Pininfarina svela una collezione di NFT dedicati alla Ferrari Modulo, uno dei progetti più innovativi di tutti i tempi, non solo nell’ambito dell’arte a quattro ruote. Lo stile di questa vettura, caratterizzata da due gusci di carrozzeria sovrapposti, è stato definito come “ricerca della forma pura nella sua deliberata geometricità”.
Una bella prova di bravura per la storica design house piemontese, che ora ha sviluppato, in collaborazione con gli specialisti di 1of1 e con il musicista Sasha Sirota, una serie di cinque pezzi d’arte, Non-Fungible Token, ispirati ai bozzetti originali della one-off Modulo. Questi saranno messi all’asta da RM Sotheby’s, in una sessione online, dal 24 al 26 maggio.
Ogni NFT comprende un pacchetto di componenti artistiche ed esperienziali. Ciascuno di essi presenterà la concept car in un contesto unico e in un’ambientazione storica particolare. Cinque i decenni scelti come scenario caratterizzante per ognuno di essi: si spazia dagli anni settanta al 2020. Una videoanimazione artistica con colonne sonore inedite darà un’ulteriore identità specifica a ciascun lotto digitale proposto.
Tutti gli NFT comprenderanno inoltre contenuti originali quali schizzi dei disegni ed esperienze esclusive nel mondo reale (tra cui una visita privata al museo dell’azienda, con il presidente Paolo Pininfarina a fare da “cicerone”). Previste anche delle sessioni private con il team di design. Inoltre, gli acquirenti degli NFT potranno possedere una replica digitale unica, per il Metaverso, della vettura scelta per questa singolare proposta di Pininfarina. I proprietari, infine, saranno omaggiati con opere d’arte fisiche incorniciate della concept car, attinenti a ciascun pacchetto NFT.
Ferrari Modulo: sperimentazione a quattro ruote
L’auto che ha ispirato questo originale lavoro è, come dicevamo, la Ferrari Modulo, il cui nome completo è Ferrari 512 S Pininfarina Modulo. Si tratta di una concept car del 1970, nata in esemplare unico. Questa superba creatura ha esplorato nuovi sentieri in termini di stile e architetture espressive, lasciando traccia indelebile della sua presenza nei libri di storia.
Nata come maquette, oggi gode della spinta di un motore “rampante”, trapiantato dall’attuale proprietario: il collezionista americano James Glickenhaus, che l’ha messa in garage, a New York, nel mese di settembre del 2014. Il modello porta la firma di Paolo Martin, che ne sviluppò i lineamenti, partendo dalla base della bellissima 512 S, una delle Sport più affascinanti di tutti i tempi.
La sua presentazione ufficiale avvenne al Salone dell’Auto di Ginevra, dove lasciò tutti a bocca aperta. Analoghe le reazioni suscitate al Padiglione Italia dell’Expo di Osaka, nello stesso anno del suo esordio. Del resto, la Modulo sembrava un’auto giunta dallo spazio. Catturare le attenzioni, quindi, era naturale per lei. Ancora oggi risulta futuristica e in ogni contesto guadagna la scena. Ricca la lista dei riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni per il suo design unico e irripetibile.
L’accesso all’abitacolo della Ferrari Modulo non avviene con delle portiere convenzionali, ma attraverso l’apertura del padiglione, che scorre in avanti, per consentire di prendere posto sui due sedili. Ovviamente anche il cockpit è votato alla sperimentazione, perché su questa concept car il pacchetto è coerente, su tutti i fronti. Ecco le dimensioni della Ferrari Modulo: 2280 millimetri di lunghezza, 2040 millimetri di larghezza, 935 millimetri di altezza, 2405 millimetri di passo.