Mediante la nuova Roma, ultima granturismo realizzata negli impianti Ferrari, la Casa automobilistica di Maranello ha riscoperto e fatto riscoprire il fascino magnetico dei ruggenti anni Sessanta. Un’epoca felice, segnata dal boom economico, dalla Dolcevita, da quelle incantevoli berlinette a propulsore anteriore che avevano la capacità di coniugare una classe da star consumate e performance di spicco.
Come la Ferrari 250 GT Swb (Short Wheel Base), un modello da corsa “vestita” di tutto punto, in grado di trionfare nelle competizioni diventando, al tempo stesso, una delle vetture del Cavallino Rampante più conosciute e ammirate. Alla luce di ciò, non sorprende affatto la richiesta avanzata da Jacub Pietrzak, importatore della compagnia per la Polonia, il quale ha puntato proprio sul look concepito da Fabio Manzoni nell’omaggio della 250 Passo Corto, portata all’epoca in gara da Sir Stirling Moss e Mike Parkes.
Ferrari Roma: il look richiama la 250 Passo Corto portata in gara da Sir Stirling Moss e Mike Parkes negli anni Sessanta
Così – spiega La Gazzetta dello Sport in un articolo dedicato – è giunta la commissione alla sezione Tailor Made, il reparto del Costruttore che si occupa della personalizzazione. Senza indugio, gli addetti ai lavori hanno profuso il massimo impegno per realizzare quello che oggi costituisce un superbo tributo alla V12 disegnata da Pininfarina. In particolare, a dare l’ispirazione sono state due Swb, telaio 2735 e 2119, esemplari contraddistinti dal numero 7 e da una livrea blu scura attraversata sul cofano da una striscia bianca trasversale.
Ovvero i colori della bandiera scozzese, il medesimo schema cromatico adottato sulla Roma di Pietrzak in un contrasto accattivante con l’abitacolo, in pelle marrone (Heritage Mahogany Reddish Brown). Nessuna novità, invece, da segnalare circa l’aspetto tecnico. Se, infatti, la 250 era equipaggiata del sublime V12 3.0 litri, un assoluto “violino” ideato da Gioacchino Colombo, sotto al cofano della moderna 2+2 romba il potente V8 biturbo da 620 cavalli, lo stesso propulsore da 3.9 litri adottato pure sulla Portofino.