Si avvicina l’appuntamento con un’asta che permetterà, al migliore fra i potenziali acquirenti, di comprare una Ferrari Testarossa del 1989. L’auto sportiva destinata a passare di mano è stata utilizzata per l’ultima volta nel 2003, quando sostenne un viaggio andata e ritorno per Saint-Tropez. Da circa 20 anni, quindi, giace in letargo. Difficile capire come il proprietario iniziale e la figlia abbiano resistito alla tentazione di metterla in moto e di uscire per un lungo periodo, ma è il dato di fatto.
Ad occuparsi delle vendita, che andrà in scena il 2 luglio prossimo, sarà la casa d’aste Artcurial, in occasione Le Mans Classic Sale 2022. Le stime della vigilia ballano in un range fra 70 mila e 110 mila euro. Difficile lanciarsi in previsioni in casi del genere, per le dinamiche singolari e a volte strane delle vendite all’incanto, dove anche le suggestioni e gli aspetti psicologici entrano in scena.
A favore di questa Ferrari Testarossa gioca la bassa percorrenza, dato che da nuova ha percorso solo 22.433 chilometri, ma il lungo periodo d’abbandono spinge a dare un’altra chiave di lettura al dato, di per sé incentivante. Auto del genere, infatti, per conservarsi in splendida forma, hanno bisogno di essere usate con una certa frequenza.
Guardando le immagini si nota lo stato di forma dell’abitacolo, che si è conservato abbastanza bene. All’esterno, invece, non tutto è al 100% e qualche intervento si impone, per ritornare allo splendore delle origini. Non è facile quantificare i costi post-vendita, ma credo che l’acquirente farà bene i suoi calcoli prima di piazzare l’offerta vincente.
La Ferrari Testarossa proposta da Artcurial ha avuto più di un proprietario, ma è rimasta sempre nell’ambito dello stesso nucleo familiare. Fu comprata nuova in Francia, a Mulhouse, da tale monsieur Jacques S. Alla sua scomparsa, avvenuta nel 2012, finì in eredità alla figlia, che non l’ha utilizzata per niente, in linea con quanto fatto dal padre negli ultimi anni della sua vita.
Ora la supercar di Maranello cerca un nuovo proprietario, che la riporti in strada, per risvegliare il suo motore e concedere le sue doti al guidatore, al passeggero e a quanti avranno la possibilità di incrociare questa magnifica opera del “cavallino rampante”.
Ferrari Testarossa: un mito eterno
Ricordiamo che la Ferrari Testarossa fu svelata al pubblico nel 1984, lasciando tutti a bocca aperta per il fascino esotico e sensuale delle sue linee, fortemente innovative rispetto alle granturismo precedenti del marchio. Pininfarina, nel definirne le linee, ha espresso al meglio il suo genio creativo, dando vita a un capolavoro assoluto, entrato nel cuore della gente.
Si può palare di una delle auto più iconiche dell’era moderna. Lo specchio di coda e la vista di 3/4 posteriore sono da antologia. Ancora oggi nessuno è riuscito a fare meglio. Anche il resto della carrozzeria, comunque, esalta, specie la vista laterale. Il frontale, minimalista, è ben configurato, ma rispetto all’esuberante personalità della parte posteriore sembra quasi privo di carattere. Non è un demerito, ma è solo la conseguenza della straordinaria forza narrativa degli altri spezzoni visivi.
Erede della 512 BB, di cui conserva la meccanica, la Ferrari Testarossa era la classica auto da poster degli anni Ottanta. Lussuosa e sportiva, gode della spinta di un motore a 12 cilindri a V di 180°, con 390 cavalli all’attivo, espressi con grande elasticità. Il tutto con una colonna sonora meravigliosa, degna della tradizione del marchio. Le performance erano di grande eccellenza per i suo periodo storico, ma oggi i suoi 290 km/h e i tempi sul giro segnati in pista da questa creatura di Maranello sono accessibili ad auto meno blasonate. Il segno dei tempi.
La Ferrari Testarossa, a dispetto del look, non era una sportiva estrema, ma una raffinata GT, capace di affrontare in souplesse lunghi viaggi a ritmo spedito. Molti ricordano i suoi trascorsi cinematografici. Diverse pellicole hanno coinvolto questa vettura, ma la più nota presenza televisiva del modello resta quella di Miami Vice, serie statunitense interpretata da Don Johnson e Philip Michael Thomas.
Oggi continua ad essere il sogno di milioni di persone, specie di quelle che amano la magia degli anni Ottanta, un periodo in cui godersi la vita era ancora lecito, senza doversi sentire in colpa per gli effetti di modelli sociali che censurano la ricerca del piacere anche materiale. La Ferrari Testarossa era una nobile espressione di un mondo colorato e vivace, ben diverso da quello freddo e per certi versi spento che si va disegnando.
Foto | Artcurial