Che Stellantis vuole inserirsi al centro dei grandi costruttori d’automobile pronti a divenire eccellenti protagonisti della nuova transizione ecologica, non è un mistero. Lo sa bene Carlos Tavares che ha ribadito gli intenti del Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA stavolta discutendo con i sindacati in un incontro necessario per definire la sorte e le condizioni degli stabilimenti italiani del Gruppo.
Durante l’incontro tenutosi all’Heritage Hub di Mirafiori, Carlos Tavares ha messo in pratica una conferenza stampa che poneva al centro il nuovo piano strategico del Gruppo di cui è CEO, ovvero ammettendo che l’Italia risulterà centrale nella gestione del piano Dare Forward 2030. Nella volontà di vendere il 100% di nuovi veicoli elettrici a marchio Stlelantis, tutti i siti produttivi della Penisola e quelli europei dovranno convertirsi ad un processo di elettrificazione utile a ridurre l’impronta, in termini di CO2 erogata, entro il 2038. Si comincerà dallo stabilimento di Melfi dove oggi vengono realizzate le Fiat 500X e le Jeep Renegade e Compass mentre dal 2024 troveranno posto qui quattro nuovi modelli alimentati elettricamente, di medie dimensioni.
Cosa c’è nel futuro di Stellantis secondo Carlos Tavares
Per Carlos Tavares, e per Stellantis, risulterà fondamentale il nodo legato alle Gigafactory necessarie per produrre le batterie delle future elettriche del Gruppo. La volontà è già nota: il Gruppo vuole lanciare ben 75 nuovi veicoli elettrici entro il 2030, per poterne piazzare 5 milioni e realizzarne altri cinque.
Tra le nuove Gigafactory è noto che una fra le quattro europee troverà sede a Termoli che avrà una capacità di 24 GWh, necessari per raggiungere l’obiettivo dei 120 GWh entro il 2030. Secondo Carlos Tavares, subirà una revisione anche l’importante complesso di Mirafiori dove le tante aree oggi inutilizzate potrebbero porsi al centro di nuove possibilità che Stellantis riserverà allo storico stabilimento ex Fiat. Stellantis praticherà quindi nuove assunzioni necessarie per garantire un valido ricambio generazionale con risorse che secondo Carlos Tavares vanno ricercate con un occhio di riguardo al “software engineering”: i candidati poi acquisiranno esperienza e competenze in tema di elettrificazione mediante specifici programmi formativi che metterà in pratica Stellantis stessa.
Carlos Tavares ci ha tenuto anche a sottolineare che Stellantis vuole offrire “soluzioni di mobilità, sicure, pulite e accessibili”. Una modalità necessaria per mettere in pratica una vera e propria democratizzazione delle nuove vetture elettriche, puntando sull’aiuto dei governi che dovranno essere in grado di disporre di una “visione chiara e comune, potenziando le infrastrutture di ricarica e incoraggiando l’utilizzo dell’automobile invece di ostacolarlo ponendo delle barriere”. Stellantis vuole diventare una vera e propria “automotive tech company” nel giro dei prossimi tre o quattro anni, ha aggiunto Carlos Tavares puntando anche a fornitori disposti geograficamente più vicini ai siti produttivi del Gruppo.
Ancora una volta Carlos Tavares si è però mostrato piuttosto scettico sull’elettrico, ammettendo:
“finora è mancato un approccio a 360 gradi da parte di tutti gli attori coinvolti. L’auto elettrica è il futuro, ma ci sarà energia a sufficienza? E soprattutto: quanto inquinerà produrla? E riciclare le risorse? Oggi siamo ancora lontani da un modello realmente efficiente”.