Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, è stato particolarmente presente durante l’ultimo appuntamento di Roma dell’ePrix di Formula E. Si è trattato infatti di una visita dovuta al fatto che nel prossimo futuro la serie riservata alle monoposto elettriche vedrà la partecipazione della Maserati.
Un’occasione valida per rispondere ad alcune domande poste a Carlos Tavares dalla stampa specializzata. Ancora una volta il CEO del Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA è tornato a parlare di elettrico e del futuro legato al mondo dell’automobile, dimostrando un’altra volta la sua propensione alla schiettezza e introducendo un punto di vista molto interessante.
Carlos Tavares è apparso particolarmente critico nei confronti della gestione politica
Carlos Tavares è apparso quindi particolarmente critico in merito alla gestione politica del tutto. In parole povere, il CEO di Stellantis ha ammesso che chi gestisce la questione non ha concesso ai costruttori automobilistici la possibilità di ridurre le emissioni delle vetture in maniera graduale.
Secondo Tavares, se si considera che il parco auto circolante oggi nel Vecchio Continente ha un’età media di undici anni “con un grado medio di emissioni di 170 g/km di CO2”, se si considerasse una mild hybrid di Segmento B capace di essere acquistata dalla classe media ad un prezzo ragionevole “il suo livello di emissioni è attorno ai 100 g/km”. Di conseguenza si tratterebbe di un miglioramento molto interessante in termini di emissioni emesse “ad un prezzo ragionevole”, ha aggiunto. Ragionando in questo modo, secondo Carlos Tavares si sarebbe guadagnato il prezzo necessario per realizzare un nuovo “ecosistema energetico, rendendo le elettriche più avvicinabili in termini di prezzo”. Emerge quindi che secondo il CEO di Stellantis, le vetture tradizionali capaci di produrre emissioni minori non sono state favorite in questo percorso di avvicinamento verso l’elettrico.
Carlos Tavares ha discusso poi di un nodo fondamentale della questione. L’elettrico da solo non basta: servono le infrastrutture, una problematica che non deve essere risolta “dai costruttori di automobili, ma dagli Stati”, ha aggiunto.
“Dobbiamo poi assicurarci che la rete elettrica possa supportare l’auto, che esista insomma una strategia dell’energia. Stiamo spiegando da oltre cinque anni che focalizzarsi solo sulle vetture sarebbe stato pericoloso. Si stratta di un ecosistema di cui fanno parte anche le infrastrutture e le batterie. Abbiamo la giusta strategia per l’energia pulita dal 2030? Questa è la domanda per il leader politici. Noi abbiamo già affrontato le nostre sfide. Ora tocca ad altri”
ha ulteriormente aggiunto Carlos Tavares a La Gazzetta dello Sport.