Prodotta dal 1972 al 1975, la Fiat 124 Abarth Rally è oggi una splendida cinquantenne. Questa vettura, di forte presenza scenica, nacque per essere efficace in gara, dove entrò in azione nel Gruppo 4 del Campionato del Mondo Rally. Base di partenza, per il lavoro di sviluppo, fu la 124 Sport Spider, ma qui la tempra era più vigorosa.
La robustezza e la bontà caratteriali erano già in dote alla donor car. Questo aiutò i tecnici, che diedero ulteriore linfa al motore, portato a 1800 centimetri cubi di cilindrata, per una potenza massima, nelle versioni da gara, da 170 a 215 cavalli. Non sono cifre spaventose in senso assoluto, ma furono sufficienti ad assecondarla nelle sue missioni. I risultati sportivi confermarono la bontà del pacchetto. Come non citare, ad esempio, i successi ai Rally dell’Acropoli, d’Austria, di Polonia e del Portogallo?
Dall’anno d’esordio e fino alla chiusura del suo ciclo produttivo, la Fiat 124 Abarth Rally portò la casa torinese al secondo posto nella classifica costruttori del Campionato del Mondo Rally, per quattro stagioni consecutive. Per ben due volte, nello stesso arco temporale, si impose nel Campionato Europeo Rally (1972 e 1975). Nella versione stradale, da 128 cavalli, il modello prese forma per raggiungere i 500 esemplari richiesti dall’omologazione nel Gruppo 4. I numeri produttivi, poi, furono raddoppiati, per andare incontro alla forte domanda. Complessivamente nacquero 995 esemplari. Molti team ne vollero almeno una, per avere questo prodotto da gara, nel quale riponevano fiducia.
Irrobustita e potenziata rispetto all’auto di partenza, la Fiat 124 Abarth Rally aveva delle doti sportive molto qualificanti, ad un prezzo di listino non esagerato. Abbinava il motore anteriore longitudinale a 4 cilindri in linea con la trazione posteriore. Un cambio a 5 rapporti, di buona manovrabilità, aiutava il pilota a scaricare a terra la potenza. Queste le dimensioni: 3915 millimetri di lunghezza, 1630 millimetri di larghezza, 1240 millimetri di altezza, 2280 millimetri di passo. Il peso toccava quota 900 chilogrammi. Dopo di lei fu il turno della nuova Fiat 131 Abarth Rally, che fece meglio sul piano del palmares agonistico.