Il collezionista David Lee ha arricchito la sua straordinaria collezione di auto del “cavallino rampante” con una Ferrari Enzo di colore Giallo Modena. In un video postato su YouTube mostra l’ultima arrivata, che impreziosisce ulteriormente una raccolta da sogno, quasi difficile da immaginare.
Nel filmato, il ricco uomo d’affari d’oltreoceano esprime il suo amore per il marchio emiliano e l’impegno ad abbinare delle versioni in tinta gialla alle “Big Five” della sua flotta. Con la Enzo e la F50 lo ha già fatto. Adesso toccherà alle GTO, F40 e LaFerrari, che lui possiede anche in versione Aperta.
Non sarà una sfida facile, ma la sua determinazione e i gioielli messi insieme nel suo garage non lasciano spazio a dubbi sulla riuscita dell’impresa. Lui è un grande rivenditore di accessori di alta orologeria e gioielleria. Il segnatempo che, a sua avviso, si coniuga meglio con la Ferrari Enzo gialla appena acquistata è il Rolex Oyster Perpetual con cassa da 41 millimetri e quadrante dello stesso colore dell’auto.
Tornando al garage di David Lee, ci sarebbe da parlare per ore, tanto è il fascino e l’assortimento di creature, che toccano le corde emotive degli appassionati. Fra le auto da sogno custodite dal ricco uomo d’affari americano, nato però ad Hong Kong, ci sono alcuni dei modelli della casa di Maranello più affascinanti dell’era moderna…e non solo.
Volete alcuni nomi? Eccovi accontentati: LaFerrari Aperta, LaFerrari, Enzo, F50, F40, GTO, F12tdf, SF90 Stradale con Assetto Fiorano, 275 GTB/4, Dino 246 GTS, 330 GTS, 250 GTL Competizione, 365 GTS/4 (meglio nota come Daytona Spyder). C’è pure una monoposto di Formula 1 condotta in pista da Michael Schumacher, ma l’elenco è ancora più lungo. Diverse vetture Ferrari presenti nella sua rimessa sono di colore giallo. Ne deriva una miscela variopinta e preziosa, che lascia a bocca spalancata. Roba da non crederci.
La Ferrari Enzo: un gioiello
Questa vettura si inserisce nel solco delle hypercar in serie limitata aperta dalla GTO del 1984 e poi proseguita con la F40 del 1987 e la F50 del 1995. Dopo di lei è giunta LaFerrari del 2013, di cui adesso si attende l’erede. La Ferrari Enzo è stata lanciata nel mese di ottobre del 2002, al Salone dell’Auto di Parigi.
In totale ha preso forma in 399 esemplari, più uno donato a Papa Giovanni Paolo II, che lo mise all’asta per devolvere in beneficienza la somma ricavata dalla vendita. Un gesto generoso, che illumina di splendore ancora maggiore questa creatura del “cavallino rampante”, regina del marchio per diversi anni.
Strettamente legata alle auto di Formula 1, la Ferrari Enzo porta nel nome l’omaggio al fondatore della casa di Maranello. Una scelta impegnativa, quella fatta dal presidente Luca Cordero di Montezemolo, che la vettura ha però onorato al meglio. Di grande fascino la sua carrozzeria, disegnata da Pininfarina. Anche se le linee sono connesse alla ricerca aerodinamica, si offrono allo sguardo con forza carismatica, in un quadro espressivo originale e molto pulito.
La presa scenica è di altissimo livello, ma tutto fluisce in modo nitido, anche se con proporzioni diverse rispetto a quelle abituali. Pur non essendoci connessioni specifiche con altri modelli della lunga tradizione, la discendenza dal marchio si coglie sin dal primo sguardo, almeno sul piano concettuale. Sublime il motore della Ferrari Enzo.
Ad animare le danze di questa “rossa” provvede infatti un V12 aspirato, da 6 litri di cilindrata, che roga la bellezza di 660 cavalli i potenza massima a 7800 giri al minuto, con un picco di coppia di 657 Nm. Cifre che, in quegli anni, costituivano il riferimento assoluto fra i modelli stradali. Il serbatoio energetico fluisce a terra sulle ruote posteriori, con il supporto di un cambio elettroattuato a 6 marce, governato con paddle al volante.
Le prestazioni erano anch’esse da best in class. Volete alcune cifre? Eccole: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.65 secondi, da 0 a 200 km/h in meno di 10 secondi. Il chilometro con partenza da fermo viene liquidato in 19.6 secondi, mentre la punta velocistica supera la soglia dei 350 km/h. Credo che non sia necessario aggiungere altro.
Se i numeri si possono raccontare, lo stesso non accade per le emozioni copiosamente elargite dal modello durante la sua azione, accompagnata da un sound meraviglioso. Roba da antologia. Impossibile trovare dei termini o dei riferimenti dialettici per dare una descrizione adeguata. Solo vivendole, certe sensazioni possono essere comprese.
Il telaio e la carrozzeria della Ferrari Enzo sono plasmati in fibra di carbonio, perché la ricerca della leggerezza è stata uno dei focus del progetto. Ottimo l’assetto, che concorre alla precisione chirurgica dell’auto. I freni sono realizzati in composito ceramica-carbonio e garantiscono decelerazioni poderose e affidabili.
Si può parlare di un autentico gioiello, di una scultura a quattro ruote, che si è fissata nel cuore degli appassionati. Ancora oggi questa “rossa” guadagna la scena in ogni contesto. Averne un esemplare in garage è il sogno di ogni appassionato. David Lee, nella sua rimessa, ne custodisce due, in altrettante tinte: Rosso Corsa e Giallo Modena. Beato lui, che può giovarsi delle doti di questi capolavori rampanti.
Fonte | DuPont Registry