Le uscite anticipate tornano a essere un tema caldo presso lo stabilimento di Mirafiori, dopo l’accordo sottoscritto tra Stellantis e tutti i sindacati, eccetto Fiom. A lasciare il gruppo saranno circa 480 addetti dell’impianto, nei reparti Carrozzerie, Presse e Meccaniche, con un incentivo tra i 75 mila e i 55 mila euro. A chi va in pensione la società garantisce, oltre alla Naspi, uno scivolo verso l’assegno dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale con un sostegno al reddito. Chi, invece, non ha l’aggancio accederà un incentivo che per gli Over 50 vale almeno 55 mila euro. A essi possono aggiungersi ulteriori 20 mila qualora l’operaio aderisca entro il 30 settembre. Quota già ribattezzata speed bonus.
Mirafiori: intesa tra Stellantis e i sindacati
Nello specifico, le uscite saranno 370 per le Carrozzerie, 80 per le ex Meccaniche, 30 per le Presse e Costruzione Stampi. Dal momento in cui Stellantis ha cominciato a gestire l’argomento, ammontano a circa 2.300 le fuoriuscite, prendendo in esame le 1.800 delle due tornate precedenti e gli Enti centrali.
Con tali operazioni la soglia degli addetti a Mirafiori sale sotto le 3 mila unità. A questo punto, è chiaro come i sindacati, tra cui in particolare la Fiom, potranno essere più restii a siglare ulteriori provvedimenti del genere. Sebbene stavolta sia stato messo nero su bianco.
Il segretario generale della Fim di Torino, Davide Provenzano, ha chiarito la natura dell’intesa. L’elemento decisivo per la fumata bianca è da ricercarsi nella priorità assegnata ai lavoratori che raggiungono i requisiti pensionistici.
L’accordo in questione migliore quello in precedenza definito da ciascun operatore, Fiom compresa, il 20 luglio del 2021 per 160 unità. Allora uscivano i giovani, ma non rimanevano abbastanza posti per le persone prossime ad andare in pensione. Il tempo era l’unico criterio, mentre oggi non è più così, ha concluso Provenzano.
Secondo quanto riferisce il quotidiano La Stampa, Fiom ha eretto le barricate. Ha rifiutato la proposta messa sul tavolo perché ravvisa un progetto non ben delineato per il rilancio di Mirafiori. Accettarlo per il segretario generale della Fiom Cgil Torino, Edi Lazzi, e il responsabile Fiom di Mirafiori, Gianni Mannori, significherebbe ridurre al lumicino le speranze di un avvenire migliore. Con devastati ricadute per tutta l’economia dell’area metropolitana.