Stellantis getta le basi per l’edificazione della nuova Gigafactory di Windsor, in Canada. Difatti, è stato espropriato circa 1 acro di lotto residenziale, che servirà a costruire il nuovo complesso per le batterie del gruppo italo francese. La transizione energetica passerà pure attraverso tali iniziative. Si tratta del primo centro adibito alle batterie della società nata dalla fusione tra Fiat Chrysler e PSA in Nord America. Nell’arco dei prossimi giorni dovrebbe, inoltre, essere annunciato un secondo complesso negli USA.
Stellantis: espropriato lotto residenziale a Windsor
La proprietà da poco espropriata costituisce una parte fondamentale dei 220 acri necessari per la struttura della joint venture tra Stellantis e LG Energy Solution. Che si definisce strategica per la futura espansione green del colosso automotive in territorio nordamericano. Dal sito in questione vedranno la luce le batterie dei numerosi modelli EV che l’azienda immetterà da qui al 2030 in Nord America.
A tal proposito, è da sottolineare che anche i brand americani di Stellantis elettrificheranno il relativo portafoglio prodotti. Il prossimo anno Jeep immetterà il suo primo EV al 100 per cento. Quindi, nel 2024, dovrebbe scoccare l’ora della versione a zero emissioni del pick-up Ram 1500. Inoltre, ha già ottenuto conferma il fatto che nei prossimi anni Chrysler si darà in toto alle zero emissioni. La compagnia si convertirà in un marchio di sole vetture alla spina con l’arrivo di almeno 3 modelli entro il 2028, tra cui la versione di produzione del prototipo Airflow.
La Gigafactory di Windsor avrà delle positive ripercussioni per quanto concerne l’economia locale. Stando infatti alle stime degli analisti, l’impianto assicurerà oltre 3 mila nuovi posti di lavoro. Anche nel Vecchio Continente Stellantis ha annunciato l’intenzione di avere dei piani simili in merito. Le fabbriche sorgeranno nello specifico a Termoli in Italia, a Douvrin in Francia e a Kaiserslautern in Germania.
Come illustrato nel piano industriale sottoposto lo scorso 1° marzo, il conglomerato punta parecchio sul basso impatto ambientale. I propositi fissati con il corso Dare Forward 2030 virano in tale direzione. Il passo in avanti compiuto negli USA ribadisce la volontà di rafforzare la presenza pure oltreoceano. Presto ne sapremo qualcosa in più sul secondo centro.