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Bollo auto 2022: le regole generali sui kW da Regione a Regione

Finite proroghe e scadenze nuove per l’emergenza epidemiologica, nel 2022 il bollo auto si trona a pagare come al solito.

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Durante questi mesi di emergenza epidemiologica anche il bollo auto è stato oggetto di proroghe e rinvii delle scadenze. Inoltre, molti dei bolli non versati negli anni precedenti sono finiti nelle proroghe delle scadenze dei provvedimenti di sanatoria. Più tempo per pagare i vecchi bolli quindi. E per qualcuno, che rientrava nelle cartelle esattoriali condonate perché sotto i 5.000 euro se passate a ruolo entro il 2010, pagamento cancellato. Ma tutto finisce, e le scadenze adesso che dal primo aprile finisce pure lo stato di emergenza italiano per la pandemia, tornano le solite.
Il bollo auto resta una tassa a carattere regionale. Tutte le amministrazioni regionali, nella autonomia che le leggi statali concedono, possono stabilire esenzioni, tariffe e casi particolari. Le Regioni infatti sono l’ente pubblico a cui il bollo auto è dovuto, e sono quelle che si occupano degli incassi e della regolamentazione del balzello. Ma quando si parla di bollo auto si parla di una delle tasse più odiate dagli italiani. Per questo un chiarimento su come devono comportarsi nel 2022 di fronte al balzello, è assolutamente necessario.

Il calcolo del bollo, sembra difficile ma è abbastanza facile da comprendere

Ripetiamo, le Regioni possono stabilire a loro piacimento la struttura del bollo auto. Possono decidere di agevolare qualche automobilista, oppure possono decidere di far pagare di più su determinate categorie di veicoli.
Il calcolo bollo auto resta commisurato sulla potenza del veicolo espressa in kW. Altro fattore importante è quello delle emissioni inquinanti. Quest’ultimo però è anche determinante per numerose esenzioni. Basti pensare all’esenzione per le auto elettriche piuttosto che per quelle a metano e così via. Esenzioni che in alcune Regioni sono a tempo indeterminato, mentre in altre durano 5 anni.
Quando si parla di bollo auto si parla di una tassa collegata alla proprietà di una vettura. La sua cadenza di pagamento è annuale e ricade su qualunque proprietario di veicoli iscritti al PRA. Le regole sono a carattere locale, perché come già detto, molto dipende da ciò che decidono di fare le Regioni. Ma va detto che esistono linee ferme a livello nazionale, che fissano i punti entro cui le Regioni devono muoversi. E anche per il calcolo del bollo, la dipendenza dalla potenza del veicolo e quindi dai kilowatt è stabilita in misura apicale. Così come le regole di calcolo relative alla classe di inquinamento ambientale, con i livelli di CO2.
I siti comparatori e alcuni siti istituzionali tra cui quello istituzionale del Fisco Italiano (Agenzia delle Entrate) o dell’Automobile Club Italia (ACI), permettono di calcolare il balzello immettendo pochi dati che però sono lapalissiani nel far comprendere a tutti i fattori che incidono. Va inserita la targa del veicolo, la tipologia di veicolo e perfino la Regione di residenza.

Bollo auto 2022, le tabelle riassuntive sono chiare

Come calcolare il bollo auto è presto detto. Basta verificare quali sono le tariffe applicate dal proprio ente Regione per kW. Le tabelle relative al 2022 sono le seguenti:

  • 3,00 euro a kW per veicoli Euro 0 con potenza fino a 100 kW;
  • 4,50 euro a kW per veicoli euro 0 al di sopra dei 100 kW;
  • 2,50 euro a kW per veicoli euro 1 fino a 100 kW;
  • 4,35 euro a kW per veicoli euro 1 al di sopra dei 100 kW;
  • 2,80 euro a kW per veicoli euro 2 fino a 100 kW;
  • 4,20 euro a kW per veicoli euro 2 al di sopra i 100 kW;
  • 2,70 euro a kW per veicoli euro 3 fino a 100 kW;
  • 4,05 euro a kW per veicoli euro 3 al di sopra dei 100 kW;
  • 2,58 euro a kW fino a 100 kW per veicoli euro 4;
  • 3,87 euro a kW per veicoli euro 4 al di sopra dei 100 kW;
  • 2,58 euro a kW per veicoli euro 5 fino a 100 kW;
  • 3,87 euro a kW per veicoli euro 5 oltre i 100 kW;
  • 2,58 euro a kW per veicoli euro 6 fino a 100 kW;
  • 3,87 euro a kW per veicoli euro 6 al di sopra di 100 kW.

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