I sindacati Aqcfr, Fim, Fismic, Uglm e Uilm, presenti nel comitato esecutivo, comunicano che per una transizione giusta e sostenibile, si concordano nuovi incentivi e un percorso di ricollocamento attivo per 1.820 uscite volontarie nei siti italiani targati Stellantis. Per quanto riguarda Termoli, dove dal 2024 prenderà avvio la riconversione in Gigafactory, si partiva da una base di 80 esuberi, a cui si aggiungeranno coloro che avranno modo di agganciare la pensione.
Termoli: le organizzazioni sindacali spingono per un incontro
In una nota congiunta le organizzazioni si dicono soddisfatte dell’intesa raggiunta con il management di Stellantis. Date le sfide che prospetta il futuro era secondo loro inevitabile scendere a compromessi e formulare una soluzione del genere, in grado, nei limiti del possibile, di accontentare ogni parte coinvolta. In merito al centro di Termoli le organizzazioni lanciano un accorato messaggio, affinché i bei propositi vengano mantenuti.
Il piano della Gigafactory attesta come il conglomerato italo francese, nato nel 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot Groupe, creda nella manodopera del luogo. L’economia locale fa, a sua volta, parecchio leva sugli impegni pattuiti dalla società. Si tratta, infatti, di una delle strutture in grado di fornire maggiore occupazione nel Molisano.
Dopo il lancio di modelli illustri e l’avvio di nuove produzioni a basse o zero emissioni (in applicazione del piano Dare Forward 2030), ad avviso delle sigle metalmeccaniche servono ulteriori risposte. Termoli ha già dato prova di avere un ruolo centrale nell’attività futura del conglomerato. La riconversione attuata suona in tal senso rassicurante e di buon auspicio in vista delle prossime sfide. A tal proposito, recita sempre il comunicato diffuso nelle scorse ore, i soggetti interessati sono al momento impegnati in una discussione delicata ma cruciale.
Dall’esito dei negoziati dipenderà il destino di tante famiglie, perciò i vari dettagli occorrerà studiarli a fondo, con il massimo puntiglio. A tal fine – conclude la missiva dei sindacati – è indispensabile un incontro in sede ministeriale al fine di verificare i tempi di attuazione del piano. In tale summit ci sarebbe occasione di definire i contorni di un’operazione dal sicuro impatto sul mantenimento della competitività del centro.