Ferrari ha una lunga tradizione di auto eleganti, pur se di indole chiaramente sportiva e, talvolta, corsaiola. Tra i punti di forza di queste opere del “cavallino rampante”, una splendida purezza espressiva, che si ritrova in alcuni modelli moderni firmati da Flavio Manzoni. Abbiamo selezionato per voi tre delle vetture di Maranello stilisticamente più pulite fra quelle uscite negli ultimi tempi dalla matita del designer sardo. Nel gruppo c’è anche la Purosangue, ossia la “rossa” più recente. Se lo gradite, seguiteci nel viaggio alla loro scoperta.
Ferrari Monza SP1 ed SP2
Sono due auto sportive davvero scultoree, dove nessun dettaglio è fuori posto. La loro nascita risale al 2018. Flavio Manzoni, nel definirne le linee, ha avuto un’ispirazione celestiale. Impossibile non innamorarsene. Appartengono alla Serie Icona, che rende omaggio ad alcune delle auto più carismatiche della storia del marchio. Non dei remake, ma prodotti legati alla migliore tradizione da sapienti riferimenti estetici e filosofici, in un quadro votato alla modernità.
Le Ferrari Monza SP1 ed SP2 declinano in chiave contemporanea il concetto di barchetta. In esse ci sono dei richiami ideali ad alcune “rosse” degli anni ’50, come la 750 Monza e la 860 Monza. Il codice numerico presente nella sigla si riferisce al numero di sedili disponibili a bordo. Una è una monoposto, l’altra una biposto. Si tratta di due tirature limitate, destinate a dei clienti speciali, che amano la storia della casa di Maranello. Non bastava avere dei soldi per entrarne in possesso. Il privilegio era riservato ad alcuni selezionati cultori del marchio.
Cuore da antologia
La spinta, in entrambi i casi, fa capo a un motore V12 aspirato da 810 cavalli, espressi a 8500 giri al minuto. Pazzeschi i livelli prestazionali, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 2.9 secondi e da 0 a 200 km/h in 7.9 secondi. La velocità massima supera i 300 km/h. Il tutto condito da un sound incredibile, che si fissa nell’apparato sensoriale. Musica sublime, degna dello splendore incantevole delle forme di queste due opere d’arte.
Nelle loro carrozzerie si leggono un equilibrio e una pulizia stilistica straordinarie, figlie della migliore tradizione del marchio. Sono delle auto ipnotizzanti, comprate anche da diversi personaggi famosi. Lecito parlare di sculture a quattro ruote, di aulico splendore. Guardandole, è impossibile non farsi catturare dal loro fascino inebriante. Tanto di cappello a chi ne ha formato lo stile.
Ferrari Roma
Questa coupé del 2019 fa della purezza delle forme il suo mantra. Nel fluido scorrere dei volumi si legge una grande armonia dialettica, frutto di un sapiente studio stilistico, che ha portato ad evitare ogni eccesso. La Ferrari Roma è una granturismo adatta alla “Dolce Vita“. Nelle proporzioni della sua carrozzeria si coglie un legame ideale con alcune rosse degli anni ’60, anche se la tela linguistica è orientata al futuro.
L’auto in esame esprime con grande leggerezza visiva la sua sportività, sottolineata con eleganza dalle marcate curvature, specie nello specchio di coda che, a mio avviso, rappresenta il suo punto di forza, insieme alla vista di 3/4 posteriore. Meno gradevole il frontale, fortemente caratterizzato da una griglia porosa in tinta con la carrozzeria. La muscolatura della silhouette è di grande impatto estetico e conferisce una forte identità al modello. Innovativo anche il trattamento dell’abitacolo, che sperimenta soluzioni nuove nell’ambito della produzione del “cavallino rampante”.
Potente al punto giusto
Anima viva della Ferrari Roma è il motore V8 biturbo da 3855 centimetri cubi. Questo cuore, disposto in posizione anteriore-centrale, sviluppa una potenza massima di 620 cavalli fra 5750 e 7500 giri al minuto, con un picco di coppia di 760 Nm fra 3000 e 5750 giri/min. Tanta energia viene scaricata a terra facendo appello a un cambio a doppia frizione ad 8 rapporti, la cui velocità è fulminea. Per coprire il passaggio da 0 a 100 km/h questa “rossa” richiede 3.4 secondi, mentre dopo 9.3 secondi i 200 km/h con partenza da fermo sono già un ricordo.
La Ferrari Roma può spingersi fino ai 320 km/h, ma pur essendo perfettamente idonea alle andature più estreme viene naturale immaginarla in passeggiate più tranquille su strade panoramiche fiancheggianti il mare. Anche la marcia urbana nelle località più chic del pianeta rientra nelle sue corde. Del resto celebra la “Dolce Vita”.
Ferrari Purosangue
È la creatura di Maranello più discussa di sempre, ma due cose mettono tutti d’accordo: la magia del suo motore a dodici cilindri e la purezza delle sue linee. Queste ultime disegnano un veicolo distante anni luce dalla tradizione del “cavallino rampante”, ma sono di grandissima eleganza nel loro ambito. Nessun veicolo alto da terra offre allo sguardo una carrozzeria così bella, sportiva ed elegante.
La Ferrari Purosangue ha un look plastico e scorrevole, dall’impatto scultoreo. Non può essere paragonata ai SUV, rispetto ai quali si differenzia, anche sul piano delle architetture meccaniche. Nei suoi tratti si leggono alcune rassicuranti parentele con altre proposte del marchio. La mente corre alle varie Roma, SF90 Stradale, 296 GTB, J50, FF. Sono piccoli richiami, ma bastano a creare una connessione mentale, utile per non smarrirsi al cospetto di un cambiamento così epocale. Flavio Manzoni, nel definirne i tratti, ha fatto un ottimo lavoro.
Sperimentazione in gamma
Questa vettura, che prende il posto della GTC4 Lusso, segue un percorso inedito, scrivendo una nuova pagina nella storia della casa di Maranello. Di certo non è un’auto che passa inosservata, ma la sua capacità di guadagnare la scena deriva dalla classe e dal dinamismo, non certo da eccessi creativi. Si tratta della prima vettura a quattro porte del “cavallino rampante”: le due posteriori si aprono controvento. Quattro sono anche i sedili a bordo, in un abitacolo improntato al lusso e alla raffinatezza.
Originale lo schermo da 10 pollici collocato davanti al passeggero anteriore. Cuore pulsante del modello è un motore V12 aspirato da 6.5 litri di cilindrata, che eroga 725 cavalli di potenza massima a 7750 giri al minuto, con una coppia di 716 Nm. Lo scatto da 0 a 100 km/h viene liquidato in 3.3 secondi, mentre la velocità massima si spinge nel territorio dei 310 km/h. Incredibile per un’auto di questa stazza.