Cominciamo da un dato base. Al 31 dicembre 2021, risultavano installati 26.024 punti di ricarica e 13.233 infrastrutture (stazioni o colonnine) in 10.503 location accessibili al pubblico. A oggi, la situazione è migliorata di pochissimo. Ma si discute sulla potenza delle colonnine elettriche pubbliche. Quanta ne serve davvero per favorire la mobilità pulita? Questo è il momento giusto, dicono gli amanti delle elettriche, per dare la spallata alle auto termiche, visti i costi spaziali di benzina, diesel e metano.
Secondo Motus-E, è necessario che la rete di ricarica pubblica si differenzi nella potenza erogata a seconda delle necessità dell’utente. Indicativamente la ricarica standard, di tipo lenta da 3-7 kW (o “slow”) e rapida da 11-22 kW (o “quick”), è da privilegiare nei contesti urbani o di medio-lunga sosta: siamo al 73,6% del totale. Mentre la ricarica veloce o ultraveloce (ad alta potenza, almeno superiore ai 50 kW) è fondamentale per fornire il servizio di ricarica nel minor tempo possibile. Obiettivo: una sosta con il preciso scopo di ricaricare, spesso in autostrada e in ambito extraurbano. Costituisce oggi il 6,1% del totale.
Potenza delle colonnine elettriche: cosa sapere
Il punto di ricarica di potenza standard è classificato in due modi. Uno: a ricarica lenta o slow fino a 7 kW. Due: a ricarica accelerata o quick superiore a 7 kW e pari o inferiore a 22 kW.
Il punto di ricarica di potenza elevata è veloce o fast (superiore a 22 kW e pari o inferiore a 50 kW) oppure ultraveloce o ultra-fast (superiore a 50 kW).
In fatto di potenza, i partiti sono due. Da una parte, c’è chi ha sete di potenza. Ritiene che ne serva tanta, per stimolare le vendite e l’uso delle macchine a batteria. Oltre i 150 kW.
Dall’altra, c’è chi si accontenta di una potenza normale. Parliamo ovviamente di ricarica pubblica, non della wallbox, la stazione casalinga. Quindi, fino a 22 kW è davvero poco: ci si mette una vita a fare il pieno. Va bene fra 50 e 100 kW: perfetto per le cosiddette utilitarie. Le ultra veloci sopra i 150 kW servono solo a chi ha un’auto capace di assorbire tutta quella potenza: vetture di alto di gamma.