in

Fiat Chrysler: a processo per il cambio difettoso

Il giudice del distretto del Michigan, negli Stati Uniti, ha accolto la class action contro Fiat Chrysler per il cambio difettoso.

Jeep Grand Cherokee MY 2014

I proprietari di Dodge, Jeep e Chrysler hanno presentato prove sufficienti per intentare il processo contro Fiat Chrysler US sull’esistenza di un difetto nel design del cambio, che in sede legale i conducenti hanno definito “confuso” e “difficile” da utilizzare. Ascoltata l’accusa, il tribunale federale del Michigan ha ritenuto fondate le motivazioni a suffragio. Di conseguenza, la divisione americana della compagnia, poi confluita in Stellantis insieme a PSA, avrà il dovere di dimostrare alle autorità la sua assenza di colpe.

Fiat Chrysler: la class action può passare alla fase successiva del procedimento legale

Dodge Charger e Challenger Hemi Orange e SRT Black

La class action affronterà lo specifico difetto e due questioni correlate. Ma non determinerà la responsabilità di Fiat Chrysler per le perdite economiche degli acquirenti dei veicoli incriminati. La battaglia legale avrà inizio il prossimo 6 settembre, come pronunciato lunedì 4 aprile dal giudice David M. Lawson per il tribunale degli Stati Uniti del distretto orientale del Michigan.

Lo scorso novembre si era stabilito che la casa automobilistica Fiat Chrysler Automobiles non poteva sollevarsi dagli oneri a suo carico. Nella class action si parla di vetture costruite con selettori di marcia difettosi, un capo d’imputazione seccamente smentito dall’azienda.

Il 2 dicembre, sempre il giudice David M. Lawson aveva respinto i tentativi di FCA di derubricare la class action avanzata contro di lei. Nell’occasione l’esponente del tribunale distrettuale degli Stati Uniti aveva fornito delle delucidazioni a sostegno della rispettiva decisione. Affermò che il Costruttore non aveva portato in dote delle nuove informazioni che rendessero la derubricazione del caso una possibilità contemplabile. Allora Lawson evidenziò che i difensore legali dell’imputato avevano presentato una mozione per chiudere anzitempo la vicenda il 18 maggio 2020.

Tuttavia, mentre il tribunale ha l’autorità di riconsiderare la sussistenza dei presupposti di una class action mentre il contenzioso continua, la parte che chiede la derubricazione è tenuta a giustificare la revisione, ha affermato il giudice.

L’ imputato – ossia Fiat Chrysler – era, invece, apparso restio ad attivarsi, aveva osservato Lawson. Si muovevano delle rimostranze che avrebbe potuto essere sollevate durante il briefing del procedimento originale. E, nel mentre, si  citava una decisione della corte d’appello non attinente alla class action in precedenti multidistrettuali et similia. La mozione, quindi, consisteva in una domanda di riconsiderazione della disputa e, in quanto tale, era prematura. Essendo perciò priva di fondamento, respingeva.

Anche Fiat ha avuto delle complicazioni con la class action una volta richiamato oltre 1 milione di veicoli nel 2016

Fiat Chrysler è stata colpita per la prima volta da una serie di azioni legali collettive dopo aver richiamato oltre 1 milione di unità nel 2016. La società ha citato le segnalazioni dei clienti secondo cui le macchine si spostavano nonostante fossero ferme in sosta. Stando ai dettagli emersi, il richiamo ha interessato sia auto di medie dimensioni che SUV.

In base alla class action di FCA, si sono inoltrate più di 300 segnalazioni circa un possibile difetto del cambio elettronico Fiat alle autorità di regolamentazione federali. Trenta persone sarebbero rimaste oltretutto ferite a causa della criticità.

Le azioni collettive sul presunto difetto sono state consolidate in contenzioso multidistrettuale (MDL). L’MDL coinvolge attori provenienti da 18 stati diversi.

Nella tesi dei conducenti, Fiat Chrysler of America sapeva che le trasmissioni erano carenti, ma lo nascondevano consapevolmente ai consumatori. Se avessero avuto un quadro completo della situazione, i proprietari dei mezzi avrebbero potuto essere dissuasi dall’acquisto.

Gli esemplari in questione nel contenzioso multidistrettuale del cambio sono la Dodge Charger 2012-2014, la Chrysler 300 2012-2014 e la Jeep Grand Cherokee 2014-2015. Circa 800.000 veicoli possiedono il componente oggetto di critiche.

Secondo le indagini delle autorità, le leve del cambio, progettate e prodotte da ZF Friedrichshafen AG (ZF), si sono discostate dal consolidato selettore marce PRNDL a favore di un sistema che torna sempre in una posizione centrale dopo essere stato innestato (il cosiddetto FCA Shifter).

Le caratteristiche dell’FCA Shifter

L’FCA Shifter differisce dai cambi tradizionali sotto diversi aspetti. Innanzitutto, esso è “monostabile”, il che significa che, sia che venga spinto verso l’alto o verso il basso, torna sempre nella stessa posizione.  Mentre FCA fornisce un’indicazione visiva della marcia, la leva stessa manca di feedback tattile, rendendo difficile avvertire in quale marcia ci si trova. Si tratta di un notevole punto a sfavore in confronto alle soluzioni tradizionali, che forniscono un feedback tattile al guidatore in modo che sappia quale marcia sia inserita.

A differenza dei sistemi tradizionali, i conducenti devono spingere verso l’alto per inserire la retromarcia e verso il basso per la guida. Tale meccanismo non è intuitivo, ma si presta piuttosto facilmente a confusione. Inoltre, i “clic” tra le marce sono difficili da rilevare; quindi, spesso i conducenti finiscono con una diversa da quella in cui pensavano di trovarsi.

Ben più di un semplice fastidio o inconveniente, FCA Shifter crea un serio rischio per la sicurezza e pericolo per i proprietari di veicoli FCA. Si sono già segnalati oltre 300 incidenti, larga parte dei quali hanno provocato lesioni gravi, sostiene l’accusa. La lacuna riscontrata sarebbe stata pure alla base di un evento drammatico famoso a livello internazionale.

La tragedia di Anton Yelchin

Anton Yelchin

Forse – si legge nella nota diramata dall’accusa – il celebre attore Anton Yelchin è stato fatalmente investito dalla sua Jeep Grand Cherokee del 2015 quando si mosse lungo il vialetto e lo mandò a sbattere contro la sua cassetta della posta. Purtroppo, i soccorsi si rivelarono vani, perché morto sul colpo. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’interprete del giovane Pavel Chekov nel film Star Trek del 2009, era uscito dall’abitazione, aveva fermato il mezzo, che si trovava proprio davanti sul vialetto, in notevole pendenza, quindi, per motivi non meglio precisati, si era recato verso il cancello della propria villa. Dalle rilevazioni effettuate dalle Forze dell’Ordine accorse sul posto il freno a mano della Grand Cherokee aveva ceduto pochi secondi dopo.

La vettura – 2.200 kg di peso – aveva percorsi pochissimi metri a piena velocità, vista la pendenza. Ed è andata andata a travolgere Yelchin nonché mezza parte di cancello. Sebbene i contorni della tragedia siano piuttosto confusi, diversi tabloid anglofoni misero nel mirino i numerosi guasti in serie attinenti alla Jeep Grand Cherokee. Secondo il sito Gizmodo.com, l’incidente sarebbe accaduto per un difetto insito in tale tipologia di mezzi, con certe problematiche tra cambio e freno.

A corroborare tale teoria un documento spedito nel mese di aprile 2016 da Fiat Chrysler sulle Grand Cherokee uscite dalla catena di montaggio tra il 16 luglio 2012 e il 22 dicembre 2015. La causa si è chiusa con il pagamento da parte di Fiat Chrysler di una somma non meglio precisata ai genitori della vittima, successivamente devoluti all’omonima associazione e spesi in parte per girare un documentario sulla vita dell’artista.

L’indagine aperta dalla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA)

A prescindere dal singolo caso, diversi altri proprietari dello stesso modello hanno espresso delle lamentele di analoga natura.

Nell’agosto 2015, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) aprì un’indagine sui cambi FCA. NHTSA affermò che, ad oggi, ci sono oltre 300 incidenti di Jeep Grand Cherokee che si erano mosse dopo che i proprietari credevano fossero state correttamente parcheggiate.

Gli episodi di “rollaway” avrebbero causato 117 sinistri e 28 feriti. Tali lesioni includono fratture pelviche, rotule, vesciche e costole rotte, ginocchia slogate, traumi alle gambe, ferite al viso e varie altre. Successivamente l’indagine NHTSA e il richiamo da parte di FCA sono stati ampliati per comprendere vari altri modelli.

Fiat Chrysler: richiamo tardivo

Come riportano le fonti ufficiali, i veicoli incriminati per il pericoloso FCA Shifter difettato includono: le Dodge Charger 2012-2014; le Chrysler 300 2012-2014; le Jeep Grand Cherokee 2014-2015.

Nell’aprile del 2016, FCA emise tardivamente un richiamo di Charger, 300 e Grand Cherokee in relazione al FCA Shifter difettoso. Nei documenti depositati presso NHTSA, FCA ammetteva che i guidatori erano inclini a supporre che i veicoli fossero parcheggiati malgrado, in realtà, non lo fossero.

Tuttavia, l’approccio adottato da FCA nel richiamo limitava l’ambito per affrontare solo i sinistri che si sono verificati all’uscita di un conducente da un veicolo immaginando fosse parcheggiato. FCA non sarebbe riuscita (e continuerebbe a non farlo) ad affrontare le pecche di FCA Shifter. Pertanto, chi se ne avvale andrebbe avanti a risentire di cambi errati o mancati, confusione su quale marcia si trova, distrazioni e altri problemi di trasmissione derivanti da FCA Shifter.

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento