in

Lancia, Napolitano: “Così diventeremo premium”

L’amministratore delegato del marchio, Luca Napolitano, ha parlato della Lancia, dalla futura gamma ai territori che saranno invasi.

Luca Napolitano

Per un’eternità Lancia ha visto la concorrenza “rubarle” mercato, senza nemmeno cercare di dire la sua. Con una gamma ridotta fino alla semplice Ypsilon, la Casa automobilistica torinese si è, in sostanza, chiamata fuori dalla lotta per il predominio di segmenti un tempo occupati. La compagnia è stata una sorta di “gigante dormiente”, ma la remissività di fondo sembra ormai appartenere al passato.

Lancia: un approccio positivo al futuro. La fusione di FCA con PSA ha dato nuova linfa vitale

Lancia logo

La fusione di Fiat Chrysler con PSA, che ha condotto al conglomerato Stellantis, ha dato nuova linfa vitale a Lancia. Che ne aveva bisogno come il pane. I numerosi fan del marchio auspicavano di rivedere in auge il brand. E malgrado oggi nessuna new entry abbia rimpolpato il listino prodotti la linea è tracciata. Un punto di non ritorno, alla luce delle dichiarazioni rilasciate sia dalla mente operativa del gruppo italo francese, Carlos Tavares, sia di Luca Napolitano. L’amministratore delegato della compagnia ha usato parole importanti nel definire i piani futuri. Una netta presa di posizione, eloquente sui poteri attribuiti dai supervisori della società madre.

L’approccio di Lancia al futuro è positivo, dominata dalla fiducia nelle proprie capacità. Su scala (relativamente) piccola si cercherà di riprodurre i fattori alla base del successo di Mercedes. Ergo, anziché richiamare all’attenti la classe popolare, le ambizioni saranno premium. I modelli non si riveleranno, pertanto, così accessibili e giustificheranno il prezzo mediante la qualità. Di progettazione, di cura dei dettagli, dei contenuti all’esterno e all’interno.

Per avere un’idea più specifica in merito, non c’è nulla di meglio che sentire lo stesso Luca Napolitano. Il Chief Executive Officer del brand italiano di Stellantis ha illustrato la visione della Lancia 2.0. Sotto forma di alcune breve clip diffusi tramite il suo profilo LinkedIn, il manager ha confermato determinate idee, già espresse in precedenti sedi, sia concesso delle delucidazioni aggiuntive.

Un processo di rinascita graduale

Per un obiettivo elevato come quello perseguito dall’azienda toccherà seguire un processo di rinascita graduale. A onor del vero, le difficoltà di approvvigionamento e le condizioni di salute generali dell’industria complicano la riuscita. Eppure, la tenacia è talmente forte da spingere oltre. Dai toni di Napolitano è palese l’interesse provato nella sua creatura. Che desidera coltivare, riservandole delle attenzioni speciali.

Le prospettive del domani di Lancia stanno già iniziando a delinearsi per attuare la nuova offensiva commerciale. Il rilancio si concretizzerà mediante una gamma efficiente e leggera. Della serie “pochi ma buoni”, i veicoli previsti saranno appena tre, almeno in principio: ad aprire le danze sarà la nuova Ypsilon, la quale approderà nel 2024. Dunque, verrà il turno della nuova ammiraglia, dal nome imprecisato, nel 2026. Infine, scoccherà l’ora della nuova Delta per il 2028. Ogni due anni, insomma, il menù si arricchirà di una portata. Per capire quanto gustoso sia bisogna pazientare, perché solo alla prova sul campo sarà possibile tirare delle conclusioni.

Accanto alle tre new entry, il piano di lancio prevede una maggiore attenzione ai temi dell’ecosostenibilità. L’inasprimento delle direttive dell’Unione europea costringerà qualsiasi brand a imboccarne il sentiero. Stellantis lo ha ben presente e ne ha dato ragguaglio durante l’incontro con gli investitori dello scorso 1° marzo 2022. Quando ha “tolto il velo” a Dare Forward 2030, il corso che inciderà sulle decisioni del management. Nelle prospettive di Lancia ci sarà una chiara strategia di elettrificazione, per nulla basata sull’arte dell’improvvisare. Manco a dirlo, i cambiamenti in corsa saranno possibili in relazione alle risposte ricevute in termini di volumi di vendite, ma la base è solida. Al fine di incrementare le entrate e dare perciò una solidità economica al progetto, sarà rivoluzionato il sistema distributivo.

I territori occupati: l’Italia al primo posto

Relativamente ai territori occupati, naturalmente l’Italia starà al primo posto della scala, senza, tuttavia, tarpare le ali. La commercializzazione in diversi mercati esteri sarà posta in atto, nella consapevolezza di dover allargare gli orizzonti. Su quali saranno i Paesi “invasi” Napolitano ha evitato di esprimersi. Forse una decisione non è stata nemmeno presa, poiché pare un programma in via di definizione. Non tentenna, invece, un singolo istante Napolitano circa l’e-commerce: il canale digitale sarà uno dei pilastri intoccabili. Sulle orme dei competitor, si proverà a capitalizzare l’enorme potenziale del web. Ciò gioverà, poi, a livello di immagine. Per scongiurare il rischio di dare la parvenza di “vecchio”, la capitalizzazione dei moderni strumenti messi a disposizione dalla tecnologia risulta imprescindibile. Tutto ciò, come spiega Luca Napolitano, mira a rendere Lancia un brand credibile e rispettato nel mercato premium europeo.

In un identikit immaginario, chi è il cliente a cui si rivolge Lancia? Principalmente le parti tenteranno di fare presa su una persona residente nelle grandi città, curioso dell’ambiente che lo circonda e invogliato a guidare il processo di sviluppo della mobilità, ha evidenziato Napolitano. Le soluzioni di trasporto accettate muteranno e, di pari passo, i gusti della domanda. Lancia porrà in pratica una strategia di elettrificazione alquanto ambiziosa. Il capostipite della famiglia sarà la tanto cara Ypsilon, che approderà negli store in versione al 100 per cento elettrificata. Dopodiché, pure le ibride saranno levate di torno, a favore delle auto completamente elettriche.A partire dal 2026 le uscite saranno rigorosamente EV, mentre dal 2028 l’intero portafoglio sarà a zero emissioni.

Lancia e il segreto del Made in Italy

Lancia logo

Riprendendo il discorso dei mercati esteri da presidiare, il piano di rilancio varato da Lancia contempla, ça va sans dire, la nostra penisola. Nessuno sa comprendere meglio il prestigio del Costruttore, specialmente i meno giovani, magari memori dei fasti di un glorioso passato. Seppur il futuro abbia la priorità, l’effetto nostalgia, anche limitato ai nomi conferiti, promette di rappresentare un valore extra. Inoltre, la provenienza dal Belpaese è un asso nella manica: il Made in Italy detta tendenza ovunque. I favolosi risultati economici conseguiti nel 2021 dalla Ferrari valgono più di mille proclami. L’utile operativo messo a segno dal Cavallino Rampante ha stracciato qualsiasi competitor, vero o presunto tale. La Lancia non avrà la presunzione di collocarsi sullo stesso piano, d’altro canto le origini italiane doneranno un tocco di lustro.

I vertici societari guardano con ambizioni a un processo d’internazionalizzazione “razionale” del brand. In definitiva, si starà attenti a non compiere mai il passo più lungo della gamba. A investire con senno e capacità di giudizio. Ad avviso di Luca Napolitano non è necessario invadere in concomitanza ciascun territorio del Vecchio Continente. Diversamente, faranno una selezione. Premesso che nessuna porta verrà chiusa, il Chief Executive Officer pensa sia meglio iniziare dove c’è passione, dove c’è amore, dove pensano che il loro design tipicamente italiano, i loro interni così poco automotive, la loro storia, il loro posizionamento saranno maggiormente apprezzati dalla clientela. Quanto più il terreno sarà fertile e tanto più saranno tentati nel piantare un seme, nell’auspicio di veder crescere una pianta forte e rigogliosa.

Il sogno HF

Il dirigente ha fornito, in conclusione, delle puntualizzazioni sulla mentalità adottata. Guarderanno in modo più tradizionale ai numeri, ma l’amore per il marchio ne ispirerà nelle mosse. Un esempio è costituito dall’iconica HF. Giusto qualche giorno fa Napolitano ha spiegato che, se gli fosse consentito sognare, gli piacerebbe riesumare la mitica sigla.

In aggiunta, ha affermato di non escludere neppure la fabbricazione di one-off o few-off. A proposito di restomod, se ben eseguite, sanno per lui creare qualcosa di affascinante. Sul fronte opposto, dubita siano conformi all’identità della compagnia. Proporre una one-off con un motore a combustione andrebbe a confondere l’immagine proiettata. Detto che reinterpretazioni di veicoli come la Kimera 037 sarebbe appassionante, stonerebbero con il resto della gamma.

Difatti, il full-electric sarà una delle chiavi di volta e perciò non crede sia un lusso sostenibile quello dei restomod. Ciononostante, le variazioni di prodotto, le serie speciali, sono ammesse. E una Lancia HF sarebbe la replica alla AMG di Mercedes, a Quadrifoglio di Alfa Romeo e alla John Cooper Works di Mini.

Lascia un commento