La nuova Citroen C3 è una delle novità più importanti per quanto riguarda il gruppo Stellantis in America latina. Questo progetto ha subito dei ritardi che in parte sono stati dovuti alla mancanza di microchip ed in parte ad un ripensamento per quanto concerne le strategie produttive di questo modello. Il progetto iniziale prevedeva l’integrazione delle parti prodotte in Brasile con componenti importati, principalmente dall’India.
Nuova Citroen C3: molti più componenti del modello saranno prodotti in loco e non importati dall’India
Circa il 50% delle parti della nuova Citroen C3 sarebbe stato importato per motivi industriali e di scala, secondo Antonio Filosa, presidente di Stellantis nel sud America. “Abbiamo completamente cambiato l’equazione. Questo sia per un piano di nazionalizzazione, sia perché abbiamo una scala più ampia, è un’altra sinergia.”
“Stiamo portando molti di questi componenti alla produzione locale, il che fa bene al prodotto, che guadagna in competitività logistica e fiscale. Fa bene ai fornitori, che producono su larga scala, e fa bene anche al Paese, perché ogni volta che aggiungiamo più PIL industriale finisce per svilupparsi socialmente e le condizioni di sicurezza e istruzione migliorano”.
Un altro esempio della sinergia tra ex Fca e Psa dopo la creazione di Stellantis, ha citato Filosa, è stato il lancio della Peugeot 208 con motori Fiat 1.0 aspirati: “Questo modello è una delle forze di crescita del marchio, che è quella che avanza di più oggi in Brasile”.
Il dirigente ha sottolineato che questo sarà un percorso costruito anno dopo anno, il che dimostra che le strutture di Stellantis in Brasile hanno ancora margini di ottimizzazione, così come l’intera filiera: “Abbiamo avuto una forte curva di apprendimento nel primo anno e ora, stiamo correndo con la posizione dall’India a qui”.
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