Polemiche sul taglio accise. Dopo il provvedimento del Governo Draghi, Assopetroli minaccia sciopero benzinai contro il calo delle tasse sul carburante. Il Consiglio dei ministri del 18 marzo 2022 ha deliberato l’adozione di una misura precisa. Ossia ridurre le accise su benzina e gasolio impiegati come carburante per autotrazione. In dettaglio, la misura opera la riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 25 centesimi di euro al litro. Per un periodo di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. Draghi dice sino a fine aprile 2022.
Taglio accise da domani, lunedì 21 marzo?
Da lunedì 21 marzo, o da martedì, novità per i carburanti ad accisa assolta immagazzinati precedentemente nei depositi commerciali e negli impianti stradali di distribuzione. Subiranno una fortissima svalutazione rispetto al prezzo di carico. Con la possibilità da martedì di una benzina sotto i 2 euro. Ma Assopetroli attacca il Governo: in assenza di correttivi immediati, si rischia di arrecare un danno economico enorme al sistema distributivo che, peraltro, è prostrato da una impennata dei prezzi senza precedenti e da una fortissima crisi di liquidità.
Rischio svalutazione dei magazzini
Qual è il guaio? Per Assopetroli, l’esigenza di evitare il rischio svalutazione dei magazzini è stata espressa dallo stesso presidente Draghi nella conferenza stampa, limitatamente però al solo comparto del gas. La stessa esigenza ha il comparto dei carburanti che chiede con grande forza la medesima attenzione e salvaguardia economica.
Cosa fare per Assopetroli? Occorre identificare immediatamente meccanismi compensativi (credito d’imposta) a favore della distribuzione di carburanti ad accisa già assolta, per evitare che il taglio di accisa danneggi il settore distributivo in misura che non è possibile in alcun modo sostenere.
Sciopero minacciato per le tasse in meno
L’associazione esorta l’Esecutivo: bisogna fornire chiare indicazioni operative affinché gli esercenti dei depositi commerciali e della rete dei distributori stradali possano notificare l’inventario delle merci al momento di inizio e fine del nuovo periodo d’imposta. Si chiede immediata rassicurazione che le imprese incise saranno tenute indenni dall’ingente perdita inventariale.
Occhio: in assenza di tali rassicurazioni sulla compensazione del danno, il settore distributivo si troverà costretto suo malgrado a una mobilitazione che va scongiurata in un momento tanto grave. Insomma, sciopero.