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Ferrari Breadvan: la one-off distrutta alla Le Mans Classic 2022 | Video

Giornata da dimenticare per il proprietario dell’esemplare unico su base 250 SWB, che torna a casa con l’auto molto danneggiata.

Ferrari Breadvan
Screen shot da video Motorsport TV

Durante il weekend della Le Mans Classic 2022, appena andato in scena, si è consumato un costoso incidente che ha avuto per protagonista la Ferrari Breadvan. Sul leggendario Circuit de la Sarthe, nella giornata di ieri, si è svolto un confronto emozionante, con duelli ravvicinati fra auto di grandissimo pregio storico ed economico. I protagonisti non si sono risparmiati: una volta indossati tuta e casco sembra che abbiamo dimenticato il valore dei loro mezzi, milionario in molti casi.

Purtroppo le cose non sono andate bene per la “rossa“, uscita di strada a un certo punto della gara. L’impatto contro le barriere di protezione ha prodotto rilevanti danni al costoso esemplare, nel cui palmares non sono mancate altre sortite del genere, raccolte nel corso degli anni. Adesso si profila per lei una lunga permanenza in officina, per le riparazioni. Sono sicuro che tornerà in splendida forma, anche se ogni ferita di questa natura fa perdere un po’ del suo profumo storico.

I danni sembrano rilevanti, ma il proprietario non si farà certo problemi per l’assegno da staccare. La cosa più importante, in casi del genere, è che nessuno si sia fatto male. Scorrendo le immagini offerte dal breve video di Motorsport TV si vede l’uomo al volante in perfetto stato fisico, mentre scavalca atleticamente il muro di gomme. Lukas Halusa, trentunenne pilota dell’auto, è uscito dall’abitacolo in perfetta forma, nonostante la brutalità dell’incidente alla Le Mans Classic 2022.

La storia della Ferrari Breadvan

Ferrari 250 GT Drogo

 

La Ferrari Breadvan, il cui nome ufficiale è 250 GT Drogo, prese forma nel 1962, in esemplare unico. Destinata alle corse, aveva un look da “furgone del pane” nella parte posteriore. Ecco il perché del curioso soprannome. La vettura non nacque con la benedizione di Enzo Ferrari, ma fu il frutto di un’iniziativa autonoma e indipendente. A fare da donatrice di organi ci pensò una 250 GT Berlinetta passo corto del 1961 (la SWB, per farla breve).

Tradotta in materia dalla Carrozzeria Sports Cars di Piero Drogo, la Ferrari Breadvan puntava sul tema aerodinamico per guadagnare note di efficienza e competere con la 250 GTO. A volerla fu il conte Giovanni Volpi, uomo di grande passione seduto sul ponte di comando della Scuderia Serenissima. Per raggiungere lo scopo fu reclutato uno dei creatori della già menzionata GTO: Giotto Bizzarrini. Gli sforzi di quest’ultimo si concentrarono sulla scienza dei flussi d’aria e sull’abbassamento del baricentro. L’ingegnere toscano fece arretrare la posizione del motore, rispetto alla già citata SWB, e diede vita a una silhouette ancora più bassa di quella della 250 GTO.

Il taglio della coda e del tetto la rendevano molto singolare: non certo bella sul piano estetico, ma particolarmente efficiente nei riscontri in galleria del vento. Nel 1962, questo esemplare superò di 7 km/h la velocità massima fatta segnare dalla Gran Turismo Omologata sul rettilineo di Le Mans, nonostante la potenza leggermente inferiore.

L’energia dinamica della Ferrari Breadvan giunge da un motore V12 da 3 litri di cilindrata, che eroga quasi 280 cavalli, accompagnati da sonorità meccaniche sublimi. Ascoltare le note della sua impagabile melodia regala un vero godimento allo spirito. Meno avvincente la poesia stilistica, per il trattamento della coda. In tempi recenti, il carrozziere Niels van Roij Design ha reso omaggio all’auto originale del 1962 con un progetto Breadvan basato sulla Ferrari 550 Maranello. Proprio come la sua fonte di ispirazione, anche la shooting brake dal sapore retrò è rimasta un pezzo unico.

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