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Gran Premio di Monza: Verstappen espugna anche l’Italia, 2° Leclerc

Max Verstappen della Red Bull conquista anche il Gran Premio di Monza, davanti a Charles Leclerc e George Russell. Quinto Sainz.

Max Verstappen
Max Verstappen sul podio del Gran Premio di Abu Dhabi

Si chiude nel peggior modo possibile il Gran Premio di Monza, con i fischi dei presenti per essersi visti rovinare lo spettacolo dall’intervento della safety car. Dopo un week-end in cui avevano sempre cullato il sogno del trionfo di Charles Leclerc, i tifosi della Ferrari hanno mestamente seguito l’epilogo, con Max Verstappen ancora una volta sul gradino più alto del podio.

Sebbene la Red Bull del campione iridato in carica partisse dalla settima posizione, alla fine ha avuto ancora una volta la meglio Christian Horner e soci. Terza la Mercedes di George Russell, artefice di una solida prestazione in pista. Quarto Sainz, che ha dato il 100 per cento, ottenendo tutto il possibile alla luce dalle condizioni svantaggiate in cui si era disposto in griglia. Carlos precede nella Top 10 Hamilton, Perez, Norris, Gasly, de Vries e Zhou. Il cinese dell’Alfa Romeo va, dunque, a punti, a differenza del compagno di paddock Valtteri Bottas, 12°. Per Verstappen si tratta della quinta vittoria consecutiva, l’undicesima conseguita nell’arco del campionato.

La classifica generale vede ora Max Verstappen in prima posizione con 335 punti, Charles Leclerc secondo con 219 e Sergio Perez terzo a 210. Tra le Mercedes di George Russell (203 p.) e Lewis Hamilton (168 p.) compare Sainz (187 p.). Poi Lando Norris (88 p.), Esteban Ocon (66 p.), Fernando Alonso (59 p.), Valtteri Bottas (46.). Diciassettesimo Zhou (6 p.). Nella graduatoria Costruttori detta legge la Red Bull con 545 punti, davanti a Ferrari, a quota 406, e Mercedes, a 371. Sesta l’Alfa Romeo Racing (52 p.).

Gran Premio di Monza: Verstappen incontenibile, Ferrari chiude con onore

Max Verstappen

Il clima respirato al Gran Premio di Monza è quello delle grandi occasioni. L’Autodromo pullula di VIP, come Sylvester Stallone, Zlatan Ibrahimovic, Federica Pellegrini e Pecco Bagnaia. In un secondo momento arriva pure il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che incontra i team principal di Ferrari, Red Bull e Mercedes. È una gara speciale per Fernando Alonso, la 349esima del driver spagnolo in Formula 1: il drive della Alpine (già promesso sposo di Alfa Romeo in 2023, al posto di Sebastian Vettel) centra l’ennesimo record della sua carriera, eguagliando Kimi Raikkonen.

Dopo un minuto di silenzio per ricordare Elisabetta II, scomparsa questo giovedì, il Gran Premio di Monza è pronto ad aver luogo. Leclerc, Russell e Verstappen optano in favore delle gomme soft; Norris, Ricciardo, Gasly e Alonso prediligono le medie. L’inizio della gara è regolare, con Leclerc in testa, inseguito da Russell, Ricciardo e Verstappen. Allo spegnimento dei semafori la vettura di Norris, però, si pianta e Russell deve tagliare parte della prima variante nel duello con Leclerc. Fin dal principio Verstappen mostra uno straordinario passo gara, tanto da mettere presto la freccia sulle monoposto davanti e issarsi in seconda posizione. Nelle retrovie Carlos Sainz lotta come un leone ed è decimo. Fra lui e Ricciardo, ora quarto, ci sono 4 secondi.

Delle complicazioni frenano Perez, costretto al pit stop: il messicano procede con il cambio gomme, ma ha noie ai freni dell’anteriore. Alla decima tornata Verstappen fa sentire il fiato sul collo di Leclerc: l’olandese dista appena un secondo e mezzo. Il tifo del pubblico carica Sainz, che porta brillantemente avanti l’operazione rimonta fino alla sesta piazza. Proprio mentre lo spettacolo comincia a ingranare scatta la virtual safety car, dato il ritiro di Vettel. In regime di VSC, Leclerc esegue il pit stop ed è terzo. Dunque, Verstappen tira le redini, poi Russell, Leclerc, Sainz e Ricciardo. Sebbene abbia un gap di 17 secondi e mezzo da recuperare su Verstappen, Charles è il più veloce al Gran Premio di Monza. La seconda metà della Top 10 è presidiata nell’ordine da Gasly, Norris, Alonso, De Vries e Zhou.

Ormai ogni pilota ha provveduto al pit, fatta eccezione per Verstappen, Russell e Sainz, i quali proseguono inesorabili il loro Grand Prix. Via team radio i tecnici di Maranello ordinano a Leclerc di porre in atto il piano ‘c’. Russell sconta il pit e Leclerc è secondo. A metà GP, 26 giri su 53, Verstappen vai ai box ed equipaggia le medie, passando di nuovo il comando a Leclerc. Il #16 ha 10 un margine di 10 secondi su Verstappen, ma sembra probabile che dovrà sostenere una seconda sosta. Dietro Verstappen è un fulmine e si porta a 8 secondi e due decimi dal rivale. Adesso tocca a Sainz procedere con il cambio gomme: i meccanici utilizzano le rosse e al rientro Carlos è ottavo, alle spalle di Perez.

Leclerc

Problemi alla sua Alpine stroncano le velleità di Alonso, obbligato al ritiro. Verstappen ha messo la preda nel mirino ed è a meno 5 secondi. Così Leclerc si ferma ai box e adotta le rosse: tocca stavolta a lui rincorrere. Quando mancano 18 tornate alla fine, la forbice tra i due è di 19 secondi e 6 decimi. Realizza dei bei sorpassi Hamilton, prima su Gasly poi su Ricciardo: Sir Lewis è sesto. A dispetto delle gomme più fresche, Leclerc non insidia Verstappen, in grado di rispondere colpo su colpo da fenomeno vero. Dalla terza alla sesta stazionano Russell, Sainz e Perez. Bel bello fra loro Mick Schumacher e Latifi a metà gruppo, dove la spunta Mick. A 10 giri dall’epilogo Verstappen mantiene 17 secondi e mezzo di vantaggio su Leclerc.

Mentre il gap rimane elevato, Ricciardo arena la sua McLaren a bordo pista e dà forfait. Irrompe la Safety Car per la rimozione del veicolo. Verstappen va ai box per ricorrere alla gomma rossa e Leclerc fa altrettanto, scegliendo la mescola rossa usata. I lavori per togliere la McLaren di Ricciardo vanno a rilento, con Verstappen leader, Leclerc secondo, Russell terzo, Sainz quarto ed Hamilton quinto. L’intera procedura di Safety Car è troppo lenta e va a compromettere le tornate finali, mentre dagli spalti rumoreggiano, delusi dall’inefficienza degli addetti al circuito. Agostini dà la bandiera a scacchi, con il trenino di vetture e la safety rientrante ai box proprio sul rettifilo. Svanisce l’opportunità di vedere il testa a testa tra Verstappen e Leclerc.

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