Fin dalla costituzione di Stellantis, è subito emerso il dubbio sul ruolo ricoperto da Torino in una multinazionale i cui poli sono suddivisi tra Italia, Francia e Stati Uniti. Il gigante dei motori desidera oltretutto ampliare i confini, invadendo il mercato cinese. Malgrado il colosso dei motori abbia fornito rassicurazioni sull’impegno nella nostra penisola, peraltro con significativi investimenti, la classe politica prova ad attivarsi per mantenere i vari stabilimenti continuamente attivi e intenti a rafforzarsi. Con Lancia e Alfa Romeo ormai slegato da un legame territoriale specifico, e con Maserati ‘salvaguardata dal suo storico status, resta da definire se Fiat potrà confermare la presenza nel capoluogo piemontese, a Mirafiori.
Mirafiori: un colloquio per parlare di futuro
Il 28 marzo andrà in scena un incontro a Mirafiori per discutere proprio di ciò. Al meeting saranno presente John Elkann e l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, insieme al numero uno della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il primo cittadino di Torino, Stefano Lo Russo. Gli esponenti degli enti locali parlano di un passaggio per le prospettive industriali della zona, mentre i piani alti del conglomerato rimangono più sul vago e definiscono la riunione un colloquio “di routine”, equivalente ad altri svolti negli altri Stati centrali per la compagnia.
Secondo quanto riferisce il quotidiano La Stampa, la base di partenza per Mirafiori consta negli impegni assunti negli scorsi giorni presso il ministero dello Sviluppo economico. I piani concordati sono in fase di completamento e il via dei lavori avverrà nel secondo semestre. Alla base la nuova piattaforma elettrificata Folgore, le due nuove Maserati Gran Cabrio e Gran Turismo, la cui versione elettrica è programmata per il 2023.
In merito agli enti centrali, Stellantis ha sottolineato come conserveranno una posizione centrale nell’ambito delle competenze inerenti all’ingegneria, ai centri di ricerca e innovazione dell’ex Fiat Chrysler. In aggiunta, il polo di Torino preserverà una funzione strategica di prodotto per gestire i progetti di Alfa Romeo, Maserati, dei mezzi commerciali, dei veicoli Fiat e Jeep, affiancati alle attività di design degli enti.
Il proposito delle parti sociali, condiviso tra Unioni Industriali e sindacati, è quello di garantire a Torino una funzione non esclusivamente produttiva, bensì in grado di svolgere i compiti del business automotive a 360°.