È senza dubbio l’uomo del momento. Il più chiacchierato, il più osannato, il più tifato dai fan del Cavallino, che si apprestano a concedergli un’accoglienza da re fra una settimana, quando si correrà il Gran Premio di Imola. Un ritorno a casa dolcissimo per Ferrari, da prima della classe sia nella categoria costruttori sia in quella piloti. Non capitava dal 2004 che la scuderia si presentasse sulle rive del Santerno in così grande spolvero. Il team diretto da Mattia Binotto ha saputo approfittare del “tempo extra” rispetto agli altri top team per preparare la monoposto. Mai coinvolto nei giochi titolati la scorsa stagione, al punto da non essersi aggiudicato nemmeno un Gran Premio, i tecnici hanno avuto la forza di tirare dritto. E oggi la F1-75 sfreccia che è una meraviglia, soprattutto la macchina affidata alle sapienti mani di Charles Leclerc.
Leclerc: la scommessa vinta dalla Ferrari
Nel momento di promuoverlo alla casa principale, in tanti si chiedevano perché i dirigenti avessero fretta di affidargli il volante di una Ferrari. In fondo, aveva appena disputato un’annata di F1, sul sedile dell’Alfa Romeo. Le qualità del monegasco erano, però, risapute nel quartier generale, essendo cresciuto nell’Academy interna. E con Raikkonen a fine carriera è andato in porto lo “scambio”. Di certo, aver raccolto il testimone proprio dall’ultimo campione iridato in rosso ha comportato un bel carico di responsabilità. Gli scettici erano già appostati dietro l’angolo, pronti a sparare sentenze contro la scelta avventata dei piani alti. C’è però anche un detto – “Chi non rischia, non vince” – che può descrivere la strategia attuata. Il rischio assunto era alto, a fronte però di prospettive entusiasmanti.
Qualora Charles Leclerc avesse superato l’esame, allora a Maranello si sarebbero assicurati il pilota del futuro. Ed è andata effettivamente così, malgrado lo scotto iniziale. Dagli errori commessi ne ha saputo fare tesoro e ai nastri di partenza si è presentato negli scorsi mesi con un altro piglio in confronto al passato. Dunque, mentre il compagno di paddock Carlos Sainz si accinge a sottoscrivere il rinnovo, lui non ne ha bisogno, avendo già siglato l’accordo fino al 2024 (apparentemente la stessa durata proposta allo spagnolo), e si scalda in vista dell’appuntamento emiliano, a bordo di qualcuna delle vetture del suo garage personale.
Oltre alla F1-75, che guida sui circuiti, il nativo di Montecarlo ha una serie di modelli sportivi in dotazione. Talmente lo appassionano da aver una nutrita collezione e provate a immaginare di quale marchio? Ferrari, naturellement!
GTC 4 Lusso
E allora andiamo a sbirciare il parco macchine del classe 1997. Uno dei suoi gioielli che ha il privilegio di sfoggiare è la Ferrari GTC 4 Lusso con il motore V12 da 6,3 litri che sviluppa una potenza di 690 cavalli e 702 Nm di coppia motrice massima. Da ferma raggiunge i 100 km/h in 3,5 secondi e si spinge fino a una velocità di picco di 345 km/h. Il suo valore di mercato è stimato in 270 mila euro.
SF90 Stradale
Volgiamo lo sguardo altrove per soffermarci sulla SF90 Stradale. Spinta da un performante propulsore biturbo V8 da 4,0 litri, abbinato a tre unità elettriche implementate, sprigiona nel complesso 986 Cv e 799 di coppia. Lo scatto da 0 a 100 è ancora più spaziale della GTC 4 Lusso, sicché riesce a coprirlo in 2,5 secondi. La velocità massima è, invece, “limitata” a 340 km/h. Di fatto, siamo davanti a una Plug-in Hybrid, con una batteria da 7,9 kWh che offre fino a 25 km in modalità Full Electric. L’escamotage permette di abbassare sensibilmente i consumi nominali della vetture, portando inoltre a zero le emissioni. La cifra da sborsare per accaparrarsene una è quasi il doppio della GTC 4 Lusso: 430 mila euro!
Curiosamente su una SF90 Stradale Leclerc si è destreggiato nel ruolo di attore, protagonista del cortometraggio Le grand rendez-vous di Claude Lelouch, riedizione di C’était un rendez-vous, lavoro uscito nel 1976 diventato un cult nonostante la durata di soli otto minuti. Allora lo stesso Lelouch sfrecciava per le strade di una Parigi semi deserta fino a raggiungere l’amata presso la basilica del Sacro Cuore a Montmartre.
Per decenni regnava la convinzione che l’auto adoperata per le riprese fosse una Ferrari 375 GTB. L’equivoco dipese dal fatto che il regista si servì dell’audio di quella vettura per girare il filmato, con una telecamera allestita nel frontale della sua Mercedes SEL 6.9, senza, però, comunicarlo. Al contrario, Leclerc ha davvero guidato una Ferrari, mentre guidava per il Principato di Monaco verso un appuntamento misterioso.
Portofino
Proseguiamo nel segno della Portofino, che vanta un motore V8 da 3,9 litri ed eroga 612 Cv e 760 Nm. Da 0 a 100 schizza in 3,1 secondi, per una velocità massima di 320 km/h. L’alfiere ebbe il compito di testarla lungo le difficili strade costiere circondanti l’incantevole villaggio di pescatori ligure, da cui la convertibile trae il nome. Lui ne esaltò l’aspetto, più raffinato e aggressivo della California T.
Allora era una semplice promessa dell’Academy, anche se il servizio pubblicato sul magazine ufficiale della Ferrari invitava a tenerlo d’occhio perché avrebbe scritto pagine importanti. Era il febbraio del 2018 e rileggere oggi le stesse parole fa un certo effetto. Rombante quando lo si vuole, ma docile e silenziosa se si passa alla modalità normale, aveva sentenziato Charles, entusiasta per il poterla guidare e tuttora ne possiede un esemplare. Il prezzo ammonta a 210 mila euro.
Roma
In aggiunta, Leclerc si è assicurato una Ferrari Roma in tonalità nera, la coupé a motore centrale con quattro posti. Sebbene rispetto alle altre meraviglie sia meno estrema, sa assolutamente fare la sua bella figura, capace di raggiungere i 620 cavalli di potenza grazie al V8: il listino parte da 200 mila euro. Con lei Charles è stato pizzicato a Imperia, in Liguria, sul campetto sportivo dei salesiani a Vallecrosia, mentre si accingeva a disputare una partita a calcetto con gli amici. Chi di noi non ha mai sognato di fare un ingresso in scena del genere?
488 Pista Spider
Tra i fiori all’occhiello delle auto di Charles Leclerc spicca la Ferrari 488 Pista Spider. Una supercar unica della sua specie, derivante dal programma TailorMade di Maranello. Interamente dipinta con una tinta nero opaco, le stripes abbinate (con i colori del Principato di Monaco) corrono a loro volta lungo l’intero corpo vettura. In prossimità del montante posteriore, spunta il caratteristico numero 16, abitualmente adottato dal driver nei GP con la Rossa.
Inoltre, l’abitacolo si contraddistingue per alcune modifiche. Al di là dei materiali ad hoc, sulla paratia appena dietro i sedili è impressa la firma del monegasco. Grazie al V8 da 720 Cv e 770 Nm di coppia, il bolide centra lo 0-100 in appena 2,85 secondi, mentre i 200 orari da fermo li raggiunge in solo 7,6 secondi. La velocità di punta è fissata in 340 km/h.
n confronto alla 488 Spider, la variante risulta ben più leggera. Un salto qualitativo che deriva dall’ampio uso della fibra di carbonio un po’ dappertutto. In precedenza, aveva lo stesso modello, ma in versione coupé con stripes nere nella zona anteriore. Una 488 Pista Spider “normale” costa 326 mila euro, ma una one-off non ha prezzo!
SF90
Poi ci sarebbe lei, la monoposto che rievoca splendidi ricordi a Leclerc. Stiamo parlando di un esemplare della SF90, con la quale ha trionfato nel 2019 a Spa-Francorchamps e Monza. Il classe 1997 ha dapprima espresso ringraziamenti per il generoso regalo e poi, altrettanto, generosamente, ha permesso al Principe Alberto di Monaco di esporla nella sua collezione privata, già composta da ben 120 auto. Il motivo? Non aveva un posto per custodirla come si deve, ha confessato Charles. Il reale è un suo buon amico, che lo ha sempre sostenuto e ” in cambio” gli ha donato i suoi caschi per mostrargli la strada percorsa. Ma da qui a lasciargli una monoposto da F1 ce ne passa! La Ferrari è stata esibita sulla Terrazza di Fontvieille, il garage personale della famiglia regnante già ricca di veicoli storici e di auto da corsa di diverse discipline, dai rally alla F1.