Non accenna a rivedere il proprio andamento il mercato dell’auto in Europa. Si registra infatti un ulteriore calo nelle vendite e anche ciò che circonda le immatricolazioni di vetture dei marchi Stellantis le cose non vanno così bene. Il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA, gestito dal CEO Carlos Tavares, ha infatti fatto registrare un calo consistente sia nelle immatricolazioni che nella quota di mercato scesa dal 21,7% dell’aprile dello scorso anno ad un più mesto 18,8% dell’aprile appena trascorso.
Nel mercato dei Paesi europei, EFRA e Gran Bretagna ha infatti prodotto immatricolazioni capaci, nel solo mese di aprile, di un decremento del 20,2% su base annua per 830.447 vetture immatricolate. In Italia si è quindi assistito ad un calo del 33%, del 22,6% in Francia, del 21,5% in Germania e del 12,1% in Spagna secondo i dati che sono stati definiti da ACEA che è l’associazione che riunisce i costruttori europei.
Stellantis registra una perdita superiore al 30% nel solo mese di aprile
In Europa (compresi EFTA e Regno Unito), durante i primi quattro mesi di quest’anno, sono state vendute 3.583.587 vetture con un calo del 13% rispetto agli stessi mesi del 2021. Solo nell’Unione Europea il calo ha previsto un valore in diminuzione del 14,4% per un complessivo di 2.930.366 unità immatricolate in virtù degli importanti cali patiti a marzo e ad aprile appunto. Le cose non sono quindi andate meglio in casa Stellantis visto che in aprile, in Europa, EFTA e Gran Bretagna, si è assistito ad una flessione piuttosto corposa con un valore in calo del 31% con 155.861 unità immatricolate contro le 225.970 vetture immatricolate da Stellantis durante lo stesso mese dello scorso anno. sulla base dei dati di ACEA, la quota di mercato scende quindi al 18,8%.
Nonostante riscontri di questo tipo, Stellantis punta a consolidare la posizione in Europa e anche nel resto del mondo. Per Stellantis si apre infatti un nuovo capitolo in India, in virtù dell’importanza strategica del Paese asiatico. Si punta infatti a fortificare la propria presenza in India, ma bisogna pur pensare ad un’Europa che oggi sembra in forte difficoltà.