Il nome non è ancora ufficiale. Per ora si ragiona solamente nel campo delle ipotesi, tuttavia voci insistenti vogliono che il nome del futuro suv di segmento E della Casa automobilistica del Biscione sarà Alfa Romeo Castello. Nelle scorse settimane l’amministratore delegato dell’azienda di Arese, Jean Philippe Imparato, ha dipanato i dubbi sull’effettiva uscita.
L’obiettivo dei piani alti è di rilanciare le quotazioni del brand, dopo un periodo in cui ha abbastanza arrancato. È lo stesso imperativo posto dalla dirigenza di Stellantis.
Che punterà fortemente sui veicoli di alta gamma da qui ai prossimi anni. Come raccontato dai top manager, il Costruttore milanese non sarà solo nell’invasione al comparto premium. Difatti, oltre a lei contano di elevare lo status due marchi: uno francese, la DS, uno italianissimo, la Lancia.
Poi ce ne sarebbe pure un terzo, vale a dire la Maserati. Che andrà, tuttavia, a presidiare un’area di rango superiore. Del resto non c’erano dubbi in proposito: il Tridente mira all’eccellenza, al non plus ultra della clientela, dotato delle risorse economiche necessarie per garantirsi il meglio dell’esperienza di guida, sia in termini estetici sia di comfort e di performance.
Alfa Romeo Castello: svelata la data di lancio
L’ammiraglia Alfa Romeo Castello ha peraltro una finestra di lancio: il 2027. Insomma, non si profila un debutto immediato, d’altro canto le probabili caratteristiche hanno acceso in tempo zero la curiosità generale. Le ambizioni sono davvero importanti, sicché grazie al contributo del modello la percezione dell’intero portafoglio prodotti dovrebbe trarne giovamento.
L’anno di uscita è stato confermato ufficialmente dal numero uno Imparato. Ciò, ovviamente, purché i lavori proseguano nel verso sperato. E oggi è impossibile affermarli, dato lo scenario politico-economico in cui ci veniamo a trovare.
Lo scoppio dell’emergenza pandemica ha provocato vari dissesti nell’attività di logistica. Le conseguenze peggiori sono state avvertite dal reparto addetto all’approvvigionamento delle materie prime, per la precisione dei microchip. Nemmeno gli analisti se la sentono al momento di azzardare previsioni su quando la crisi terminerà. Ergo, incrociamo le dita e speriamo per il meglio.
Nello studio occorre prendere in esame il conflitto tra Russia e Ucraina. A tal proposito, nelle scorse settimane Stellantis ha proclamato l’interruzione dellcanonica operato nello stabilimento di Kaluga, dove si costruiscono i van.
Alla luce di una situazione del genere appare piuttosto complicato lanciarsi in pronostici sul domani. Comunque, il 2027 è una deadline piuttosto lontana e tanti fattori saranno suscettibili a cambiamenti. Le parole di Jean Philippe Imparato costituiscono nel mentre una grossa rassicurazione, sul fatto che lo sport utility di fascia E vedrà davvero la luce. Per il resto cosa sappiamo? Cerchiamo di porre un po’ di chiarezza.
Alfa Romeo Castello: un nome ancora tutto da confermare
Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: Alfa Romeo Castello è un nome ipotetico. Le chance che sia quello realmente assegnato appaiono discretamente elevate. Difatti, la stampa internazionale caldeggia parecchio la pista e lo fa in maniera piuttosto convinta. Probabilmente le è arrivata una soffiata da fonti vicine. Difatti, se fosse una boutade, sembrerebbe strano che l’indiscrezione fosse provenisse da testate provenienti da ogni parte del pianeta.
A ogni modo, non ce la sentiamo di escludere che alla fine il Biscione stabilisca altro, magari una denominazione riferita all’illustre passato ma non per forza. Il discorso è assolutamente aperto e il Biscione avrà tutto il tempo che le occorre per effettuare le valutazioni di rito con il suo dipartimento di marketing.
Un gradino sopra la Stelvio: la lunghezza sfiorerà i 5 metri
Che la produzione fosse nei piani ne avevamo già sentito parlare anni fa. Addirittura, dall’era del compianto Sergio Marchionne si era mormorato l’arrivo di uno sport utility di classe superiore rispetto allo Stelvio che avrebbe potuto assumere tale denominazione. Così effettivamente sarà: le elevate ambizioni saranno un tratto distintivo della macchina, collocato un gradino sopra lo Stelvio.
Di sicuro dalle catene di montaggio uscirà una proposta di elevata caratura, il non plus ultra del portafoglio prodotti del brand meneghino. Occuperà una posizione di vertice a livello di stile, tecnologia, meccanica e piacere di guida. Insomma, il classico spirito di Alfa Romeo sarà confermato e valorizzato, al fine di richiamare sia la fanbase di lunga data sia le attuali generazioni.
Le rivali di Alfa Romeo Castello
Alfa Romeo Castello presenterà dimensioni maggiori in confronto alla Stelvio. Per l’esattezza, disporrà di una lunghezza di poco inferiore ai 5 metri (pari a 490 cm) e garantirà, perciò, un ampio spazio a bordo. Tanto il conducente quanto gli altri passeggeri avranno l’opportunità di vivere in una specie di salotto a quattro ruote. Sarà altresì contemplata una notevole capienza del bagagliaio, in modo da assicurare anche un valido “punto di appoggio” nel caso in cui si debba partire alla volta delle vacanze.
Per ciò che concerne le rivali, nel mirino ci sono due pezzi da novanta della BMW: la X5 e la X6. Anche qui si tratta di dettagli forniti da Imparato, in un’intervista concessa al magazine di settore Autoweek. Un’antagonista designata è poi la Mercedes GLE, l’ennesimo titano da affrontare, nella speranza di guadagnarsi un posto sotto i riflettori.
Pianale STLA Large
Alfa Romeo Castello sarà costruito sul pianale STLA Large, in condivisione con ulteriori proposte di Stellantis. Sebbene il costo sarà elevato, il diktat di Carlos Tavares è di razionalizzare il più possibile le uscite. E impiegare la stessa piattaforma adottata altrove. Riprendendo le affermazioni rilasciate da Imparato nel corso di un incontro con i media del 2021, la STLA Large è il successore della Giorgio, malgrado compia uno step evolutivo in ambito di flessibilità.
In linea con i recenti progressi della filiera, STLA Large è in grado di declinare la gamma in versione ibride plug-in ed elettriche a batteria. Il fermo proposito è di sfruttare i volumi per raccogliere ogni opportunità che finisca per presentarsi alla porta e introdurre un’autonomia elettrica nell’azienda, sempre però venire meno al tocco inconfondibile di Alfa Romeo.
Stellantis svilupperà l’offerta commerciale intorno a quattro architetture, comuni a tutti i 14 marchi della galassia. STLA Large garantirà il posizionamento nella fascia del mercato, modelli di importante dimensioni – berline e suv – nonché applicazioni in casa Maserati.
Sarà votato al massimo rispetto dell’ambiente, in linea con le future norme che le istituzioni comunitarie introdurre in territorio europeo. Analogamente ai competitor, la società si sta attrezzando in proposito.
Con la STLA Large si metterà un altro mattone nella campagna messa in atto, votata al netto abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, fino all’azzeramento.
Motori e versioni
Un drastico taglio col passato sembra darlo proprio Alfa Romeo Castello, in quanto sul mercato sbarcherà esclusivamente in modalità al 100 per cento elettrica. Non avrà declinazioni a 7 ma solo a 5 posti, su due fili di sedili.
Le interpretazioni di Alfa Romeo Castello differiranno per potenza e autonomia. Le molteplici versioni dello sport utility vehicle di segmento E dovrebbero proporre potenze tra i 350 e i 600 cavalli e autonomie tra i 600 e gli 800 km con una ricarica completa.
Alfa Romeo Castello: prezzi e mercati target
Se parliamo di prezzi, come avrete intuito, non bisognerà aspettarsi delle condizioni accessibili. Diversamente, mediante un approccio esclusivo si tenterà di elevare lo status stesso del marchio, in via di ricostruzione. Trattandosi della futura top di gamma di Alfa Romeo i prezzi ipotizzati per la vettura potrebbero oscillare tra gli 80 e i 120 mila euro, a seconda della versione.
Chiudiamo con il territorio di riferimento. Manco a dirlo, Alfa Romeo Castello uscirà nella nostra penisola e nel resto del Vecchio Continente. Che, però, non sarà il target principale. Stando ai rumor questo esemplare sarà fondamentale per conferire un respiro internazionale alla Casa.
I piani di conquista fanno riferimento soprattutto a Cina e Stati Uniti, dove la clientela chiede sempre mezzi di grandi dimensioni. Proprio come la Castello, che si spingerebbe a una lunghezza di poco meno di 5 metri. Qui vi proponiamo un render di Ascariss Design, che prova ad immaginare quale sarà l’aspetto dell’auto.