Partendo dall’ultima nata, la Opel Astra Sports Tourer, la Responsabile prodotto della Casa del Fulmine, Natalia Pagano, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni a proposito delle prospettive future del brand, inglobato nel gruppo Stellantis a seguito della fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot Groupe.
Opel: come arriverà al full electric
Su quali siano le differenze tra la neo arrivata e la cugina Peugeot 308 wagon, la manager italo tedesca indica gli elementi dello chassis e della carrozzeria. Le modifiche – ha spiegato in un’intervista a Motori.it – sono rivolte a una differenza guida, con un assetto più rigido e un volante più reattivo.
A sua volta, il feeling del pedale è diverso: sull’Astra c’è un autobahn feeling. Il distacco si percepisce pure all’interno. Perché i clienti hanno chiesto di mantenere comandi gestiti mediante i pulsanti. Tale dettaglio non è secondario, poiché contribuisce a mantenere lo sguardo quando si viaggia a velocità sostenute, come lungo le autostrade tedesche.
A differenza del veicolo d’oltralpe, Opel Astra Sports Tourer presenta una differente strumentazione, un design semplice e intuitivo, più sobrio e meno scenografico. Il pragmatismo tedesco la contraddistingue e Stellantis dà l’opportunità di sviluppare il mezzo in base alle relative esigenze.
La compagnia è orientata al futuro e dal 2028 passerà al full electric. Nel processo – ha spiegato Pagano – oltre all’Astra EV ed alla sua variante wagon, pure le nuove generazioni di Grandland e Crossland diventeranno a zero emissioni. In aggiunta, rafforzerà l’assortimento anche la nuova Insignia. Infine, ciliegina sulla torta, a metà decennio verrà presentata la Manta GSE Project: sarà coupé, sportiva e a batteria. Per il resto deve mantenere il segreto professionale.
Le batterie del brand tedesco – ha continuato Pagano – sono in continua evoluzione. Ad esempio, sulla Opel Corsa del 40° anniversario, la declinazione EV compirà un passo avanti su tale versante, al fine di assicurare una autonomia maggiore. Le vetture che andranno a rimpolpare la gamma riceveranno le batterie fabbricate presso le gigafactory di Kaiserslautern e Termoli.
Saranno poi edificate due ulteriori gigafactory, nello specifico in Gran Bretagna e in Francia. Benché non sia possibile stabilire fin da ora gli sviluppi delle batterie, Opel – come ammesso dalla dirigente – coltiva altresì la tecnologia a idrogeno.