Non è una novità assoluta la scatola nera o black box che dir si voglia, per le auto. Infatti da anni molti tra gli automobilisti sono soliti montare questa scatola sulla batteria della loro auto. Ciò che è nuovo, è che adesso sarà obbligatorio montare la scatola nera su tutte le auto. Una novità che entrerà in vigore dal primo luglio prossimo. Ma perché di è deciso di imporre questo obbligo? Ecco una attenta analisi sulla necessità di rendere obbligatorio questo componente.
Obbligo da luglio per la black box in auto, la scatola nera
Da luglio inizia l’obbligo di montare le scatole nere sulle auto. Come detto prima, niente di nuovo perché la scatola nera è uno strumento già abbastanza utilizzato. A dire il vero, si tratta di uno strumento che ha preso piede soprattutto per sconti sulle tariffe assicurative praticate dalle compagnie a chi la montava. C’è stato un periodo in cui non erano poche le compagnie di assicurazione che offrivano l’auto sconto sul premio RCA a chi la utilizzava. Oppure si collegava la black box alla polizza a km. Infatti lo strumento è idoneo alla registrazione di una serie di dati tra cui la percorrenza chilometrica che rapportata all’anno, determinava il premio da pagare per i contraenti queste polizze.
Cosa fa effettivamente la scatola nera
La scatola nera arriva a registrare diversi dati essenziali, perché oltre la percorrenza chilometrica, la scatola registra dati come la velocità o l’accelerazione dell’auto. Dati idonei a stabilire in alcuni casi, la colpa in un sinistro stradale per esempio. Qualche dubbio la scatola l’ha lasciato in materia di privacy, perché potrebbe registrare anche gli spostamenti in auto, i luoghi visitati, le strade percorse.
Resta il fatto che in un a prima fase di sperimentazione dell’obbligo di adotterà solo sulle automobili di nuova omologazione. Solo tra due anni, cioè dal 2024 si passerà ad una applicazione più vasta dell’obbligatorietà. Infatti la scatola nera dal mese di luglio dell’anno 2024, sarà montata su tutte le auto di nuova immatricolazione.
Dalla UE il diktat sull’obbligo della scatola nera
La novità non è italiana, o almeno non è esclusivamente italiana. Infatti l’obbligatorietà della scatola nera è una scelta del Parlamento Europeo. Le autorità comunitarie hanno fatto questa scelta già nel 2019. Solo che gli Stati membri hanno dovuto prendere tempo per recepire le novità e adeguarsi.
Nei meandri della stanza dei bottoni della UE, la scatola nera su tutte le auto dovrebbe riuscire a produrre una concreta quanto auspicabile diminuzione del numero degli incidenti.
Una speranza dettata dal semplice fatto che la registrazione dei dati, tra cui la velocità, dovrebbe aiutare. Gli automobilisti dovrebbero essere spinti alla prudenza per via del fatto che eventuali velocità elevate potrebbero mettere a rischio eventuali risarcimenti o determinare le responsabilità di un guidatore. Ma sono molti a credere che sia solo questo il fattore che determinerebbe un cambio di stile di guida dei conducenti.
Stanchezza, distrazione, mancata precedenza, semafori e così via, sarebbero fattori che la black box non considererebbe.
Critiche copiose sono sopraggiunte su uno strumento che tutto sembra tranne che utile all’obbiettivo della diminuzione degli incidenti. Senza considerare quanto detto prima, sulla questione privacy. Chi, quando e perché leggerà le registrazioni della scatola? Dubbi che verranno fugato solo ad operazione non solo avviata, ma conclusa.