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Codice della Strada, multe autovelox: come e da quando cambia la normativa

Finalmente sembra sbloccarsi la situazione degli autovelox: il Governo si starebbe adoperando per presentare la nuova normativa.

autovelox 1

L’attesa è stata lunga, pardon infinita. Ma stavolta, forse, dovremmo esserci con le nuove normative sugli autovelox. Dopo la bellezza di 12 anni in tale occasione pare arrivare il decreto in grado di aggiornare il sistema di rilevazione della velocità a distanza. Difatti, l’esecutivo italiano si è impegnato a depositare il provvedimento per porre fine alla pratica degli autovelox selvaggi, una situazione diffusa nel Belpaese. La differenza ora è che, anziché lanciarsi in belle promesse mai mantenute, il Governo attualmente in carica abbia sul serio preso in considerazione le richieste dei guidatori.

Il decreto per definire in maniera chiara, senza lasciare libero spazio all’interpretazione personale delle autorità locali, è stato a lungo invocato dalla classe dei conducenti, stufi di corrispondere delle sanzioni beffarde. Adesso, come proclamato dal numero uno della commissione parlamentare d’inchiesta sulla Tutela dei consumatori, Simone Baldelli, si comincia a intravedere la proverbiale fumata bianca.

Autovelox: cosa cambia (forse) con il provvedimento

decreto autovelox 1

Occhio, però: già in passato gli uomini al potere si erano impegnati a promulgare il decreto in questione. Tuttavia, la firma non è mai giunta. Di conseguenza, non va dato per scontato che l’impegno dell’esecutivo affinché abbiano fine gli incassi record delle Amministrazioni comunali grazie alle contravvenzioni emanate attraverso l’uso indiscriminato degli autovelox venga poi sul serio osservato.

Baldelli in persona ha annunciato l’impegno preso dal Governo di chiudere il decreto entro la fine di agosto, accogliendo un ordine del giorno al decreto legge Trasporti dello stesso deputato di Forza Italia. Pertanto, il nuovo regolamento dovrebbe vedere la luce nell’arco delle prossime settimane. L’esecutivo – ha spiegato Baldelli – ci sta lavorando da mesi, anche per porre fine alla cattiva abitudine di diversi Comuni di avvalersi delle suddette apparecchiature in modo selvaggio, più al fine di battere cassa che di tutela della sicurezza stradale, con pratiche astute come, ad esempio, nasconderle ai lati delle carreggiate.

L’ordine del giorno presentato da Baldelli e accolto dal governo rimarca il lungo periodo resosi necessari per giungere a questo punto. La bozza – è il caso di sottolinearlo, alla luce dei precedenti – non è mai stata depositata. Ergo, il primo compito consiste proprio nel relativo deposito alla Conferenza Stato-città-autonomie locali entro la fine di agosto.

Continui rinvii dal 2010

eccesso di velocità 1

Dal 2010 ha subito continui rinvii l’approvazione del decreto per il corretto impiego degli autovelox, onde evitare di lasciare libero campo alle Amministrazioni comunali maggiormente interessate a dotarsi di risorse economiche, invece di adoperarsi con soluzioni mirate a preservare la sicurezza delle strade. Attraverso le parole del viceministro delle Infrastrutture, Alessandro Morelli, il Governo aveva promesso lo scorso dicembre degli sviluppi in avvio del 2022. Tuttavia, ciò non è avvenuto. Ad aprile è stato disposto l’ennesimo slittamento. In una nota si rimandava il discorso a giugno 2022. Dopodiché, i tempi hanno finito per allungarsi e tuttora del fantomatico testo non c’è traccia.

Il decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrà porre dei paletti sull’utilizzo dei sistemi di rilevazioni della velocità a distanza. In sostanza, come spiegato da Baldelli, ciò significa che i Comuni non avranno più la facoltà di servirsi degli autovelox con l’intento di riempirsi il portafoglio mediante il meccanismo delle multe, magari celando gli apparecchi nei punti poco visibili, ma andranno adoperati al fine di garantire la sicurezza degli automobilisti e degli utenti della strada in generale.

Nel concreto, ciò si tradurrebbe in meno autovelox nascosti e, quindi, presumibilmente in meno contravvenzioni. Relativamente alle tempistiche, tanto dipenderà dal responso della Conferenza Stato-città-autonomie locali: in caso di parere positivo le nuove regole potrebbero entrare in vigore rapidamente. D’altro canto, negli ultimi anni, la Conferenza ha espresso perplessità a riguardo, tanto da rimandare indietro il provvedimento.

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