I vari gruppi operativi nel business delle auto possono adottare approcci molto diversi tra di loro. Se guardiamo agli ultimi tempi noteremo quanto siano diverse le politiche interne riguardo anche il trasferimento dei componenti. Ogni realtà attiva nel comparto delle quattro ruote ha una propria filosofia in merito, tirando dritto per la propria strada. Ormai in molti casi è divenuta una prassi “darsi una mano” reciproca. Certi conglomerati hanno la facoltà di mettere in comune diverse parti, il che è conveniente a fini economici. Difatti, le manovre messe in atto mirano ad agevolare la produzione e a ridurre le spese. Tuttavia, ci sono compagnie intenzionate ad agire controcorrente, incuranti delle possibilità difficoltà a cui rischiano di andare incontro. Un esempio pratico lo troviamo in Stellantis, dove Maserati ragiona in maniera indipendente. La Casa del Tridente è ben lungi dal dichiarsi disposta a condividere le sue qualità con il suo pubblico. Nello specifico, è alquanto “gelosa” del rispettivo motore di riferimento. Del resto, l’azienda mira all’eccellenza, pure dal punto di vista delle performance. Per giustificare gli elevati prezzi imposti i dirigenti puntano a un costante progresso.
Maserati: il fascino della esclusività
Chi acquista una Maserati o ne valuta comunque l’acquisto si aspetta qualità ben precise da ciò che va a ordinare. Le elevate prestazioni sono uno dei fattori di richiamo e spartire il propulsore con altre realtà toglierebbe, almeno in parte, quel fascino dettato dall’esclusività. Assicurarsi un esemplare della gamma è, sotto certi aspetti, una manifestazione di grandezza. O meglio di personalità: si desidera distinguersi dalla massa, rapire gli sguardi dei passanti, dimostrare di aver raggiunto un certo status sociale.
La condivisione di piattaforme è tutto fuorché una novità epocale, basti pensare alla Fiat. Il Lingotto potrebbe far risorgere dalle sue ceneri la mitica Topolino. Un nome davvero caro agli storici fan del Costruttore. Ricorda, infatti, una delle pagine più belle e appassionanti scritte in passato. Se il sogno imprenditoriale della famiglia Agnelli ha avuto un tale successo il merito è da attribuirsi a macchine del genere. Economiche sì, ma al contempo capaci di apparire “cool” agli occhi della clientela. Un esempio recente è dato dalla Fiat Panda, confermata almeno fino al 2026 nella gamma. Nonostante non sia mai stata appariscente, la vettura ha riscosso fin dall’introduzione sul mercato un certo ascendente sulla massa.
La Topolino di nuova generazione attingerebbe dalle soluzioni attualmente disponibili. In particolare, poggerebbe le basi sulla Citroen Ami, un esemplare con personalità da vendere. Ma fin quando si tratta di prodotti popolari un discorso del genere è ammissibile. Meno nel caso in cui il brand in questione miri a esaltare l’individualismo. Perciò il motore a 6 cilindri del tridente, denominato Nettuno, non verrà impiegato da ulteriori brand del conglomerato Stellantis.
Riluttanza a condividere
Lo ha detto senza giri di parole Federico De Medio, responsabile della validazione dei veicoli Maserati. In un’intervista concessa ai microfoni di Autoblog durante la presentazione del nuovo sport utility Grecale, il manager ha illustrato la personale chiave di lettura del portafoglio prodotti. Non è affatto entusiasta all’idea di dover condividere il V6 che ha introdotto sulla supercar MC20. La Casa ha destinato parecchio tempo e risorse allo sviluppo di un V6 biturbo da 3.0 litri. Dopo averlo introdotto nel 2020, alimenterà la Grecale Trofeo quest’anno. Ma Autoblog ha appreso che il “cuore” non verrà trapiantato al di fuori della famiglia dei tridenti.
Desiderano conservare il motore Nettuno come una firma per il brand, ha spiegato il dirigente. Lo hanno espressamente concepito affinché fosse associato in modo univoco all’azienda. Dunque, è stato progettato e ingegnerizzato con tale velleità. Non è contemplata l’implementazione in altre macchine rientranti nella galassia Stellantis, bensì sono fermamente convinti a tenerselo ben stretto. Hanno montato il V6 Nettuno nella MC20 e ora è la Grecale a trarne beneficio. Sulle prospettive future, De Medio assicura che il propulsore sarà utilizzato pure altrove, rigorosamente in mezzi targati Maserati.
In sostituzione del V8 di derivazione Ferrari
Mentre doveva ancora esprimersi sugli altri usi, De Medio ha lasciato intendere che Nettuno sostituirà il V8 di derivazione Ferrari che Maserati ha sfruttato per tanti anni. Il processo non avverrà dall’oggi al domani, ma seguirà uno sviluppo graduale. Malgrado il Cavallino Rampante sia sempre parte integrante del gruppo Exor, l’impresa modenese persegue l’autonomia. Stando alle dichiarazioni rilasciate in forma pubblica, l’obiettivo era di progettare un’unità a sei cilindri con potenza simile a un V8. Vuol dire allora che un domani arriverà un V8 con potenziale simile a un V10? No, sembra semplicemente che gli otto cilindri abbiano i giorni contati nei piani societari.
Alla domanda su quanto tempo rimanga da vivere al V8, De Medio ha risposto che dipende dal ciclo di vita del prodotto stesso. Ergo, una risposta a priori non esiste, semmai a stabilirlo saranno proprio gli acquirenti, in aggiuntiva agli enti comunitari. I dati di mercato e le normative avranno un effetto determinante sulle manovre attuate dai responsabili. E a proposito di un nuovo V8 progettato internamente? Mai dire mai, tuttavia, almeno per il momento, l’idea non è al vaglio, avendo appena lanciato Nettuno, quindi l’invito è di godersi il V6. Quel che è certo è che Levante e Quattroporte non avranno bisogno di un V8 ancora per molto: negli anni a venire completeranno il processo di transizione energetica, divenendo delle proposte a trazione 100 per cento elettrica. È altrettanto dato conoscere che la Ghibli sta per andare in pensione, il che lascia la GranTurismo di prossima generazione come l’unica accreditata per un V8. Niente di ufficiale, ma i rumor portano in quella direzione.
Maserati GranTurismo Folgore: la presentazione del prototipo a Roma
A proposito della GranTurismo proprio nelle ultime ore l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha presentato il prototipo della variante elettrica, battezzata Folgore. Il look finale della vettura dovrebbe assomigliare notevolmente al modello esposto a Roma in occasione del Gran Premio del campionato del mondo di Formula E organizzato per questo week-end. Intanto, è stata pure formalizzata la partnership tra Maserati e Venturi, nella quale il Tridente fornirà i propulsori al team di Formula E a partire dall’annata 2022-2023. L’accordo sottoscritto suona come l’ennesima conferma della volontà di differenziarsi (e spiccare) con propulsori di eccellente qualità da fare invidia alla concorrenza.