Dopo il Milano Monza Motor Show (MIMO) 2022 dello scorso giugno, dal 7 all’11 settembre si svolge a Torino l’Autolook Week, un altro evento a cielo aperto e totalmente gratuito che permetterà agli appassionati di ammirare i più iconici modelli sportivi di auto e moto.
Tra questi risaltano due regine del rally del passato: la Fiat 131 Abarth Rally Gruppo 4 del 1977 e la Lancia Delta HF Integrale Gruppo A del 1992. Parliamo di vetture appartenenti all’Heritage di Stellantis.
Stellantis: Heritage partecipa ad Autolook Week con due auto da rally
Una missione in pieno svolgimento e in continua evoluzione, tant’è che la sede dell’ente (l’Heritage Hub in Via Plava) è ormai divenuta un punto di riferimento per appassionati e collezionisti di auto d’epoca dove è possibile godere dell’esposizione di oltre 300 vetture e approfittare dei numerosi servizi legati a questo settore: certificazioni, restauro, vendita pezzi di ricambio e auto classiche ricondizionate.
L’esposizione delle due storiche auto in Piazza San Carlo rientra in questa missione e conferma la volontà di Heritage di partecipare attivamente alle iniziative della città, volte a valorizzare il legame di Torino con l’industria automobilistica.
Autolook Week, infatti, racchiude un nutrito programma che vede l’esposizione di oltre 50 modelli legati al mondo di Formula 1, Rally, Endurance e Moto GP, sfilate a tema storico o di supercar ultramoderne, mostre fotografiche e la consegna degli Autolook Awards. Questi ultimi sono prestigiosi premi legati al mondo della comunicazione nell’ambito motorsport.
Fiat 131 Abarth Rally Gruppo 4
Tre campionati del mondo costruttori, due titoli piloti, una sfilza di successi internazionali nei rally di fine anni ’70. Questo è in breve il palmarès di una leggenda come la Fiat 131 Abarth Rally. Il modello dello Scorpione per anni ha fatto mangiare polvere agli avversari grazie alle tre qualità che l’hanno resa unica: robustezza, affidabilità, sicurezza.
Sostituta della 124 Abarth Rally come vettura ufficiale della squadra corse Fiat, l’auto è stata sviluppata in collaborazione con Abarth e con la Carrozzeria Bertone, applicando la filosofia dei rallies: dimostrare l’affidabilità e le potenzialità, in situazioni estreme, delle automobili di tutti i giorni.
La 131 Rally riprende in larga parte le forme della berlina due porte di normale produzione, la cui carrozzeria venne però alleggerita grazie a un largo impiego di alluminio e resine sintetiche. Il motore è un quattro cilindri in linea con cilindrata maggiorata a 1995cc, distribuzione a due alberi a camme in testa e quattro valvole per cilindro.
Alimentato da due carburatori doppio corpo, il propulsore eroga 215 CV di potenza a 7000 giri/min e 225 Nm di coppia massima a 5600 giri/min. Il cambio è di tipo sportivo con 5 rapporti a innesti frontali. Sul retro c’è un differenziale ancorato alla scocca con semiassi oscillanti e sospensioni indipendenti di tipo MacPherson. Gli pneumatici sono i Pirelli P7 a profilo ribassato, per la prima volta disponibili su una berlina prodotta in serie.
La Fiat 131 Abarth Rally Gruppo 4 esposta in Via Roma venne guidata in numerose competizioni da Markku Alen, che si aggiudicò il campionato mondiale piloti nel 1978. Accuratamente restaurata dal team Heritage, porta la gloriosa livrea tricolore dello sponsor Alitalia. In seguito al suo restauro, è stata impiegata in importanti eventi internazionali, come il Goodwood Festival of Speed e i Classic Days in Germania.
Lancia Delta HF Integrale Gruppo A
A differenza della Fiat 131, la Lancia Delta conserva ben poco della vettura di serie, disegnata da Giorgetto Giugiaro nel 1979. A partire dal 1986, ben 4 generazioni della Delta HF Integrale si succedono fino agli inizi degli anni ’90, tracciando un percorso di vittorie che assicura a questo modello una superiorità schiacciante e una fama mondiale e imperitura nel settore dei Rally: sei volte il Campionato del Mondo Rally Costruttori (1987-1991), quattro volte il Campionato del Mondo Rally Piloti (1987-1989 e 1991), una volta il Campionato del Mondo Rally produzione (Gruppo N) nel 1987, sei volte il Campionato Europeo Rally (1987-1991 e 1993) e due volte il Campionato Europeo Rally produzione (Gruppo N) 1988 e 1989. Impressionante il numero di vittorie assolute nei rally validi per le varie edizioni del campionato mondiale: 46.
A ogni generazione corrisponde un’evoluzione motoristica e di carrozzeria che porta la Lancia Delta sempre un passo avanti rispetto ai suoi avversari. La Delta HF 4WD del 1987 esordisce con trazione integrale permanente con differenziale autobloccante ZF all’anteriore, differenziale centrale epicicloidale a giunto viscoso Ferguson a slittamento limitato e un differenziale tipo Torsen al posteriore.
Dai 165 CV del motore da 2 litri che equipaggia le vetture di serie, la potenza della Gruppo A sale a 265 CV a 6250 g/min. Nel 1988 arriva la Lancia Delta HF Integrale. Esternamente si distingue dalla versione precedente per i passaruota allargati in grado di ospitare gomme più larghe e delle prese d’aria frontali maggiorate. Si avvale di un nuovo cambio a 6 marce mentre il peso si riduce di circa 23 kg.
Con l’evoluzione della testata, portata da 8 a 16 valvole (con 4 valvole per cilindro), nel 1989 arriva la Delta HF Integrale 16V. Vanta una vistosa gobba sul cofano motore per ospitare la nuova testata.
Lo storico brand torinese afferma che l’auto eroga circa 295 CV a 7000 g/min. Troviamo inoltre una frizione a controllo elettronico, una ventola mossa da un motore idraulico, una telemetria per raccogliere dati nel corso delle assistenze e tanta elettronica per gestire il powertrain.
L’ultima Delta HF arriva nel 1991: la Lancia Delta HF Integrale 16V Evoluzione, come quella esposta in questi giorni nel cuore di Torino. Vengono ulteriormente allargati i parafanghi per adeguarsi alle nuove carreggiate e spunta un vistoso spoiler alla fine del tetto.
I cambiamenti maggiori si trovano però sotto il cofano perché il 1991 è l’anno in cui la Federazione introduce l’impiego di flange per limitare la portata delle turbine. Migliorando di anno in anno, malgrado i valori dichiarati ufficialmente, i motori di tutte le vetture Gruppo A oramai superano abbondantemente i 300 CV imposti dal regolamento.