Sempre più Case automobilistiche stanno rendendo difficile per i centri indipendenti accedere ai dati essenziali dei veicoli. È quanto denunciano le reti delle officine ATU e Carglass in Germania, che hanno deciso di intraprendere azioni legali contro questo presunto comportamento anticoncorrenziale da parte di Fiat Chrysler (Stellantis). Il caso è stato deferito alla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Quasi tutte le attività di un’officina automobilistica, che si tratti di riparazioni o operazioni di manutenzione, impongono al meccanico di avere accesso al flusso di dati mediante la porta OBD. Infatti, la semplice sostituzione del parabrezza di un esemplare moderno comporta una calibrazione dei sistemi di assistenza alla guida. Per riuscirci, i tecnici hanno la necessità di prendere visione dei dati del mezzo attraverso l’interfaccia OBD, una procedura complicata da ostacoli in continuo aumento, stando ai querelanti.
Fiat Chrysler: citata in giudizio da ATU e Carglass
Alcuni Costruttori – sottolineano i portavoce di Carglass – hanno iniziato a rendere arduo l’accesso alla porta OBD da terze parti, ad esempio costringendo il meccanico a registrarsi personalmente in anticipo, pagando i canoni di licenza per aprire la porta e/o determinando una connessione internet ai loro server durante il processo diagnostico.
Per i querelanti, alla luce di tali questioni tecniche, Stellantis e altre compagnie impedirebbero la libera concorrenza nell’aftermarket e nella scelta della clientela. Ciò può provocare prezzi più alti per quest’ultima, sia in officina sia sotto forma di premi assicurativi. A tal proposito, ATU e Carglass ritengono tale comportamento incompatibile con la legislazione comunitaria.
Di conseguenza, ambedue hanno stabilito di portare Fiat Chrysler (ora confluita in Stellantis) davanti al Tribunale regionale di Colonia. Poiché la causa riguarda l’analisi di una direttiva dell’UE, vale a dire il regolamento (UE) 2018/858, i querelanti hanno chiesto al giudice di deferire alla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) per un’interpretazione delle disposizioni indicate, domanda accolta dal tribunale di Colonia.
Sia ATU che Carglass hanno risposto con soddisfazione al pronunciamento del Tribunale regionale di Colonia. L’interpretazione della legislazione dell’UE da parte della CGUE creerà, ad avviso dell’accusa, certezza del diritto lungo l’intera l’UE e sarà vincolante sia per i Costruttori di veicoli sia per ogni partecipante al mercato indipendente.