Gli automobilisti che prendono multe per infrazioni del Codice della Strada, prima di pagarle dovrebbero controllare alcune cose. Soprattutto il verbale redatto dagli organi accertatori è una cosa che va assolutamente controllata. Infatti non sono certo rari i casi di multe che non sono scritte bene, di carenze dei dati necessari in un verbale e così via dicendo. Una delle omissioni più frequentemente riscontrate nei verbali delle Forze dell’Ordine è il collegamento al Codice della Strada, o meglio, all’infrazione di cui un automobilista si è reso colpevole.
In questo caso la multa è illecita e non va pagata. Ecco come controllare e cosa occorre verificare da parte dell’automobilista multato.
L’indicazione della norma violata è necessaria per far si che la multa vada pagata
Come si legge sul sito “laleggepertutti.it”, uno dei casi che più frequentemente portano un automobilista multato a “farla franca” è senza dubbio l’assenza del collegamento della multa al Codice della Strada. Il verbale è viziato e quindi nullo se è privo di qualsiasi indicazione riguardo all’articolo del Codice della Strata infranto dall’automobilista. Non c’è giudice che non operi in questo senso, cioè dando ragione al ricorrente (l’automobilista multato), se manca l’articolo del Codice della Strada.
E lo stesso accade se viene citato un articolo diverso da quello che effettivamente riporta la violazione commessa. Se la multa è per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, nel verbale deve essere scritto che la violazione riguarda l’articolo 172 del Codice della Strada. Se manca questa dicitura la multa è suscettibile di annullamento. E lo è anche se l’articolo citato è per esempio il 173. Perché questo riguarda, la guida con lenti e l’assenza di occhiali o altri dispositivi simili da parte di un automobilista. Si tratta di un’altra infrazione, del tutto differente. Le lenti sono obbligatorie per chi era tenuto ad indossarle.
I moderni verbali di cui sono muniti gli organi accertatori, hanno delle caselle prestampate da barrare da parte degli agenti delle Forze dell’Ordine. Anche in questo caso, se non viene barrata la casella o viene barrata quella errata, la multa è nulla.
Come opera la giurisprudenza in materia nullità dei verbali
La giurisprudenza da sempre opera a favore della nullità di qualsiasi atto che presenta vizi di forma. E la mancanza dell’indicazione allo specifico articolo del Codice della Strada è un vizio di forma. Resta il fatto che il vizio, o l’errore, deve essere tale da pregiudicare l’eventuale ricorso di chi ha ricevuto il verbale.
In questo caso, la mancata indicazione della norma violata può benissimo essere considerato un vizio determinante per il diritto a ricorrere di un multato. Senza la norma violata non si può certo presentare ricorso. Per questo gli ermellini di tutte le Corti chiamate ad intervenire in questo senso, comunemente propendono per l’annullamento della multa. Ricapitolando, l’omessa indicazione dell’articolo relativo alla violazione commessa da un automobilista, è un vizio grave del verbale.
Ecco a cosa stare attenti per non pagare la multa per vizio di forma
Certo, non mancano delle eccezioni, soprattutto se le Forze dell’Ordine nel verbale hanno descritto talmente bene la violazione, da rendere bene l’idea di quale era la violazione commessa dall’automobilista. Ogni caso ha le sue variabili. Il ricorso di un automobilista deve essere indirizzato verso la carenza dell’atto e non verso l’infrazione commessa. Presentare ricorso contro una multa per eccesso di velocità, sostenendo di non aver superato il limite, con tanto di testimoni, rende l’eventuale successivo ricorso per il vizio nel verbale. Non si può contestare un verbale che non riporta l’esatto articolo del Codice della Strada se prima si è presentato ricorso contro la violazione. Infatti il ricorso presentato sostenendo di non aver superato i limiti significa che l’automobilista aveva capito bene quale tipo di violazione le Forze dell’Ordine gli sollevavano.
In altri termini, l’unico modo per non pagare la multa è il vizio con pregiudizio. In pratica, è quello di dimostrare che per colpa della mancata indicazione dell’articolo di legge, non è stato possibile presentare ricorso.