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Le 5 Ferrari più belle del decennio 2000-2010

Ecco le “rosse” più coinvolgenti della fase di apertura di questo nostro secolo.

Ferrari 458 Italia

Quando si parla di Ferrari stradali, si pensa sempre ad auto sportive potenti e affascinanti, che emozionano in tutti gli ambiti sensoriali. La storia della casa di Maranello è piena di modelli da sogno, che hanno conquistato il cuore di intere generazioni di persone, a tutte le latitudini. Facile abbandonarsi al loro fascino inebriante.

Solo pochi esseri umani non hanno desiderato il possesso di una “rossa” o anche solo la possibilità di salirvi a bordo, per un giro, pur se breve. Un segno della passione e dell’interesse per i capolavori del “cavallino rampante“. Oggi ho scelto per voi quelle che, a mio avviso, sono le Ferrari più belle e coinvolgenti del primo decennio di questo secolo. Qualora la cosa vi interessasse, lanciatevi alla loro scoperta.

Ferrari 360 Spider (2000)

Deriva dalla 360 Modena, di cui è la versione scoperta. Rispetto alla precedente F355 Spider guadagna un aspetto più muscolare. Sembra una vettura da gara degli anni romantici dell’automobilismo, ma ha una finezza stilistica davvero sublime. Pininfarina ha svolto un lavoro coi fiocchi nel definirne le linee. Aperta o chiusa è spettacolare, ma rapisce i sensi, al massimo livello, soprattutto con la capote abbassata. Come la sorella coperta, fa ampio uso di alluminio, con benefici sul peso letto alla bilancia. Ad animarne le danze provvede un motore V8 a 5 valvole per cilindro, da 3586 centimetri cubi, che eroga una potenza massima di 400 cavalli a 8500 giri al minuto.

Nata nel 2000, la Ferrari 360 Spider era disponibile tanto col cambio manuale quanto con quello F1, derivato dalla soluzione in uso nei Gran Premi. Di grande spessore il quadro prestazionale: accelerazione da 0 a 100 km/h in 4.6 secondi, chilometro con partenza da fermo in 23.1 secondi, velocità massima di oltre 290 km/h. Godere delle sue dinamiche, nella configurazione en plein air, aumenta ancora di più l’appagamento sensoriale, regalando emozioni uniche e indescrivibili. Le stesse elargite agli occhi e al cuore dai tratti espressivi della sua carrozzeria. Molto bella anche la 360 Challenge Stradale del 2003, anch’essa appartenente alla famiglia della Modena, di cui è la versione dallo spirito racing. Si tratta di una magnifica coupé, legata ai modelli del campionato monomarca del “cavallino rampante”. Qui la potenza è di 425 cavalli, in un quadro di grande leggerezza.

Ferrari Enzo (2002)

Nata nel solco delle hypercar in tiratura limitata, ha dato continuità ad una famiglia di modelli aperta dalla GTO del 1984 e poi proseguita con le F40 ed F50. Il suo look è completamente diverso da quelle delle vetture che l’hanno preceduta, ma si capisce subito la sua provenienza. Questa vettura ha preso forma in 400 esemplari, l’ultimo dei quali donato a Papa Giovanni Paolo II con uno sfondo benefico. Pininfarina, giovandosi dell’apporto di Ken Okuyama, ha definito dei tratti puliti ed aggressivi, che spiazzano per le loro proporzioni inedite. Guardandola dal vivo, innamorarsene sin dal primo sguardo è un fatto assolutamente naturale. La Ferrari Enzo mette a frutto l’esperienza della casa di Maranello nell’universo dorato della Formula 1. Tutto è funzionale all’efficienza, ma con gusto.

Su quest’auto si respira a pieni polmoni la passione degli uomini del “cavallino rampante” per il loro lavoro. Notevole la qualità dello studio aerodinamico, che esplorava nuovi territori, senza far ricorso ad appendici poco gradevoli sul piano estetico. Sotto il cofano posteriore si trova un motore V12 da 5998 centimetri cubi di cilindrata, che sviluppa una potenza massima di 660 cavalli a 7800 giri al minuto. Nessuno, in quegli anni, faceva meglio. Il monumentale cuore può essere ammirato dal lunotto posteriore. Telaio e carrozzeria della Ferrari Enzo sono in fibra di carbonio, per ottenere i migliori risultati in termini di resistenza e leggerezza. Anche i freni carboceramici seguono la stessa filosofia, assicurando un’ottima resistenza al fading. Per raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo bastano 3.65 secondi. Dopo 19.6 secondi il chilometro è già in archivio. La velocità massima si spinge oltre quota 350 km/h.

Ferrari F430 (2004)

Erede della 360 Modena, questa supercar sposa una filosofia vincente, dove l’efficienza sposa l’eleganza, in un’armonia di prestazioni, carattere, fascino e musicalità meccaniche. La Ferrari F430 è un prezioso distillato del know-how acquisito coi successi a raffica in F1. L’affascinante linea della carrozzeria, firmata Pininfarina ed ispirata alla Enzo, ne anticipa gli elevati contenuti, anche in termini di ricerca aerodinamica. Gli studi in galleria del vento hanno permesso di incrementare l’effetto suolo, ossia quel risucchio capace di incollare l’auto all’asfalto, attraverso lo sfruttamento della sesta faccia (il fondo), con pianale piatto e largo diffusore posteriore. Con lei, due soluzioni hanno fatto il loro esordio, per la prima volta, fra le auto di produzione.

Stiamo parlando del differenziale elettronico (E-Diff) e del manettino, ovvero di quel comando al volante che gestisce in maniera integrata i sistemi che governano la dinamica del mezzo. La F430 è equipaggiata con un motore V8 di 4.3 litri, capace di erogare una potenza massima di 490 cavalli a 8500 giri al minuto, con una coppia di 465 Nm a 5250 giri al minuto. Questa corposa unità la rende capace di prestazioni al vertice: oltre 315 km/h di velocità massima, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4 secondi netti. La vettura dispone a richiesta di un impianto frenante con dischi carbo-ceramici, per il massimo rendimento in condizioni di uso estremo. Da questa sportiva, nel 2005, è stata ricavata una fantastica versione Spider. Le spettacolari 430 Scuderia del 2007 e Scuderia Spider 16M del 2008 hanno regalato agli appassionati due allestimenti ancora più esclusivi ed eccitanti del modello.

599 GTB Fiorano (2006)

Giunta sul mercato dopo le 550 Maranello e 575M Maranello, questa creatura ha dato continuità al concetto di berlinetta V12 con motore disposto in posizione anteriore centrale. Al momento del debutto scriveva i nuovi riferimenti per un’auto sportiva a 2 posti con questa architettura tecnica. La Ferrari 599 GTB Fiorano gode della spinta di un cuore aspirato da 5999 centimetri cubi di cilindrata, derivato da quello della mitica Enzo, ma con un taglio meno estremo. Al suo attivo la bellezza di 620 cavalli, erogati a 7600 giri al minuto. Un dato di potenza strepitoso per una vettura stradale di quegli anni. Eccellenti le performance, nonostante un peso in ordine di marcia di 1690 chilogrammi.

Alcune cifre sono molto esplicative: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.7 secondi, da 0 a 200 km/h in 11 secondi, velocità massima di oltre 330 km/h. Sulla pista di cui porta il nome completa un giro in 1’26″50, come la più specialistica (anche se meno potente e più anziana) 360 Challenge Stradale. La versione HGTE fa meglio di sei decimi. Sul piano stilistico, la 599 GTB Fiorano si concede allo sguardo con dei lineamenti molto eleganti, firmati da Pininfarina. Non fa sognare come la Testarossa, di cui è lontana discendente, ma ha un fascino speciale. Chi ama la classe, trova con lei una grande sintonia. Comoda, incisiva, emozionante e versatile, questa vettura ha portato al debutto, nel listino della casa emiliana, le sospensioni a controllo magnetoreologico, che concorrono alla bontà delle sue dinamiche, sia su strada che in pista.

Ferrari 458 Italia (2009)

Questa è un’auto di grande splendore, che ha avuto un successo di critica e di pubblico pari alla sua incredibile bellezza. Pininfarina, con lei, è tornato a proporre una “rossa” da poster, capace di scatenare i sogni migliori. L’armonia dei lineamenti prende forma in un quadro dove la sportività si miscela con soave grazia all’eleganza. Ne deriva un fascino sublime, dettato dalla purezza dei tratti. Molto efficace la sua aerodinamica. La Ferrari 458 Italia è una berlinetta che onora al meglio la tradizione della casa di Maranello. Sotto il cofano posteriore, disposto in posizione centrale, c’è un motore V8 aspirato da 4499 centimetri cubi di cilindrata. Questo è in grado di sviluppare una potenza massima di 570 cavalli a 9000 giri al minuto, con un picco di coppia di 540 Nm a 6000 giri al minuto. Cifre inavvicinabili per i rivali del tempo.

Tanta energia viene scaricata a terra con l’ausilio di un cambio elettroidraulico a doppia frizione con 7 rapporti. Eccitante il sound, specie rispetto a quello delle discendenti ad otto cilindri dotate di doppia sovralimentazione, che non suonano certo male. Alla messa a punto dell’auto ha concorso un certo Michael Schumacher. Un sicuro valore aggiunto. Da best in class il quadro prestazionale del modello, testimoniato dallo scatto da 0 a 100 km/h in meno di 3.4 secondi e dalla velocità massima superiore ai 325 km/h. Di straordinario spessore le doti dinamiche della Ferrari 458 Italia. Tutti tessono le lodi al suo handling. Da segnalare anche la bontà dell’impianto frenante, che assicura il giusto feeling e degli arresti perentori.

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