Il marchio Maserati registra notizie positive. Difatti, nel corso delle ultime ore Stellantis ha annunciato che la Casa automobilistica del Tridente ha messo a segno una impetuosa crescita con margini a doppia cifra. I dati del conglomerato italo francese diretto da Carlos Tavares sono stati diramati dall’amministratore delegato in persona durante la pubblicazione dei risultati finanziari della società nel primo semestre del 2022.
Secondo quanto riferiscono i report ufficiali del colosso industriale, Maserati ha annotato 10.200 immatricolazioni da gennaio a giugno dell’anno in corso. Tale dato costituisce un calo di 600 esemplari in confronto al 2021, tuttavia, grazie alla crescita dei prezzi e all’adozione di un mix migliore, il brand ha maturato ricavi netti pari a 941 milioni di euro. Il valore equivale a una crescita di 56 milioni in confronto al rendimento risalente ai primi sei mesi dello scorso anno. Dunque, a fronte di un ridotto numero di esemplari consegnati alla clientela, le performance finora realizzate danno motivo di sorridere.
Maserati: meno immatricolazioni, più introiti
In questo 2022 Maserati si è fin qui rivelata davvero attiva. Nel mese di marzo – lo ricordiamo – è stato finalmente svelato il SUV di segmento D Grecale che viene fabbricato presso lo stabilimento di Cassino (Piedimonte San Germano). Dopodiché, a maggio è venuto il turno della MC20 Cielo, interpretazione cabrio della MC20 Coupé per il piacere di guida en-plein air.
Quali sono i progetti inerenti al breve-medio termine? Il ritmo lavorativo tenuto dalla compagnia mica scenderà, anzi. Come hanno raccontato gli stessi portavoce ufficiale scoccherà l’ora del lancio della nuova Maserati GranTurismo, la quale sarà svelata pure nella declinazione Folgore con propulsore al 100 per cento elettrico. Una mossa figlia del periodo attualmente attraversato e dalle direttive fornite dalle istituzioni comunitarie. Alla pari delle realtà concorrenti, l’esponente del Made in Italy cercherà di gettare delle fondamenta solide fin da subito.
Anche se la “deadline” fissata dalla Commissione UE per il bando dei mezzi termici è previsto per il 2035, non si aspetterà troppo per convertire il portafoglio prodotti. Il messaggio trasmesso alla clientela, di sensibilità verso l’ambiente, avrà degli immediati risvolti. Per farla breve, sembrano davvero esserci ottime chance che pure nel secondo semestre del 2022 l’andamento risulti positivo.