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Ferrari Purosangue: design da manuale per la 4 porte

Sul piano stilistico la nuova opera di Maranello è impeccabile nella sua esecuzione.

Ferrari Purosangue

La Ferrari Purosangue, piaccia o meno, ha fatto il suo debutto in società, introducendo una veicolo di rottura nel listino della casa di Maranello. Si tratta della prima auto a quattro porte del “cavallino rampante” (la Pinin non fa testo). Questa vettura, dalle architetture insolite, scrive una nuova categoria e crea un nuovo standard nel panorama automobilistico internazionale. Anche se si avvicina al concetto di SUV, è qualcosa di sostanzialmente diverso.

Qui il motore è disposto in posizione anteriore arretrata, con cambio al posteriore, secondo lo schema transaxle. Un layout completamente diverso da quello dei Crossover e degli Sport Utility Vehicle. I riflessi si colgono nel look e negli aspetti dinamici, ben più inebrianti rispetto a quelli delle altre auto alte da terra. Grazie alle scelte effettuate dai tecnici di Maranello, è stato raggiunto l’obiettivo di regalare al mezzo una piacevolezza di guida, un’efficienza dinamica e una capacità di emozionare in linea con la tradizione, per non tradire le abitudini dei clienti e degli appassionati del marchio.

La distribuzione dei pesi è degna delle vetture sportive a motore centrale-anteriore, con un 49% dei carichi davanti e un 51% dietro. Certo, un mezzo così esteso in senso verticale si stacca nettamente dalla tradizione del “cavallino rampante”, legata a supercar e granturismo di ben altra fisionomia, ma nel suo ambito esprime una forte carica di classe e dinamismo. La Ferrari Purosangue non è la “rossa” alla quale ci eravamo abituati ed ha un’identità diversa dalle opere emiliane che hanno scritto la leggenda, ma le sue forme sono comunque impeccabili e coinvolgenti, anche se espresse in un registro diverso e per certi versi blasfemo.

Ferrari Purosangue: linee impeccabili

Ferrari Purosangue

Flavio Manzoni, nel disegnarne i tratti, ha espresso al meglio il suo estro creativo. La sfida era davvero difficile, ma il progettista sardo ha saputo creare delle linee e dei volumi scultorei, improntati a un forte dinamismo, che intercetta il consenso degli occhi. Tutto scorre con estrema naturalezza, in un quadro di tensioni muscolari che trasmettono il senso dell’azione, da qualsiasi prospettiva d’osservazione. Nessun dettaglio è fuori posto, perché l’armonia è la sua cifra espressiva. La carrozzeria è atletica e snella, unica nel suo genere. Comunica sin dal primo sguardo la sua natura scattante e prestazionale.

Il corpo vettura della Ferrari Purosangue, sviluppato per sottrazione di volumi, è scomposto in due livelli; uno inferiore rappresentato dal sottoscocca, più tecnico, e uno superiore sinuoso e possente. Tale divisione è enfatizzata dall’effetto flottante del volume superiore, che pare quasi sospeso sugli archi ruota. A dispetto dell’altezza da terra e delle dimensioni generose, trasmette in senso di leggerezza. I suoi tratti sono audaci e passionali. Oltre che belli, hanno una grande validità sul piano aerodinamico.

Molto intriganti i parafanghi posteriori, di foggia possente. Splendido il profilo laterale dell’auto, ma anche il resto è al top della categoria. Davanti si colgono dei richiami alle SF90, Roma e J50, mentre dietro spiccano i gruppi ottici in stile 296. Elementi che creano rassicuranti connessioni con auto meglio legate alla tradizione del marchio.

Comfort di alto livello ed energia da corsa

Ferrari Purosangue
Ferrari Purosangue

 

Indubbiamente la Ferrari Purosangue è un’auto bellissima, ma quel “cavallino rampante” sul cofano sembra comunque una forzatura, anche se l’apparato genetico è quello giusto. Le sue linee pulite disegnano un portamento sportivo, ma non sacrificano lo spazio interno. Nell’abitacolo si coglie un linguaggio moderno e coinvolgente, sotto le note del lusso e della sportività.

Notevole lo spazio a disposizione dei passeggeri, che accedono a bordo dalle quattro portiere, con quelle dietro ad apertura controvento. Per sfruttare al meglio lo spazio abitabile, tutte le forme sono state disegnate per garantire ingombri minimi. Lo studio ergonomico è stato particolarmente curato, perché su un’auto come la Ferrari Purosangue assume un’importanza primaria. Davanti al passeggero anteriore spicca un grande display da 10.2 pollici.

Erede ideale della GTC4 Lusso, questa “rossa” è spinta da un motore V12 aspirato da 6.5 litri di cilindrata, con 725 cavalli all’attivo. Le performance sono di riferimento nella sua categoria: scatto da a 0 a 100 km/h in 3.3 secondi e da 0 a 200 km/h in 10.6 secondi, oltre 310 km/h di velocità massima. Numeri da brivido, conditi da un sound da pelle d’oca e da un design strepitoso.

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