Stellantis ha preso parola sul piano industriale in serbo per l’impianto di Pratola Serra, dove la cancellazione dal 2035 dei motori a combustione termica, in favore delle unità elettriche, non avrà ripercussioni.
Attraverso una nota, la Fismic-Confsal ha fornito le rassicurazioni per cui i dipendenti fremevano. La riunione straordinaria sostenuta con il management del conglomerato, nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot Group, di Pratola Serra è stata chiesta dall’esecutivo del Consiglio di Fabbrica con urgenza.
Il summit è risultato essenziale dopo l’iniziativa assunta domenica 12 giugno dalla Fim Cisl, per scongiurare il rischio di una crisi produttiva e occupazionale con la transizione elettrica nel 2035. Poiché l’associazione aveva siglato solo pochi giorni prima l’accordo unitario sul rilancio del complesso, gli ultimi sviluppi creavano un senso di preoccupazione e disorientamento.
Pratola Serra: Stellantis non fa passi indietro
A Fismic-Confsal è giunta così la conferma del piano industriale con il lancio del nuovo propulsore Euro 7 dal 2024. Ciò tranquillizza i 1.700 dipendenti del gigante automotive e permette di spazzare via i dubbi. Gaetano Altieri e Giuseppe Zaolino, insieme ai rispettivi componenti del comitato esecutivo, stigmatizzano il comportamento della Fim-Cisl, si legge nella nota.
Ciò poiché ha creato caos e allarmismo in un periodo dove occorre chiarezza, onde evitare fughe in avanti inutili e fuori luogo. Il paradosso della vicenda – riporta sempre il comunicato – è che l’azienda certifica la piena occupazione nei suoi programmi produttivi e non scarta a priori il ritorno ai 18 turni fra due anni.
Dunque, sentendosi chiamata in causa la Fim Cisl ha fornito ulteriori considerazioni. Il meeting con i vertici Stellantis di Pratola Serra non elimina a suo avviso le preoccupazioni dettate dalla decisione del Parlamento Europeo di bandire le auto benzina e diesel nel 2035. Sulla base del pronunciamento dell’organo comunitario, il problema delle prospettive dell’impianto dopo il 2035 rimane invariato spiega. Del resto, non sono cambiate le politiche dell’UE.
Dopodiché, il gruppo non ha mai messo in discussione il progetto di Stellantis con il nuovo propulsore diesel Euro 7 nel 2024 che porterà a un incremento dei volumi nel primo periodo. Tuttavia, la preoccupazione è che, all’avvicinarsi del 2035, subirà un forte calo fino alla cessazione dell’attività.