colonnine di ricarica.
Altra linea da utilizzare è la riduzione delle tasse per chi acquista questi veicoli. Quale è la tassa principale per le auto in Italia? Senza dubbio il bollo auto. E sul bollo le auto elettriche vengono oggettivamente agevolate da tempo. Esenzioni dal pagamento del bollo per le auto elettriche ce ne sono tante e in diverse Regioni.
Auto elettriche e bollo, il calcolo è lo stesso
In Italia sono state immatricolate nel 2021 oltre 67.000 auto elettriche ma i costruttori, Stellantis in testa, vogliono aumentare questi numeri. Addirittura Tavares giorni fa ha annunciato l’ambizioso obbiettivo di arrivare a raddoppiare la produzione entro il 2030, dell’intera gamma. E dato che dal 2030 dovrebbero essere prodotte solo auto elettriche, ecco che è questo mercato che va spinto.
Il bollo auto è una tassa che grava su tutti i proprietari di auto e su ogni veicolo registrato al Pubblico Registro Automobilistico. In base alla potenza del veicolo, espressa in kW, ogni Regione si fa pagare il bollo dai suoi concittadini. Sull’importo da versare incide anche la classe di emissioni inquinanti. Evidente che più vecchia è l’auto più inquina e piùcosta il bollo auto. Così come inevitabile dire che il bollo auto di una auto elettrica, già sulla base del metodo di calcolo, è più basso di una auto a benzina e diesel. Poi, per le auto elettriche appena comperate c’è, in linea di massima, una esenzione di 5 anni. I primi 5 anni di immatricolazione in cui il bollo non si paga. E poi si passa ad un pagamento, che proprio alla luce del lato ambientalista di queste auto di nuova concezione, è in misura ridotta. Una tassa inferiore inevitabilmente a quella dovuta su veicoli a benzina o diesel, sempre a parità di cilindrata.
Sul bollo però, le Regioni hanno un margine di autonomia non indifferente. Per questo ogni Regione adotta soluzioni, in materia di bollo auto, diverse.
Auto elettriche, le esenzioni del bollo auto Regione per Regione
Sull’area Motori del quotidiano la Gazzetta dello Sport, ci sono le agevolazioni sul bollo auto per le auto elettriche, Regione per Regione. Ed è proprio da questo che si evincono le differenze di cui parlavamo nel paragrafo precedente.
In Valle d’Aosta i primi cinque anni di immatricolazione sono esenti dal pagamento del bollo auto. Poi si paga solo il 25% del costo del kW utilizzato per le auto in genere in questa Regione che è pari a 2,58 euro (quindi 0,65 euro a kW). Identiche agevolazioni nelle Province Autonome di Trento e Bolzano, nella Regione Friuli Venezia Giulia, Umbria, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna ed Emilia Romagna.
In Lombardia e Piemonte, esenzione perenne per le auto elettriche, e non solo per i primi 5 anni di vita dell’auto.
Come in Valle d’Aosta, anche in Liguria, Lazio e Veneto, 5 anni a zero bollo e poi si paga il 25% del kW dovuto, che però è pari a 2,84 euro. Più alto il costo del kW e quindi del suo 25% nelle altre Regioni, naturalmente dopo i primi 5 anni di esenzione totale.
In Toscana il bollo dal sesto anno in poi è pari al 25% di 2,71 euro per kW, mentre nelle Marche è pari al 25% di 2,79 euro per kW.
Ci sono Regioni dove il kW per il bollo supera i 3 euro. Ma le agevolazioni fisse sono sempre 5 anni di esenzione totale e poi il 25% del prezzo di questo kW. Per esempio in Abruzzo, Campania e Molise il bollo delle auto elettriche viene calcolato in misura pari al 25% di 3,12 euro per kW.
In sostanza, nettamente vantaggiosa l’auto elettrica rispetto alle auto a motore termico in materia di bollo auto. Una spinta in più a chi desidera comperare una nuova auto. Forse non basterà, ma è pur sempre una cosa.