La Ferrari torna a casa dal Montmelò con un insieme di consapevolezze miste a qualche piccolo segnale di allarme necessario a ragionare su qualche punto interrogativo che la compagine gestita da Mattia Binotto sa di dover tenere in considerazione. Gli aggiornamenti introdotti proprio a Barcellona dicono infatti che la F1-75 ad effetto suolo funziona e può tranquillamente porsi davanti a tutto il gruppone.
A rappresentare però i punti interrogativi ci ha pensato però la situazione legata alle power unit, visto che le unità Ferrari che hanno subito problemi proprio durante il weekend del Montmelò sono state ben tre. C’è poi da considerare la condizione che gravita attorno a Carlos Sainz che durante il Gran Premio di casa è apparso piuttosto lontano dalle ambizioni di podio quindi dalle possibilità di agguantare una eventuale vittoria. A Maranello bisogna ragionare su un riscatto da formalizzare subito, già a Monte Carlo.
La Ferrari è quindi tornata a Maranello con un bicchiere pieno di sensazioni contrastanti, ma comunque mezzo pieno a sentire il punto di vista di Mattia Binotto. D’altronde guardando alle due classifiche iridate, la Scuderia giungeva in Spagna col vantaggio della prima piazza nel Mondiale Piloti e in quello dedicato ai Costruttori: al rientro dalla trasferta del Montmelò invece la situazione è mutata con Max Verstappen ora davanti a Charles Leclerc di 6 punti e con la Red Bull davanti la Ferrari con un vantaggio di 26 punti.
Gli aggiornamenti apparsi sulla Ferrari F1-75 hanno funzionato
Bisogna dire, come già accennato, che gli aggiornamenti che la Ferrari ha introdotto proprio al Montmelò hanno fornito le risposte desiderate ovvero pareri piuttosto positivi. La F1-75 funziona molto bene sia in gara, sia sul giro veloce e non fornisce problemi insormontabili in tema di gestione degli pneumatici.
Accanto alle considerazioni sugli aggiornamenti va detto che Charles Leclerc si trova in una condizione di forma particolarmente interessante che lo ha portato, ad esempio, a realizzare un giro perfetto in Qualifica dopo un errore che lo aveva condotto in testacoda alla chicane prima del rettilineo finale.
Vanno però considerate le problematiche emerse in tema di power unit, una situazione che potrebbe divenire il primo vero allarme in casa Ferrari durante questa nuova stagione iridata del Circus. Sono state infatti ben tre le power unit al centro di importanti problemi: già al venerdì si era resa necessaria la sostituzione della power unit per Valtteri Bottas sull’Alfa Romeo C42 motorizzata Ferrari, problemi ha patito anche il suo compagno di squadra Guanyu Zhou e quindi Charles Leclerc entrambi in gara. Si tratta infatti della prima problematica di fondamentale importanza emersa durante questa stagione in casa Ferrari.
In ottica Mondiale, sebbene il primo “zero punti” patito da Charles Leclerc vada di pari passo col doppio “zero” messo in pratica da Max Verstappen in Bahrain e poi in Australia, va detto che l’olandese della Red Bull è riuscito a guadagnare tantissimo successivamente fino ad oggi portandosi ora davanti a tutti. A Maranello bisogna ora ragionare con maggiore interesse nei confronti dell’affidabilità, di pari passo alla necessità di contribuire a sviluppare una monoposto che comunque sembra essere nata sotto una buona stella.
Il nodo affidabilità
Già a Miami la Ferrari aveva introdotto delle rinnovate power unit sulle monoposto di Charles Leclerc e Carlos Sainz, ma anche su quelle clienti (Alfa Romeo e Haas); si trattava di unità con specifiche “2” dotate di alcune modifiche necessarie proprio per intervenire in tema di affidabilità. Bisognerà ora rivedere tali specifiche: al momento si sa che Guanyu Zhou ha dovuto abbandonare il Gran Premio della Spagna per problemi legati al surriscaldamento della sua power unit, mentre in ottica Charles Leclerc l’unità è stata spedita già a Maranello col monegasco che aveva parlato di un possibile problema legato alla sovralimentazione.
Difficilmente vedremo a Monte Carlo questa stessa power unit montata sulla F1-75 di Charles Leclerc, perlomeno secondo quanto dichiarato da Mattia Binotto. C’è da rivedere in fretta cosa non ha funzionato a Barcellona in virtù dei successivi appuntamenti di Baku e Canada dove la power unit conta fortemente. In tema di penalizzazioni, va ricordato che Red Bull con Max Verstappen si trova ancora al primo cambio di power unit e potrebbe essere avvantaggiato rispetto alla stessa Ferrari.
Carlos Sainz cerca un feeling migliore
L’unico pilota giunto al traguardo ieri, nel duo di competitor Ferrari, è stato proprio Carlos Sainz. Il madrileno, che sperava in qualcosa di meglio per l’appuntamento casalingo, ha concluso al di fuori del podio ovvero in quarta piazza. Va detto che Carlos si è reso protagonista di una partenza non proprio esaltante a causa di un leggero stallo al rilascio della frizione che lo ha fatto scivolare più indietro, oltre ad un lungo in Curva 4 già durante il sesto giro.
Al centro di questa condizione che sta condizionando questo avvio di Mondiale a Carlos Sainz ci sarebbe un feeling non del tutto perfetto con la nuova Ferrari F1-75, una differenza di approcci che si percepisce nei distacchi patiti nei confronti del compagno di squadra Charles Leclerc. In termini di classifica del Mondiale Piloti, Carlos Sainz si trova in quinta piazza alle spalle di Verstappen, Leclerc, Sainz e Russell con una Mercedes che sembra essere ritornata nel gruppo di testa. I problemi intercorsi fra Sainz e la Ferrari F1-75 sono stati tracciati da lui stesso che ha ammesso di “faticare” con l’attuale monoposto in virtù di uno stile di guida che mal si adatta alle condizioni proposte dalla monoposto ad effetto suolo.
Sulla questione è intervenuto anche il team principal della Scuderia del Cavallino Rampante, Mattia Binotto, che ha ammesso di vedere comunque “il bicchiere mezzo pieno” dopo quanto accaduto al Montmelò. In merito a Carlos, Binotto ha ammesso che “non esiste un problema Sainz” aggiungendo che oggi il comportamento della F1-75 si addice maggiormente allo stile di guida di Charles Leclerc e un po’ meno a quello di Carlos Sainz. Ne deriva quindi che anche il madrileno arriverà a guidare come il monegasco perché secondo Mattia Binotto “sa studiare e guardare i dati; noi dobbiamo dargli una macchina veloce per stare davanti a tutti”.
In merito alla rimonta Mercedes, Mattia Binotto non è apparso particolarmente preoccupato tanto da ammettere che la compagine della Stella ha patito un distacco “di 7 decimi al giro a Barcellona”. Nulla di preoccupante quindi, in casa Ferrari si ragiona da leader.