Gli operai di Fca Cassino Plant saranno in regime di solidarietà fino alla fine del 2022. Nella giornata di ieri i vertici aziendali di Stellantis hanno dato la comunicazione. Come annunciato, i contratti di solidarietà che scadevano al termine di giugno hanno ricevuto una proroga fino al prossimo 31 dicembre. L’intesa siglata prevede la maturazione dei ratei a prescindere dalla presenze.
Stellantis Cassino, Fiom Cgil: il futuro è da prendere in mano
Sempre nella nota diramata dalla multinazionale del settore automotive si apprende che è necessario recuperare i cosiddetti senza lavoro dei mesi passati, mentre la fabbrica era rimasta chiusa a causa dei problemi di approvvigionamento. In sostanza, la crisi dei componenti aveva spinto i gestori del centro a cessare le operazioni a titolo provvisorio. Di conseguenza, il mese di luglio sarà contraddistinto da sabati lavorativi; perciò, il complesso rimarrà perciò aperto anche nei giorni del 9, 16, 23 e 30 luglio, a meno di ulteriori disagi inerenti alla fornitura dei materiali, sottolinea Stellantis nel messaggio inviato alle Rsa di stabilimento.
Da settimana scorsa presso Fca Cassino Plant gli operai sono alle prese con la fabbricazione del suv Maserati Grecale, il quale va verso l’incremento dei volumi, in concomitanza con la discesa dei due modelli del marchio Alfa Romeo, Giulia e Stelvio. Nella fattispecie, la manodopera si occupa di una sola vettura del Biscione in concomitanza con lo sport utility della Casa modenese.
Tra i sindacati e il personale Stellantis emerge un senso di preoccupazione. Mai come oggi – ha affermato il segretario Donato Gatti – è necessaria la partecipazione di ogni attore. Non è più possibile aspettare, il futuro è ora. Occorre un intervento deciso, netto per dare un domani all’impianto.
L’avvenire è nelle loro mani, non si possono concedere il diritto di farsi cogliere impreparati all’autunno caldo, soprattutto per il comparto delle quattro ruote. Perché in tal caso la situazione non farebbe altro che deteriorare e rialzarsi sarebbe ancora più difficile. L’inerzia dinanzi a quanto sta accadendo sarebbe ingiusta nei confronti di loro stessi, le famiglie e la storia stessa della Fiom Cgil, ha concluso Gatti.