Gli ammortizzatori sociali sono un aiuto importante per i lavoratori in molti casi ed a prescindere dai settori lavorativi. Anche per gli operai Stellantis gli ammortizzatori sociali sono parte integrante della loro attività oramai da mesi se non addirittura da anni. Per ammortizzare sociale si intende la Naspi per chi per de il posto di lavoro. E poi ci sono le casse integrazioni, a copertura dei periodi di calo di produzione e di fabbrica chiusa. La cassa integrazione è una costante a Melfi come a Torino, a Pomigliano come in Val di Sangro. Cassa integrazione ordinaria, straordinaria, Cig Covid e così via. Adesso si parla di contratto di solidarietà, altro ammortizzatore, collegato proprio alla cassa integrazione. Notizia delle ultime settimane, il ripristino dei contratti di solidarietà allo stabilimento di Località San Nicola di Melfi.
Nuovi contratti di solidarietà a Melfi per i lavoratori di Stellantis
Riattivato il contratto di solidarietà per i lavoratori dello stabilimento di Melfi in Basilicata. L’azienda Stellantis ha confermato questa riattivazione, come deciso insieme alle rappresentanze sindacali Fim Cisl, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf. La nuova fase del contratto di solidarietà nello stabilimento Stellantis di Località San Nicola di Melfi è stata riavviata per il periodo compreso tra il 4 aprile 2022 ed il 7 agosto 2022. La grave crisi di approvvigionamento dei semiconduttori è la motivazione che ha spinto alla riattivazione di questi contratti di solidarietà. Una fase drammatica questa in materia di componentistica. Infatti da mesi ormai la produzione di Melfi come degli altri stabilimenti italiani del colosso nato dalla fusione di FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e PSA (Peugeot, DS, Citroen e Opel), va a singhiozzo.
E le difficoltà ad approvvigionarsi di microchip che in genere vengono da Corea, Cina e Taiwan, porta all’utilizzo massiccio degli ammortizzatori sociali.La crisi dei semiconduttori interessa tutto il mondo dell’auto e non solo Stellantis. Ma è anche vero che ormai le auto sono tutte cariche di queste piccole parti elettroniche. E senza questi semiconduttori il completamento dell’auto non può avere luogo.
Contratto di solidarietà, di cosa si tratta per davvero?
Il contratto di solidarietà è un ammortizzatore sociale che viene utilizzato molto in Italia. Un ammortizzatore sociale difensivo perché di fatto è l’ultimo paracaduta per evitare tagli e riduzioni di personale. Addirittura, il decreto Sostegni Bis lo ha rifinanziato proprio per dare sostegno alle imprese in una delicata fase di crisi. In altri termini non è solo in Stellantis che si utilizzerà questo strumento. Il fatto che interessi lo stabilimento di Melfi della multinazionale dell’industria automobilistica, fa particolarmente notizia. Si tratta di uno degli stabilimenti italiani del gruppo, che è il loro fiore all’occhiello (come Mirafiori per esempio). A Melfi Stellantis fa quello che faceva prima Fiat e poi FCA. Da Melfi si producono statisticamente, circa la metà se non di più, di tutte le auto prodotte annualmente nel Bel Paese da Stellantis. In pratica, insieme allo storico stabilimento piemontese di Mirafiori, il massimo che Stellantis ha in territorio italiano.
Ma nonostante parliamo di uno dei principali stabilimenti italiani del colosso dell’Automotive, le difficoltà sono state tante anche in Basilicata. Talmente tante che ecco pronti altri 4 mesi di contratti di solidarietà. La notizia ha tutti i crismi dell’ufficialità, ed è un modo che l’azienda ha trovato per anticipare altri periodi di vacche magre.
Il contratto di solidarietà è un ammortizzatore sociale che non è certo una novità. Infatti si usa da sempre ed anche nel nuovo decreto Sostegni Bis ha fatto capolino. Un ammortizzatore che nasce affinché le imprese non utilizzino i licenziamenti nonostante le crisi produttive e le carenze di materiali.
Con il contratto di solidarietà le aziende possono accedere ad una forma particolare di cassa integrazione. Parliamo della cassa integrazione guadagni straordinaria che si può attivare dopo aver trovato un accordo collettivo in azienda.
Contratto di solidarietà, la guida
Per contratto di solidarietà si intende quell’ammortizzatore sociale che ha avuto i natali per aiutare le imprese in difficoltà. Evitare i licenziamenti è l’obbiettivo cardine dell’ammortizzatore. Ma se le attività nelle fabbriche si riducono, come si fa ad evitare i licenziamenti? La soluzione è proprio nel contratto di solidarietà, che utilizza la riduzione delle ore di lavoro e della retribuzione dei lavoratori. In altri termini, se le attività si riducono, anziché esuberi di personale, si passa ad una divisione delle ore di lavoro rimaste tra tutti gli operai. Uno strumento di evidente difesa e salvaguardia dei livelli occupazionali. Le ore perdute di lavoro e il minor salario pagato, vengono così divise tra gli operai in modo equo senza andare ad incidere solo su alcuni di essi.
Ricapitolando, in questo modo si evitano i licenziamenti in caso di crisi aziendale, ed in alcuni casi si arriva anche a nuove assunzioni (evento raro ed eccezionale quando si parla di crisi aziendale), perché le ore di lavoro spalmate a volte prevedono anche nuovi innesti.