Alcune date mettono tristezza nel cuore degli appassionati, come l’8 maggio, perché in questa giornata del 1982 venne a mancare il mitico Gilles Villeneuve, autore di imprese memorabili con la sua Ferrari. Sono passati 40 anni dal drammatico incidente che tolse la vita al mitico canadese volante: un’eternità sul piano cronologico, ma i grandi eroi restano sempre attuali.
L’asso americano, pur senza vincere mai un titolo, seppe regalare emozioni incredibili ai tifosi di Formula 1. Le sue imprese lo hanno consegnato all’eternità, fissandolo nel cuore della gente. Questo funambolico cavaliere del rischio, scomparso tragicamente durante le qualifiche del Gran Premio del Belgio, sulla pista di Zolder, è stato amato da tutti per la capacità di donarsi al massimo e di offrire il meglio del suo repertorio di guida, anche nelle condizioni più avverse.
Memorabili le performance di cui era capace, frutto di uno stile creativo ed incisivo, dove si coglieva l’istinto e l’altruismo del grande campione. Ogni secondo della sua azione è stato un memorabile pezzo consegnato alla leggenda dell’automobilismo. Nato il 18 gennaio 1950, a Saint-Jean-sur-Richelieu, Gilles Villeneuve è diventato sul campo (anzi in pista) un mito dell’automobilismo. Purtroppo il suo legame con la vita terrena si è spezzato prima del tempo, in un giorno funesto consegnato alla memoria degli sportivi.
Gilles Villeneuve: il Re, pur senza corona iridata
Una vita sportiva come la sua non poteva che entrare nella leggenda. Le sue doti di pilotaggio erano straordinarie, come la sua capacità di emozionare il pubblico, con imprese al limite dell’umano. Enzo Ferrari lo amava. Per lui il Commendatore ebbe sempre delle parole molto dolci, lontane dal rigore formale del personaggio. Gilles Villeneuve ha vinto solo 6 gare in Formula 1, ma il tenore delle performance espresse in pista gli ha riservato un posto nell’Olimpo. Il canadese è stato (ed è) uno dei piloti più amati di sempre. Il suo stile di guida combattivo e spettacolare ha conquistato il cuore di milioni di appassionati, a tutte le latitudini.
Niente poteva fermarlo: né una ruota perduta, né un alettone staccato. Lui non si arrendeva mai. Il duello corpo a corpo di Digione, con René Arnoux, nelle fasi conclusive del Gran Premio di Francia del 1979, che lo vide brillare, pur avendo una monoposto meno potente di quella del rivale francese, è entrato nel mito. Purtroppo un incidente sulla pista di Zolder, nato dal contatto della sua Ferrari 126 C2 con la March di Jochen Mass, durante le qualifiche del Gran Premio del Belgio di Formula 1 del 1982, gli ha impedito di proseguire il suo cammino terreno. Ancora oggi gli sportivi piangono la sua mancanza.
Non si possono dimenticare le prove di forza di Gilles Villeneuve, spesso offerte al volante di auto inferiori a quelle degli avversari. Le imprese ai limiti dell’impossibile del mitico pilota canadese sono state dei colpi di pennello perfetti per dipingere colori speciali nell’apparato emotivo della gente.
L’Aviatore (questo il suo soprannome) ha consegnato alla storia un ricchissimo campionario di funambolismi di guida e di duelli strepitosi, frutto di un approccio passionale e un po’ folle alle corse. Roba da antologia; di un’antologia scritta col cuore. La sua generosità sportiva e il suo eroismo agonistico sono ben vivi nei ricordi dei ferraristi…e non solo, che oggi commemorano l’anniversario della sua tragica scomparsa.