Il CEO di Stellantis si è posto in una posizione di forte sostenitore di eventuali politiche che vadano a proteggere il comparto industriale legato all’automobile del Vecchio Continente. Carlos Tavares vorrebbe infatti ragionare su un modello già messo a punto negli Stati Uniti, quello per limitare la possibile “invasione” di nuove vetture elettriche realizzate in Cina. L’amministratore delegato del Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA è intervenuto sull’argomento discutendone all’interno di una tavola rotonda al recente Salone di Parigi.
Secondo Carlos Tavares esiste il rischio, per l’Europa, di essere invasa dalle vetture elettriche cinesi in virtù di una consistente apertura del mercato rispetto alle proposte messe a punto presso l’esteso Paese orientale. La volontà di Tavares è quella di pensare ad una forma di protezionismo del territorio che passi, ad esempio, dall’imposizione di una regolamentazione utile a gestire le importazioni per un tempo utile di almeno dieci anni; le regole potrebbero poi essere riviste progressivamente una volta che la transizione effettiva sarà realmente completata. Ciò andrebbe a portare beneficio ai costruttori e all’intera filiera europea che potrebbe ragionare su un argine rispetto alle possibilità indotte dal gigante asiatico.
Carlos Tavares punta alla ricerca di una possibile soluzione
Il punto di Carlos Tavares è apparso quindi piuttosto evidente. Secondo il CEO di Stellantis, se si vuole incentivare la vendita di vetture elettriche “bisogna essere consapevoli che si incentivano anche le BEV che vengono prodotte in Cina”, ha ammesso. D’altronde per Carlos Tavares esistono oggi condizioni molto più competitive in Europa per i costruttori cinesi, rispetto a quelle proposte dal gigante asiatico per i costruttori che realizzano auto in occidente.
Di conseguenza, questa asimmetria in termini di applicazione delle norme non è corretta secondo il giudizio di Carlos Tavares visto che in questo modo il mercato europeo risulta essere “più aperto di quanto non lo sia quello cinese. Vanno perciò ricercate e trovate delle valide soluzioni che permettano ai costruttori europei di sopravvivere anche nel prossimo futuro, per questo motivo Carlos Tavares si è spinto oltre ammettendo che bisogna fare in modo di “non sostenere le vendite di veicoli cinesi in Europa”.
Per fare ciò bisognerebbe ragionare su un modello simile a quello già applicato negli Stati Uniti dove sono stati proposti degli incentivi per le produzioni e le materie prime provenienti dal Nord America. In questo modo si avrà la necessità di imporre un approccio che sia pragmatico e non “dogmatico”, ha aggiunto ancora Carlos Tavares. Il CEO di Stellantis crede infatti che le decisioni finora prese dall’Europa sono apparse dogmatiche in virtù di scelte “che non sono tecnologicamente neutrali”; in questo modo, questo approccio dogmatico porterà “al disastro e causerà molti problemi sociali”. Si guarda perciò a tutta una serie di soluzioni che vadano a preservare l’industria europea, una condizione di cui Carlos Tavares si fa ufficialmente portavoce.
Difficoltà nell’acquisto
Ancora una volta Carlos Tavares è tornato poi sulla possibilità che si registrino difficoltà nell’acquisto delle elettriche da parte del ceto medio. In questo modo, secondo il punto di vista del CEO di Stellantis, si mette a rischio “la natura democratica della libertà di movimento individuale; la classe media non può permettersi le elettriche”, ha ammesso. Per Tavares non è chiaro il perché si continua ad ostacolare questa possibilità e ha chiesto agli utenti di chiedere ai politici di mettere a punto una posizione più chiara possibile. Quelli di Carlos Tavares rappresentano una serie di messaggi piuttosto chiari su una transizione comunque non priva di polemiche.