Le Alfa Romeo sono nel cuore di molti americani, ma il più delle volte si tratta di un amore platonico, che non si è consumato nella “dimensione fisica”. Alcuni modelli dell’era moderna hanno peggiorato il rapporto, ma poi la fiammella è tornata a riaccendersi, con le proposte più recenti, anche se i numeri non sono stati alti. Chi conosce la storia dell’auto, sa che alla fine degli anni trenta, Henry Ford diceva: “Quando vedo passare un’Alfa Romeo mi levo il cappello“. Un segno di rispetto per le opere d’arte del “biscione”, in quel periodo storico.
La liaison statunitense poteva diventare importante, anche in termini di volumi, se si fosse gestita meglio la pratica, ma per una serie di errori commerciali, il potenziale di mercato è rimasto in gran parte inespresso. Eppure le cose erano iniziate bene, poco dopo lo sbarco ufficiale su quella piazza. Calda l’accoglienza per la Giulietta Spider. Poi venne il tempo della Duetto, protagonista del film “Il laureato”, con Dustin Hoffman, che raccolse il ritorno di immagine di quel capolavoro cinematografico. In tempi più recenti, lo scettro nel cuore degli appassionati d’oltreoceano è passato alla 8C Competizione, il cui primo esemplare statunitense è finito nel garage del mitico collezionista James Glickenhaus, che possiede alcune delle Ferrari più belle ed esclusive di tutti i tempi. Non è stato il solo a subire il colpo di fulmine.
Oltreoceano questa supercar del “biscione” è molto amata, anche se le cifre relative alle consegne sono state molto basse. I sentimenti non sempre trovano espressione corrispondente nei numeri e spesso, anche per vetture del “biscione” svincolate dalle serie limitate come la 8C Competizione, il coinvolgimento emotivo scatenato è ben più alto dei volumi commerciali. Giunti a questo punto vi consigliamo di iniziare insieme a noi il cammino alla scoperta delle Alfa Romeo più amate negli Stati Uniti d’America. Accendete il motore, inserite la prima, date un po’ di gas, rilasciate la frizione: si parte!
Alfa Romeo Giulietta Spider
Sensuale e immortale, questa è una delle vetture scoperte più belle di sempre. Nata nel 1955, ha guadagnato un posto di primo piano nella storia della casa milanese. La sua nascita si deve alla determinazione di Max Hoffman, importatore statunitense del marchio. Lui percepì il potenziale di un modello del genere e cercò di convincere i vertici aziendali a compiere il passo, facendo leva su valide argomentazioni. Per spazzare i dubbi residui, assunse anche l’impegno ad acquistare direttamente 2500 esemplari del modello, da piazzare sul mercato USA. La sua opera di persuasione, per fortuna, andò a buon fine, consentendo la nascita di una delle vetture più amate di sempre. L’Alfa Romeo Giulietta Spider non faticò ad imporsi come iconica espressione della “Dolce Vita”, destinata all’eternità. Un esemplare del modello, in tempi abbastanza recenti, è stato immortalato per le vie di Roma con Daniel Day-Lewis, in una scena del musical “Nine” del 2009.
Le linee della carrozzeria di questo capolavoro dello stile sono il frutto dell’estro creativo di un Pininfarina divinamente ispirato. Il risultato è una vettura scultorea, dove nessun elemento è fuori posto. La tela grafica risulta impeccabile in ogni elemento della sua esecuzione. Ne deriva una carrozzeria perfettamente proporzionata e bilanciata, fluida e ricca di carattere, che riesce a coniugare in modo impeccabile aspetti spesso in contrasto fra loro, come l’eleganza e la sportività.
L’Alfa Romeo Giulietta Spider ancora oggi guadagna la scena, perché è una delle auto scoperte più affascinanti mai costruite. Conferire un tale splendore ad un’opera così compatta è un’impresa ai limiti dell’impossibile, ma qui parliamo della firma più nobile dello stile italiano. All’inizio la spinta faceva capo a un motore a quattro cilindri in linea da 1.3 litri di cilindrata, che erogava una potenza massima di 65 cavalli. Nel 1958, grazie ad alcuni interventi di affinamento, la scuderia crebbe a quota 80 cavalli, su un peso di 852 chilogrammi. La velocità massima si portò a 165 km/h, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 14.8 secondi e da 0 a 1000 metri in 35.8 secondi. Al vertice della famiglia andò a collocarsi la successiva versione Veloce, che migliorava il profilo delle performance, elevando la potenza oltre la soglia dei 90 cavalli. Qui la velocità massima si spingeva a 180 km/h, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 11 secondi. Il chilometro con partenza da fermo veniva archiviato in 33 secondi. Cifre di riferimento per la concorrenza del tempo.
Alfa Romeo Duetto
Questa è un’auto premiata dal cinema. Più volte presente nelle opere della settima arte, l’Alfa Romeo Duetto è entrata nel mito grazie al ruolo svolto nel film “Il Laureato” del regista Mike Nichols. In quella pellicola del 1967, basata sull’omonimo romanzo di Charles Webb, accompagnava le imprese dell’attore Dustin Hoffman. Sin dai primi vagiti, la connessione del modello con lo star system ebbe modo di palesarsi. La scoperta del “biscione”, infatti, durante l’iniziale traversata da Genova a New York, scelta dal management a fini pubblicitari, fece tappa anche a Cannes, in occasione del celebre Festival. Nella perla della Costa Azzurra, tempio moderno della Dolce Vita in Europa, diversi attori e registi fecero la conoscenza col modello, sulla nave Raffaello. Declinata negli anni in più step, che hanno cercato di tenerla al passo coi tempi, l’Alfa Romeo Duetto ha espresso il suo massimo livello di splendore nella versione delle origini, nota come “osso di seppia”, per la fisionomia rastremata della coda.
Anche la seconda serie non lasciava spazio a perplessità, pur in presenza di una nuova coda tronca. Meno entusiasmante la terza serie, con il bruttissimo spoiler posteriore in materiale sintetico nero. Per fortuna, nella quarta ed ultima serie, Pininfarina seppe rimettere il modello sulla carreggiata della bellezza a tutto tondo, con un posteriore molto gradevole. Nel ricco campionario di motorizzazioni offerte nel tempo alla tentazione degli acquirenti si ritrovano unità propulsive da 1.3, 1.6, 1.8 e 2.0 litri.
L’esemplare più noto di questa famiglia di auto scoperte, il cui nome ufficiale è Alfa Romeo Spider, si lega al piccolo schermo. Stiamo parlando della già citata Duetto de “Il Laureato”, rossa come l’amore, romantica come la colonna sonora di Simon & Garfunkel. L’esordio di questa vettura avvenne nel 1966, per protrarsi fino al 1994. Poche creature a quattro ruote hanno raggiunto simili livelli di longevità sulla piazza commerciale. Come già accennato, il rapporto di questa Alfa Romeo con il mondo del cinema è stato e duraturo. Pare che il modello sia stato usato in circa 300 film. L’esemplare condotto da Dustin Hoffman si giovava di un cuore da 1570 centimetri cubi di cilindrata, con 109 cavalli di potenza massima, capace di raggiungere i 185 km/h di velocità massima, con un’accelerazione da 0 a 1000 metri in meno di 32 secondi.
Alfa Romeo 8C Competizione
Questa supercar, prodotta a partire dal 2007, ha risvegliato emozioni che sembravano ormai sopite negli appassionati del marchio del “biscione”. Si tratta di una moderna scultura a quattro ruote, potente e molto efficace sul piano sensoriale, frutto di una visione azzeccata da parte del management. Con lei si è recuperato il rapporto con la storia più nobile della casa milanese. L’Alfa Romeo 8 C Competizione è una vera opera d’arte, frutto dell’estro creativo del designer tedesco Wolfgang Egger, cui si deve il fascino magnetico delle sue forme, classiche e moderne al tempo stesso. Una splendida prova di stile, che non teme le insidie del tempo. Il lungo cofano anteriore sembra mordere l’asfalto, con piglio felino, mentre la coda raccolta trasmette la sensazione di un’auto tesa verso l’azione dinamica.
Fra i punti di forza del modello un ruolo di primo piano spetta al motore V8 aspirato da 4.7 litri, proveniente dalla Ferrari e condiviso con la Maserati GranTurismo S. Una raffinata unità in alluminio, in grado di sviluppare una potenza massima di 450 cavalli a 7000 giri al minuto, con un picco di coppia di 470 Nm a 4750 giri al minuto. Questa energia viene scaricata sulle ruote posteriori: un atteso ritorno, dopo troppi anni di auto a trazione anteriore. Se ne giova il divertimento di guida, argomento di fondamentale importanza per gli amanti del “biscione”. Notevole il quadro prestazionale, anche rispetto ai riferimenti attuali.
L’Alfa Romeo 8C Competizione accelera da 0 a 100 km/h in 4 secondi netti, liquida i 400 metri con partenza da fermo in 12.1 secondi e tocca una velocità massima di 292 km/h. Suggestive le sue musicalità meccaniche, pronte a dare soddisfazione alle orecchie e al cuore. Il cambio elettroattuato a 6 marce, insieme al comando del gas, consente di gestire il ritmo dell’orchestra motoristica. La trasmissione prevede uno schema transaxle, per un migliore bilanciamento dei pesi, utile a rendere più efficace la tela dinamica. Allo sviluppo del modello ha concorso la già citata Maserati, che si è occupata della produzione nel suo sito produttivo di Modena. Il progetto dell’Alfa Romeo 8C Competizione si è avvalso anche della prestigiosa consulenza di Dallara. Nomi davvero importanti, che scrivono ulteriori note di eccellenza per questo straordinario prodotto, nato in tiratura limitata e declinato anche in versione Spider.