Citroen è attualmente alle prese con la definizione di un nuovo stile di carrozzeria per la C4, ispirato al design e alla funzionalità della sua ammiraglia C5X. Se da una parte i progettisti cercheranno di conferire una personalità unica, il risultato finale non dovrebbe nemmeno poi troppo discostarsi nemmeno dalle precedenti uscite. Ergo, è lecito aspettarsi una via di mezzo, una proposta in linea con le aspettative del pubblico di riferimento. Le vetture sopra menzionate hanno parecchi punti in comune. In primo luogo, sono entrambe berline all’avanguardia, una risposta alle esigenze manifestate dal target commerciale definito dal Double Chevron. Secondo punto, entrambe presentano un’altezza da terra leggermente rialzata. Un accorgimento di fino espressamente concepito per agevolare l’accesso nell’abitacolo. Tuttavia, a colpo d’occhio emerge una forte differenza: le dimensioni. Mezzo metro divide i veicoli. Non un dettaglio trascurabile, a conferma della voglia di avere sì un trait d’union, senza cogliere di sorpresa il cliente, ma allo stesso tempo di evitare un fastidioso effetto copia-incolla. Un divario sufficientemente ampio affinché il marchio francese del gruppo Stellantis inserisca una variante inedita, senza dubbio destinata a chiamarsi Citroen C4X, come segnala Car Magazine. Una fusione di nome e… di fatto.
Citroen C4X: l’anello di congiunzione tra la C4 e la C5X
Quali saranno le caratteristiche dell’autovettura? Da ciò che si legge i progettisti avrebbero intenzione di estendere lo sbalzo posteriore della C4. Un accorgimento teso a offrire una linea del tetto più inclinata, ispirata alla C5X. Inoltre, è probabile che pure i fianchi posteriori pronunciati dell’ammiraglia facciano scuola. Quest’ultima soluzione – lo ricordiamo, casomai fosse sfuggito – venne introdotta da Pierre Leclercq, nel momento di salire alla direzione del dipartimento dedicato all’estetica dei prodotti.
La rivisitazione è stata coraggiosa, intrepida e audace. A posteriori, una scommessa vinta, con i dovuti interessi. Ecco perché l’idea di trasferirla sorprende ben poco. Se il nuovo modello necessita di un paio di spoiler lo stabilirà la galleria del vento: il pezzo superiore della C5X convoglia l’aria su quello inferiore per ridurre la portanza.
Un richiamo alla Saab per l’amministratore delegato Vincent Cobee
L’amministratore delegato del brand, Vincent Cobee, ha fornito qualche puntualizzazione in merito. La C4 costituisce un legittimo predecessore del C5X: è elevato, ma non al punto da costituire un suv. D’altro canto, si scongiura il rischio di fare una proposta banale e insipida. A segnalarlo i tratti distintivi sotto il profilo estetico del retro. Se la C4 ha una versione piuttosto giapponese della zona posteriore, l’approccio progettuale della C5X si avvicina al diktat tedesco e svedese. Per il portavoce della compagnia c’è un po’ di eredità della Saab.
La società svedese è una compagnia parecchio rinomata, sebbene abbia chiuso i battenti tanti anni fa. Operante nel settore della difesa e della sicurezza da ben 80 anni, l’attività automotive ha cessato di esistere nell’ormai lontano 2011. Tra le peculiarità che le hanno consentito di lasciare un’impronta in commercio bisogna senza dubbio sottolinearne l’immagine di affidabilità. Chi decideva di acquistarne un esemplare sapeva di avere tra le mani un bene fortemente solido. Magari concedeva qualcosa in più dal punto di vista estetico, in compenso la cura magistrale dei particolari inerenti alla concretezza hanno attirato orde di appassionati.
Giappone contro Germania e Svezia: due archetipi che non vanno a braccetto
Tornando al confronto tra la C4 e la C5X, la loro identità è differente soprattutto per via dei punti di riferimento. Mentre la prima osserva con attenzione e trae spunto dalle macchine nipponiche, la seconda strizza l’occhio alla Germania e ai Paesi scandinavi. Estremizzando, la prima è sbarazzina, la seconda seria e rigorosa. È quanto emerge tra le righe ed evidentemente le reinterpretazioni saranno perlopiù concentrate nella zona posteriore.
Poco ma sicuro, la Citroen C4X supererà la capacità di carico della C4, di oltre 380 litri. Sotto il cofano, la C4X sarà fortemente accomunata alla gemella. In sostanza, viaggerà sul pianale CMP e offrirà un propulsore elettrico insieme al motore a benzina turbo da 1,2 litri e al diesel a quattro cilindri da 1,5 litri. La batteria da 50 kWh dovrebbe, invece, essere buona per percorrere 200 miglia in autonomia, che, convertita in unità di misura familiari a noi europei, corrispondono a poco meno di 330 km.
Il futur5o è già stabilito
Di norma, i Costruttori si tengono un margine di manovra sulle mosse future. In base alla reazione, calda o tiepida dei consumatori, stabiliscono se sia opportuno apportare degli accorgimenti in corsa. Ebbene, il modus operandi esula, almeno in tal caso, dalle azioni di Citroen. Alla specifica domanda se aspetterà di vedere quale accoglienza riserverà il mercato della C5X, prima di introdurre una variante simile nella gamma, Vincent Cobee ha smentito in modo secco e categorico. Qualunque cosa proporranno da qui ai prossimi anni è già stabilito, ha risposto il dirigente.
Il fatto di usare il condizionale non va confuso come un segno di incertezza del brand transalpino. Il condizionale è dettato perlopiù dalle circostanze, dalla volontà di preservarsi delle cartucce. Da un lato preferiscono lasciare il bacino di utenti un po’ nel dubbio, così da lasciarli positivamente a bocca aperta con ipotetiche sorprese in serbo, dall’altro la concorrenza non avrà vita facile. È essenziale delineare con cura nei particolari i programmi vagliati. Altrimenti il rischio sarebbe di fallire le operazioni. A priori occorre fare uno studio dettagliato circa il progredire dei mezzi. Altrimenti le possibilità di sopravvivere e di fiorire sarebbero ridotte al lumicino.
Citroen C4X: attesa per il 2023?
La lungimiranza strategica è uno dei valori fondanti di Citroen, valida ancora oggi. Dietro ogni mossa c’è un approfondito studio a monte. L’improvvisazione è ingannatrice, tanto che l’azienda ha un quadro ampio e minuzioso sui traguardi da tagliare. Le dichiarazioni di Vincent Cobee aiutano ad avere una vaga idea dell’auto in procinto di essere realizzata nella versione finale. Intanto, Stellantis ha già confermato che Citroen introdurrà il suo prossimi modello elettrificato nel 2023 – e se proviamo a unire i puntini l’auto sarà la C4X. Quando al prezzo di lancio Car Magazine ipotizza una cifra intorno ai 23.500 dollari per la variante a benzina, l’equivalente di circa 28 mila euro.