Non è la prima volta che il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha parlato di Stellantis e delle problematiche italiane del colosso dell’Automotive. Anche perché nei ripetuti summit tra Stellantis e sindacati, chiamati a discutere al MISE, il titolare del dicastero Giancarlo Giorgetti è stato sempre presente insieme al Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Le problematiche della multinazionale dell’auto che ha numerose fabbriche in Italia, non poteva non interessare pure lo Stato. Anche se su questo aspetto come vedremo, c’è da fare una critica a ciò che sta succedendo, soprattutto se si fa il paragone con la Francia.
Lo Stato Italia e lo Stato francese, in Stellantis la differenza c’è
Stellantis è nata dalla fusione tra i francesi Peugeot, Citroen, DS e Opel, e gli italiani Fiat, Chrysler, Jeep, Lancia, Maserati ed Alfa Romeo. In pratica, fusione tra i francesi di PSA e gli italiani di FCA. Il tutto per dare vita a quello che a tutti gli effetti è il quarto produttore mondiale di auto. Una multinazionale che tra i suoi azionisti ha anche lo Stato francese. Come era già con PSA, lo Stato transalpino, anche se di minoranza, è parte dell’azionariato di Stellantis. Cosa che l’Italia non ha fatto. La presenza dello Stato può dare l’impressione che la componente francese sia predominante su quella italiana. Le recenti esternazioni di Carlos Tavares, CEO di Stellantis, cioè con il ruolo di Amministratore Delegato dell’azienda come lo era una volta il povero Sergio Marchionne, hanno gettato acqua sul fuoco.
L’Italia ancora centrale per Stellantis, ma qualcosa cambierà senza dubbio
L’Italia resta un Paese centrale per Stelantis, anche adesso che si viaggia decisi verso la completa elettrificazione della gamma di veicoli che Stelantis produrrà tanto in Italia che all’estero. Ciò non vuol dire che le cose non cambieranno. Perché si parla di un cambio di produzione un po’ ovunque. A Melfi per esempi, da auto super vendute come le Fiat 500 X e le Jeep Compass e soprattutto Renegade, si passerà a Suv Lancia (pare che si dovrebbe chiamare Aurelia il nuovo veicolo Lancia che verrà prodotto a Melfi sulla piattaforma STLA medium), DS e Opel. Veicoli per un mercato diverso, sicuramente meno di massa e quindi con volumi produttivi non certo paragonabili ai precedenti.
Stellantis porta la Fiat Panda fuori dall’Italia?
Lo stesso che accadrà a Pomigliano d’Arco, dove si parla di Alfa Romeo, auto di nicchia al posto della Fiat Panda. La piccola utilitaria pare sia però stata confermata per Pomigliano, ma aleggia sempre la voce che vuole lo spostamento della Panda in Serbia. I volumi di una fabbrica si fanno con questo genere di auto, non con le Supercar. Ne è esempio lampante Mirafiori, dove è vero che si produrranno le Maserati che fino a poche settimane fa erano prodotte a Grugliasco. Ma è altrettanto vero che è stata confermata la Fiat 500.
Cosa ha detto il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti
Ripetiamo, il Ministro Giorgetti non è nuovo ad esternazioni che riguardano Stellantis e mirano a sedare gli animi inevitabilmente accesi visto i tanti dubbi riguardo alproseguo dell’esperienza nostrana del Colosso dell’auto. E sul Messaggero di oggi c’è uno spaccato delle parole di Giorgetti dette in Commissione Esteri a Montecitorio in risposta ad alcune interrogazioni parlamentari. Alla Camera dei Deputati Giorgetti ha sottolineato che si sta facendo del tutto per assistere l’azienda nella transizione elettrica con l’obbiettivo di riportare in Italia produzioni che erano andate via dal nostro territorio.
Il Governo italiano cerca di mettere Stellantis nelle migliori condizioni
Giorgetti ha sottolineato che il governo italiano sta facendo del tutto affinché si creino le condizioni ideali per consentire a chi produce in Italia, di continuare a farlo. Una frase eloquente questa che mette in luce i programmi del governo che non possono non riguardare gli incentivi, la detassazione e le infrastrutture. Che sono le tre cose fondamentali per creare l’habitat ideale per chi vuole produrre e fare utili. Che poi è alla base del programma di qualsiasi azienda che si rispetti.
Chi è andato via dall’Italia per produrre, deve tornare
Inoltre Giorgetti ha sottolineato che si lavora assiduamente per riportare in Italia quelle produzioni e quelle aziende che hanno deciso in passato di andare a produrre fuori dal territorio nazionale. Per Giorgetti il lavoro del governo italiano è paragonabile a quello francese e di altri posti dove Stellantis ha interessi e fabbriche. Inevitabile paragonare l’Italia alla Francia dato che l’audizione alla Camera dei Deputati era in relazione al trattato del Quirinale tra Italia e Francia.
In Spagna si producono più auto che in Italia e Francia messe insieme
Non mancano però alcune delucidazioni da parte del titolare del Ministero dello Sviluppo Economico. Unendo le produzioni di Francia e Italia non si arriva alle auto prodotte in Spagna. Questo sostiene Giorgetti e questo ciò che bisogna contrastare. Come farlo? Secondo il Ministro, “creando le condizioni che nell’industria dell’automobile del futuro, nel sistema dell’Automotive, oltre a una filiera, ci sia comunque un produttore di riferimento perché se non c’è un produttore di automobili importante, di riferimento in un Paese, la filiera soprattutto nella trasformazione dell’ auto elettrica, non può sopravvivere quindi se non c’è un produttore importante diventa difficile poter immaginare di mantenere un sistema industriale di questo tipo. Oggi in Italia si producono mezzo milione di auto, dobbiamo arrivare a produrne un milione, se non arriviamo a quella cifra è difficile immaginare una industria dell’Automotive da qui a 10 anni”.