Stellantis si è assicurata Share Now, joint-venture nata a febbraio 2019 su volere di Daimler e del gruppo BMW. L’operazione, già finalizzata, pare avere tutte le carte in tavola per lasciare una forte impronta nel business. E forse questo non è l’ultima grossa manovra in via di definizione.
Stellantis: una parte di Leasys potrebbe entrare in Free2move
Per l’esattezza, Share Now confluisce nella realtà di Free2move, società del conglomerato frutto della fusione tra Fiat Chrysler e Automobiles e Peugeot Groupe. Che, mediante la figura del suo amministratore delegato, Brigitte Courtehoux, ha espresso il desiderio di rafforzare la leadership nel comparto della mobilità. Del resto, i fatti parlano chiaro. L’acquisizione appena annunciata permette, infatti, al gruppo italo francese di crescere tanto in Europa quanto negli USA. I numeri corroborano la tesi: in 14 città del Vecchio Continente saranno attivi i servizi di car sharing Share Now. A questi si aggiungeranno i sette centri già coperti da Free2move, con oltre 10 mila esemplari destinati ad aggiungersi ai 2.500 di Free2move, per un totale di 12.500.
Tuttavia, le manovre di Stellantis forse non si esauriscono con Share Now. Secondo le informazioni riportate nell’edizione odierna de il Sole 24 Ore una parte di Leasys, compagnia specializzata nel noleggio a lungo termine, entrerà in Free2move. Al momento è una semplice voce, di certo se l’operazione andasse in porto sarebbe una novità degna di nota. In tale quadro rientra pure l’acquisizione di Opel Rent.
Secondo le dichiarazioni di Courtehoux, la società intende rispondere alle esigenze di chi necessita di una mano per un breve intervallo temporale, deve fruirne nel fine o ancora per quei conducenti che per alcuni mesi devono cambiare città.
Mentre scriviamo Stellantis non ha svelato i dettagli dell’assorbimento di Share Now. Sulla base delle ultime indiscrezioni emerse le parti avrebbero siglato un’intesa per una cifra tra i 250 e i 500 milioni di euro. Riferendosi alla flotta di Share Now, l’ad Courtehoux ha sottolineato come oggi abbiano una quota pari a circa il 25 per cento. Il fine non è di cambiarla ma di dare la giusta auto per la giusta esigenza. Probabilmente – ha concluso – ciò comporterà l’aggiunta nel portafoglio di modelli Stellantis. Ma la questione centrale rimangono le soluzioni di mobilità.