Dopo il patto segreto siglato con la FIA e due anni di purgatorio, in questa stagione la Ferrari è tornata brillante in uno dei reparti dove si è maggiormente messa in luce nel corso della storia del Campionato del Mondo di Formula 1: il motore.
Il 066/7, sigla del progetto poi internamente chiamato Superfast, costituisce uno dei maggiori punti di forza della scuderia di Maranello, che le hanno consentito di togliersi delle soddisfazioni nella prima metà di stagione. Ai picchi altisonanti hanno, però, fatto da contraltare dei momenti di fragilità, a discapito sia di Charles Leclerc sia di Carlos Sainz.
Ferrari, priorità alle prestazioni: c’è un motivo
Entrambi gli alfieri della Ferrari hanno già dovuto utilizzare la quarta unità termica del 2022, dunque a incorrere in penalità. Non proprio il massimo, dati peraltro i ragguagli del team principal Mattia Binotto, secondo il quale serviranno mesi prima di vedere delle modifiche.
Raggiunto dai microfoni di Motorsport.com, l’ingegnere reggiano ha, tuttavia, fatto il punto della situazione, spiegando il motivo per cui i tecnici del Cavallino abbiano preferito focalizzarsi sulle prestazioni, assumendosi qualche rischio in termini di affidabilità. Non crede che abbiano spinto in misura eccessiva poiché insistere sulle performance non è mai abbastanza. Probabilmente – ha aggiunto l’uomo Ferrari – sono arrivati al limite di tempo per l’omologazione.
Inoltre, crede vada ricordato come sul fronte PU sia stata emanata una restrizione del numero di ore usufruibili al banco di prova. E tali restrizioni hanno avuto un impatto sul loro operato. Hanno spinto i limiti oltre il normale piano di affidabilità poiché consci dell’importanza di recuperare terreno sulle rivali prima del congelamento per quattro stagioni. Ed erano consapevoli che le criticità inerenti all’affidabilità possono sempre essere risolte in un secondo frangente.
Comunque, Binotto ha messo in chiaro un aspetto: non sono arrivati al primo Gran Premio pensando di essere del tutto inaffidabili. Nelle sessioni di prova invernali non erano emerse lacune, ma sapevano di non trovarsi in una situazione ideale.
I problemi riscontrati in pista non erano venuti a galla nelle simulazioni al banco. Per il team principali degli imprevisti da mettere in conto quando c’è da adoperarsi su un nuovo progetto.