Le repliche delle “rosse” fanno male agli appassionati, ma purtroppo esistono. Ecco un esemplare della specie, su base Pontiac Fiero, che vuole imitare le fattezze della mitica Ferrari F50. Attualmente la copia (poco fedele) di cui ci stiamo occupando è in vendita su eBay. L’offerta più alta, al momento in cui scriviamo, è di 20 mila dollari. Purtroppo l’auto sfoggia pure dei cavallini rampanti, rendendo ancora più indigesta la trasformazione.
I pannelli della carrozzeria sono plasmati in fibra di vetro e cercano di riprodurre, senza riuscirci, le magnifiche forme della supercar emiliana, nata nel 1995 per celebrare il cinquantesimo anniversario della casa di Maranello, con due anni di anticipo sulla ricorrenza anagrafica. Nella descrizione della replica su base Pontiac Fiero si parla di un costo di conversione superiore agli 80 mila dollari. Non so quanto sia verosimile questa cifra, ma certamente l’intervento non è costato poco.
Con la stessa somma si poteva comprare un’auto prestigiosa, originale e di seconda mano, con cui sentirsi più a proprio agio in ogni circostanza. A bordo di questa replica, invece, si attirano degli sguardi non sempre benevoli. Io mi sentirei in imbarazzo su una simile tipologia di veicolo. Inoltre, da appassionato d’auto, non accetto deroghe all’originalità, specie per i grandi capolavori dell’automobilismo. Qui, poi, ad essere oltraggiata è l’immagine di una vettura iconica.
Penso che vi starete chiedendo cosa ci sia ad alimentare le danze di questa replica, al posto del V12 del “cavallino rampante”. La risposta è semplice: il V6 da 2.8 litri dell’auto che ha fatto da base per la trasformazione. Il suo bagaglio energetico viene scaricato a terra con l’ausilio di una trasmissione automatica a tre velocità. L’esperienza di guida non è nemmeno lontanamente paragonabile, anche sul piano sonoro, a quella regalata dalla vera Ferrari F50, che è una delle supercar dal sound migliore.
La Ferrari F50 originale
Questa vettura prese il posto della carismatica F40, dando continuità alla famiglia delle serie speciali nata con la GTO del 1984. In totale furono realizzati 349 esemplari del modello, che oggi, sul mercato dell’usato, ha quotazioni milionarie. A volere fortemente la Ferrari F50 fu Piero Ferrari, desideroso di mettere in catalogo una Formula 1 stradale. Notevoli le connessioni col mondo delle corse, che fanno di questa supercar la vettura più simile ad una monoposto da Gran Premio.
Cuore pulsante del modello è un 12 cilindri da 4.7 litri, derivato da quello della 640 F1 del 1989 e strettamente connesso con quello della 333 SP. Il telaio è in fibra di carbonio, con con gruppo motopropulsore imbullonato e collocato posteriormente che, insieme alla trasmissione, svolge una funzione portante. L’uso dei materiali compositi si estende alla bellissima carrozzeria, che sfrutta al meglio l’effetto suolo e garantisce la possibilità d’impiego a cielo aperto.
Di tipo push rod, montate su uniball, sono le sospensioni, anch’esse legate all’universo racing. Pure il sound è da Formula 1. La Ferrari F50 è una delle auto più emozionanti di sempre. La finezza del suo comportamento dinamico ha entusiasmato tutti. Chi possiede l’intera serie delle hypercar di Maranello ne tesse le lodi. Il look è da prototipo strappato alla pista di Le Mans.
Le fascinose linee, incantevoli sia in veste scoperta che con il tetto installato, sono il frutto della genialità creativa di Pietro Camardella per Pininfarina. Impossibile non innamorarsi della Ferrari F50. Il suo unico difetto? Avere avuto un’antesignana carismatica come la F40: una cosa che avrebbe reso problematico il confronto a qualsiasi auto. Volendo parafrasare, è come se un bravissimo cantante fosse figlio di un cantante mitico: capite bene le difficoltà che ne derivano quando si cerca di reggerne il paragone, al di là delle doti oggettive.
Fonte | Carscoops